sicurezza
mercoledì 23 Luglio, 2025
Malamovida a Trento, il Comune finanzia altre 41 giornate di «street tutor»: cosa prevede il protocollo di prevenzione
Dopo la sperimentazione dell’anno scorso, le caratteristiche del servizio degli addetti al controllo sono state formalizzate nell’intesa firmata oggi a Palazzo Geremia

Dopo la sperimentazione degli ultimi mesi del 2024, il servizio di mediazione e prevenzione dei comportamenti incivili nelle zone della movida è stato formalizzato oggi grazie alla firma, nel salone di rappresentanza di Palazzo Geremia, di un protocollo d’intesa tra Commissariato di Governo e Comune di Trento. Il protocollo disciplina l’attività degli “addetti ai servizi di controllo”, chiamati anche “street tutor”, precisando nel dettaglio le loro mansioni. A siglare l’accordo, stilato in collaborazione con la Questura, sono stati il Commissario del Governo Giuseppe Petronzi e il sindaco Franco Ianeselli, alla presenza dei rappresentanti delle forze dell’ordine: il Questore di Trento Nicola Zupo, il comandante provinciale dei Carabinieri Matteo Ederle e il comandante Salvatore La Bella della Guardia di Finanza oltre naturalmente al comandante della Polizia locale Alberto Adami, che ha il compito di coordinare gli street tutor.
Dopo la firma, il sindaco ha ringraziato il Commissario Petronzi, che lascia Trento per diventare prefetto a Trieste: “Gli sono riconoscente per quanto ha fatto per la città. Con lui ci siamo trovati benissimo, è una persona di grande spessore intellettuale che in questi mesi si è impegnata per Trento in modo minuzioso”.
In sintesi, tra i compiti degli street tutor, che dovranno essere iscritti nell’apposito elenco questorile, c’è “l’osservazione sommaria dei luoghi anche per verificare la presenza di eventuali sostanze illecite e oggetti proibiti”, “l’adozione di iniziative per evitare che sia creato ostacolo all’accessibilità o alle vie di fuga”, il “presidio degli ingressi” degli esercizi pubblici, “la regolamentazione dei flussi”, l’eventuale verifica del possesso “di un regolare titolo di accesso”, “il primo intervento” per soccorrere cittadini in difficoltà”. È sempre escluso “l’uso della forza o di altri mezzi di coazione” e, in caso di situazioni potenzialmente pericolose, “resta fermo l’obbligo di immediata segnalazione alle Forze di polizia e alle altre Autorità o strutture pubbliche competenti cui, a richiesta, deve essere prestata la massima collaborazione”.
Secondo il protocollo, l’attività degli street tutor “può non esaurirsi all’interno degli esercizi pubblici interessati, ma estendersi, a vantaggio della collettività, anche nella parte esterna antistante agli stessi pubblici esercizi”. È però necessario che il comando della Polizia Locale di Trento individui espressamente, con cadenza settimanale, “gli esercizi pubblici di interesse”, che andranno preventivamente comunicati alla Questura di Trento. In ogni caso, l’attività degli street tutor non potrà mai consistere nel pattugliamento del centro cittadino.
Va inoltre ricordato che, a fine marzo, la Giunta comunale di Trento ha approvato un secondo avviso pubblico per l’individuazione del personale addetto al controllo serale nel centro storico, stanziando 20.000 euro per almeno 35 giornate di servizio. Il bando è stato aggiudicato al Consorzio Trento Iniziative, che ha garantito un totale di 41 giornate di servizio, che saranno programmate nei prossimi mesi.
Con questo Protocollo – che costituisce un ulteriore tassello della governance della sicurezza nella Provincia di Trento – il Commissariato del Governo e il Comune di Trento rafforzano la collaborazione istituzionale per garantire maggiore sicurezza, rispetto delle regole e qualità della vita nel cuore della città.
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