AGRICOLTURA

domenica 8 Gennaio, 2023

Ondata di caldo a dicembre, Coldiretti in allarme: «Finta primavera. A rischio le fioriture»

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Oltre agli effetti sulle piste da sci e sull’indotto del turismo invernale (comprese attività agricole e casearie), il clima poterà ripercussioni sui raccolti

A lasciare l’Italia senza neve e a mandare la natura in tilt con fioriture fuori stagione e api sconvolte è stato un mese di dicembre che ha fatto segnare una temperatura superiore di 2,09 gradi la media storica ma l’anomalia è stata addirittura di 2,54 gradi nel centro Italia e di 2,65 gradi nel mezzogiorno, valori mai registrati prima.

È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla banca dati aggiornata Isac Cnr, che rileva le temperature dal 1.800 e che classifica il 2022 come l’anno più bollente con una temperatura media superiore di 1,15 gradi e la caduta del 30% di precipitazioni in meno, rispetto alla media storica del periodo 1991-2020.

Oltre agli effetti sulle piste da sci e sull’indotto del turismo invernale (comprese attività agricole e casearie), l’ondata di caldo rischia di avere ripercussioni sull’intera economia. «La mancanza neve in questa stagione – chiosa Coldiretti – crea difficoltà anche per l’agricoltura».

L’annunciato arrivo del maltempo con piogge diffuse e nevicate copiose sulle Alpi e sugli Appennini salva, dunque, dalla siccità in una situazione in cui lo scorso anno secondo la Coldiretti sono cadute il 30% di precipitazioni in meno in Italia con laghi e fiumi a secco e scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell’arco alpino ed appenninico.

Ma a preoccupare, prosegue l’associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura, è anche il caldo anomalo con le coltivazioni ingannate da una finta primavera che si stanno predisponendo alla ripresa vegetativa con gemme e fioriture anomale, dalle mimose ai limoni. Il rischio concreto è che «nelle prossime settimane le repentine ondate di gelo notturno brucino fiori e gemme di piante e alberi, con pesanti effetti sui prossimi raccolti futuri». Si accentua tendenza al surriscaldamento in Italia dove la classifica degli anni più roventi negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo decennio e comprende nell’ordine dopo il 2022 il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020.

«Il cambiamento climatico è stato accompagnato da una evidente tendenza alla tropicalizzazione che – continua la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che hanno già superato quest’anno i 6 miliardi di euro».