La tragedia

venerdì 18 Novembre, 2022

Morto in casa da una settimana, l’allarme lanciato dai vicini. Vittima un 83enne

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Dramma della solitudine in una delle torri di Madonna Bianca, a Trento sud. Il corpo in avanzato stato di decomposizione

Morto in casa da giorni. Probabilmente da una settimana. Forse addirittura di più. Un dramma della solitudine. In città. Nella torre 5, una delle quattordici torri di Madonna Bianca, a Trento sud. La vittima aveva 83 anni. Alfredo Colonelli il suo nome. Una storia. Una vita vissuta. Ma nessuno si è accorto del suo decesso. Passato sotto silenzio. Almeno non prima che l’odore del corpo che stava andando di giorno in giorno in decomposizione venisse avvertito dagli altri condomini. Che ieri mattina hanno dato l’allarme. E gli inquietanti sospetti dei residenti di quel pianerottolo, di quella torre, sono diventati una terribile realtà. Il pensionato, che viveva da tempo solo in casa, è stato trovato privo di vita. Vittima di una morte naturale. Avvenuta diversi giorni prima secondo gli accertamenti medici. Una settimana, ma non è escluso che possano essere stati anche più di sette giorni. Stando a chi è intervenuto in quell’appartamento Itea le condizioni del corpo lasciavano comunque pochi dubbi in proposito. E poi ci sono anche le testimonianze dei residenti a riscontro. Da tempo l’anziano non si faceva vedere. E nemmeno sentire. Non avrebbe avuto più nemmeno contatti telefonici. Nemmeno con il figlio. Un silenzio prolungato. Che ieri ha trovato una terribile spiegazione, quando i vigili del fuoco hanno forzato la porta di ingresso e si sono trovati davanti a quella scena pietosa. Senza possibilità di far niente per prestare soccorso al povero pensionato. L’allarme è infatti stato dato troppo tardi. Ad intervenire, con i vigili del fuoco, anche i carabinieri che hanno informato il pubblico ministero di turno che ha già dato il nullaosta per la sepoltura. Non c’è infatti alcun dubbio che si sia trattato di una morte naturale. In casa tutto era in ordine e la porta sarebbe stata chiusa da dentro.
Una storia di solitudine che fa inevitabilmente riflettere. Che porta con sè una grande amarezza. E un senso di impotenza. Di sconfitta. Davvero, di questi tempi, si può morire soli, senza che nessuno se ne accorga tempestivamente, senza che qualcuno se ne preoccupi se non per le forti esalazioni respirate sul pianerottolo condominiale?