Il caso
giovedì 10 Luglio, 2025
«Niente comunisti o confusi nella mia brigata». Ora l’hotel di Madonna di Campiglio per cui ha lavorato chef Cappuccio prende le distanze
di Patrizia Rapposelli
Il post discriminatorio e i tatuaggi nazisti. Perremuto (Dolomieu): «Lui non mi sorprende, anche in passato ha usato questi toni». E i titolari: «Qui è stato solo collaboratore»

«Lo chef aveva già fatto altri post di questo tipo. Non sono sorpreso. Il suo è un modo sbagliato di mettere insieme una brigata anche se la ricerca di personale non è facile». Fiorenzo Perremuto del ristorante Dolomieu a Madonna di Campiglio, una stella Michelin ottenuta nel 2024 e confermata nella guida 2025, commenta così l’annuncio su Facebook del collega stellato Paolo Cappuccio. Il cuoco cercava di assumere lavoratori «normali», escludendo «persone con problemi di alcol, droghe e di orientamento sessuale. Comunisti e fancazzisti» per una stagione estiva in una struttura in val di Fassa. Un post che ha sollevato critiche per i toni discriminatori provocando numerose prese di posizione (il T quotidiano di ieri). Ma lui ha rilanciato anche in un’intervista alla Zanzara, in cui ha rivendicato i suoi tatuaggi di estrema destra: «Ho Mussolini, l’altare della Patria, la svastica. Per me è un gesto di ribellione, il comunismo non ha fatto morti? La svastica è un segno forte e quando renderanno illegale la falce e il martello allora anche io toglierò la svastica. Perché il Che Guevara fa figo e la svastica no?».
Campiglio si dissocia
A prendere le distanze da chef Cappuccio è ora l’Hotel Crozzon di Madonna di Campiglio, noto per aver vinto il noto programma televisivo «4 Hotel» con Bruno Barbieri. «Chiariamo, chef Cappuccio ha lavorato saltuariamente per noi come consulente esterno. Niente di più — dichiarano— Le sue opinioni personali non ci riguardano, ma prendiamo le distanze. Sono lontane dai nostri valori». Insomma, lo chef napoletano è finito al centro di un autentico polverone mediatico. E rimanendo sulla sua posizione, sempre alla Zanzara dichiara: «Siamo in pochi nella mia brigata e i comunisti hanno sempre bisogno di qualcosa in più che gli altri non hanno, fanno i comizi, chiedono quante ore facciamo, la domenica vogliono essere pagati il doppio mentre quelli di destra, al contrario, sono più decisi e arrivano all’obiettivo». Dunque, Cappuccio continua sulla sua linea ma con qualche pentimento: «Mi pento solo di aver leso la sensibilità di gay e lesbiche che non avevo comunque tirato in ballo». Il riferimento è alla frase nel post sull’orientamento sessuale, con lo chef che specifica: «Sono stato frainteso, mi riferivo a un orientamento sessuale legato ai minori e non legato a uomo/uomo o donna/donna, sempre purché abbiano un comportamento consono. Atteggiamenti effeminati in cucina? È una cosa che può dare fastidio. Se uno è troppo effeminato guasta l’ordine della brigata».
Perremuto (Dolomieu)
L’executive chef Fiorenzo Perremuto ha visto il post del suo collega: «Non mi ha sorpreso, non è la prima volta che usa questi toni. Non lo giustifico». Di contro, ammette che c’è una certa difficoltà nella ricerca di personale. «Ha ragione quando dice che non è facile mettere insieme una brigata valida. Quello della carenza di personale è un problema che c’è e ci sarà in futuro — continua— Ma queste non sono le modalità per lanciare un allarme. È un professionista e deve dare l’esempio».
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