Il caso

mercoledì 29 Marzo, 2023

«Nonna, sono malata e mi servono contanti». Novantenne di Trento truffata. Raffica di segnalazioni al 112

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È accaduto nei giorni scorsi nel capoluogo (e dintorni). Decine le segnalazioni del tentativo di raggiro con la medesima procedura. Ma un'anziana ha creduto a quella voce femminile e ha consegnato denaro a un intermediario

Il canovaccio, su per giù, era sempre il medesimo. Il telefono squilla e dall’altro capo del telefono una voce si finge familiare, arrabatta frasi di circostanza e procede con il copione: ho bisogno di soldi, aiutami. Una truffa spesso sventata, ma non sempre. Di qui il monito congiunto di carabinieri e polizia: mai consegnare denaro.

La scorsa settimana al Numero Unico di Emergenza 112, sono arrivate numerose segnalazioni da parte di persone residenti in città e frazioni limitrofe che raccontavano di aver subito tentativi di truffa da parte di soggetti che si erano spacciati per parenti in difficoltà e che sostenevano di avere bisogno immediato di denaro per pagare delle cure mediche urgenti.

Purtroppo però, a fronte di numerosi cittadini che hanno acutamente subodorato il raggiro segnalandolo nell’immediatezza alle forze dell’ordine quanto accaduto, una truffa è stata comunque portata a termine ai danni di una signora quasi novantenne: in questo caso, all’altro capo della cornetta, una voce femminile si è spacciata per sua nipote, asserendo di essere malata e di necessitare di denaro per potersi pagare le cure necessarie. La signora, dunque, si è subito adoperata per reperire dei contanti e addirittura alcuni gioielli in suo possesso pur di poter aiutare la ragazza, consegnando il tutto, successivamente, ad un uomo presentatosi sotto casa sua per conto della «nipote».

Solo qualche ora dopo la signora si è accorta che la parente non era mai stata ricoverata in ospedale e che, soprattutto, non aveva alcun bisogno di pagare quelle fantomatiche cure.
Carabinieri e Polizia di Stato, ribadiscono ancora una volta di diffidare sempre di coloro che spacciandosi per parenti, appartenenti alle Forze dell’Ordine, o dipendenti di una qualsiasi azienda erogatrice di servizi, avanzino richieste di denaro o, addirittura, di oggetti di valore per far fronte a paventate emergenze o problematiche che coinvolgono una persona cara.
Il consiglio – in caso di dubbi – è infatti quello di chiamare sempre il “112”, nella consapevolezza che, di norma, nessun Ente/società/Forza dell’ordine chiederà mai per alcun motivo il pagamento di qualsiasi tipo di prestazione attraverso telefonate che sollecitano l’immediato versamento ad improbabili emissari che si presentano all’uscio di casa.