Tecnologia

martedì 21 Marzo, 2023

Lotta alle allergie da pollini. Il Trentino «fa scuola» alla Camera dei deputati

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Gli strumenti della rete Pollnet messi appunto dalla Fondazione Macht presentati in parlamento

Dal Trentino alla Camera dei deputati: i nuovi strumenti d’avanguardia usati in Trentino per il monitoraggio e l’analisi dei pollini dalla Fondazione Edmund Mach sono stati presentati, oggi, a Roma alla Camera, nell’ambito del seminario «Monitoraggio ambientale e prevenzione dei rischi da allergie ai pollini», organizzato dalla Società italiana di aerobiologia medicina e ambiente in occasione della 16esima Giornata nazionale del polline. «L’attività è orientata anche dalla necessità di indirizzare gli studi aerobiologici verso ambienti fino ad ora trascurati, quali quelli d’alta quota – ha detto Elena Gottardini, responsabile dell’Unità botanica ambientale della Fondazione Mach -. L’attività mira inoltre ad ottimizzare la divulgazione delle informazioni polliniche attraverso lo sviluppo di una App, in fase di realizzazione grazie al contributo della Fondazione Vrt e le potenzialità comunicative verso il più ampio pubblico offerte dai social».

A livello nazionale esistono oltre 60 stazioni di monitoraggio dei pollini, organizzate nella rete «POLLnet», la Rete italiana di monitoraggio aerobiologico del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente. A questa rete aderisce anche il sito di monitoraggio della Fondazione Mach. Ciò che accomuna tutti le stazioni di monitoraggio è l’adozione di una metodica standardizzata per l’ottenimento dei valori di concentrazione pollinica giornalieri, dati che vengono regolarmente divulgati attraverso bollettini settimanali con lo scopo principale di informare chi soffre di allergie respiratorie». Secondo Gottardini «i dati se raccolti costantemente per molti anni possono avere numerose ulteriori potenzialità di utilizzo e valorizzazione. Ad esempio la possibilità di valutare gli effetti dei cambiamenti climatici sulla fenologia della fioritura e dunque sulla stagione della pollinazione; il rilievo delle variazioni di composizione della vegetazione grazie all’analisi dello spettro pollinico, con importanti implicazioni per la biodiversità; la possibilità di prevedere, con due anni di anticipo, i potenziali casi di Tbe partendo dai quantitativi di polline di alcune piante arboree».