Tra le casette

giovedì 5 Gennaio, 2023

Mercatini di Trento: bilancio con i fiocchi

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Dopo la pandemia sono tornate le folle in centro. Operatori soddisfatti, ma chiedono che si torni a lavorare con gruppi e che vengano organizzati treni e bus

Il mercatino di Natale di Trento ha fatto il pieno quest’anno. Complice il bel tempo e la ripresa post pandemica, quest’anno la città è stata invasa da turisti giunti da tutt’Italia e non solo per degustare prodotti tipici, acquistare artigianato locale e godere delle meraviglie del capoluogo Trentino. La soddisfazione per quest’anno sembra generale su Piazza Fiera e Piazza Cesare Battisti, i due luoghi predisposti ad ospitare i mercatini.
Attraversando le due piazze le sensazioni sono più che positive e la soddisfazione è tanta.
Petra Panizzolo è la titolare di Fieraè e propone una serie di prodotti di oggettistica natalizia. Partecipa ai mercatini di Natale di Trento dal 1998 ma mancava in città da qualche anno. «Siamo tornati alla grande, l’andamento è più che soddisfacente ed è stato costante durante tutto il periodo», spiega. «Il cliente italiano risponde bene all’offerta mentre per la nostra esperienza, gli stranieri sono stati pochi a dicembre. A gennaio c’è stato un aumento, principalmente di tedeschi e turismo proveniente dall’est Europa». Panizzolo evidenzia che rispetto al passato c’è stata una variazione nel comportamento del consumatore che preferisce fotografare l’oggetto per poi acquistarlo online a prezzi inferiori. «Andrebbe fatta una riflessione sull’evoluzione del turista da mercatini – spiega – Hanno cambiato gusti, oggi l’artigiano lavora meno, preferiscono fotografare l’oggetto per poi acquistarlo su Amazon e penso che sia in parte dovuto al periodo del Covid che ha cambiato le nostre abitudini». Nonostante ciò, si dice molto soddisfatta, sebbene qualche miglioramento si possa sempre fare. «Quest’anno mi sembra siano mancati i pullman organizzati che nelle edizioni passate portavano in città molti turisti. Detto questo è andata alla grande».
Sempre riguardo all’oggettistica, anche La Casetta nel Bosco di Lara Osler ha lavorato bene. La soddisfazione è tanta, soprattutto nell’ultima parte di dicembre c’è stato molto lavoro. «E’ il nostro secondo anno di mercatini. I locali acquistano poco, noi abbiamo lavorato principalmente con turismo italiano». «La Ciotola» è un’azienda di Levico Terme che opera nel campo della lavorazione della ceramica e da 13 anni è presenza fissa ai mercatini di Trento. «L’edizione di quest’anno è andata molto bene per noi. Abbiamo lavorato sia con stranieri che con italiani, prevalentemente provenienti da fuori regione. Dopo il difficile periodo del Covid siamo molto contenti, ci voleva».
Anche in piazza Cesare Battisti le sensazioni sono positive. Levitas Calzature propone prodotti artigianali di lana cotta per il secondo anno consecutivo. «Abbiamo lavorato bene, soprattutto nei fine settimana in cui avevamo una impennata di domanda. Siamo molto soddisfatti anche dell’organizzazione». Se il settore dell’artigianato ha lavorato bene, quello della ristorazione ha superato le aspettative più ottimiste. Sono stati infatti tantissimi i turisti arrivati alle pendici del Bondone che hanno consumato piatti tipici, acquistato prodotti locali e sostato con amici e famiglie in compagnia di un caldo brulè. «È stato un anno eccezionale, uno dei migliori da quando siamo qua», spiega Rina Caserotto che da 14 anni offre una cucina di prodotti tipici Trentini alla Casetta della Raclette in piazza Fiera. «Sarà perché usciamo dalla pandemia, sarà per l’ottima organizzazione e il modo originale di pubblicizzare l’evento, anche il tempo ha certamente aiutato ma per noi è andata oltre le aspettative». Per quanto riguarda la tipologia di consumatori, secondo Caserotto «si è spaziato da locali a turisti italiani, ma anche gli stranieri hanno rappresentato una buona fetta della domanda”. Anche Alessia de “La Tana dell’Orso”, presente ai mercatini dal 2011, spende parole al miele sull’edizione di quest’anno. «Rispetto all’anno scorso è andata molto bene, abbiamo lavorato dall’inizio alla fine. C’è stata molta domanda anche nei giorni dopo Capodanno e prevediamo di continuare su questi livelli fino alla chiusura». L’unica differenza tra dicembre e gennaio riguarda la natura dei consumatori, «prima di natale prevalentemente locali e italiani mentre successivamente anche la componente straniera è aumentata».
In Piazza Cesare Battisti la Baita del Formaggio, di Levico ha lavorato molto bene. «Mancavamo a Trento da 5 anni e prima proponevamo un’offerta a base di salumi. Quest’anno siamo ritornati con formaggi trentini e possiamo dirci più che soddisfatti». Ha aiutato «la molta affluenza nel weekend dell’Immacolata, che ci ha spinto verso la seconda parte di dicembre nel migliore dei modi», ma anche «il tempo, con molti fine settimana perfetti».