Salute
domenica 5 Gennaio, 2025
L’influenza colpisce 2500 trentini: incidenza tra le più basse d’Italia. Ma attenzione al virus sinciziale che colpisce i neonati
di Davide Orsato
Atteso più avanti il picco della febbre. Di Giannantonio (Fimmg): «Dopo alcuni problemi logistici, abbiamo potuto condurre una campagna vaccinale antinfluenzale e anticovid a regime»

I casi di influenza aumentano anche in Trentino, ma l’epidemia vera e propria, in Provincia come nel resto del Nordest, non si vede proprio. Secondo l’ultimo rapporto RespirVirNet, il monitoraggio epidemiologico dell’Istituto superiore di sanità, il Trentino è una delle aree più «verdi» in Italia. Il linguaggio cromatico è lo stesso usato per il Covid: significa che il virus stagionale ha attecchito poco o nulla. Per la precisione sono stati solo 39 i casi segnalati dai sei medici sentinella, una valutazione statistica che fa ipotizzare un’incidenza di 4,6 malati ogni mille residenti, in altre parole circa 2.500 trentini. È uno dei dati più bassi d’Italia, superiore solo alla provincia di Bolzano (4,32) e al Veneto (4,59). Il virus comunque circola: il dato precedente vedeva un’incidenza, in Trentino del 3,98 per mille.
L’analisi si riferisce all’ultima settimana dell’anno: i campioni trovati positivi ai ceppi virali influenzali sono stati il 16,8%. , la percentuale dei campioni risultati positivi all’influenza sul totale dei campioni analizzati risulta pari al 16,8%. Residuale il virus del Covid, presente nel 2% dei casi. Ben più presente il virus respiratorio sinciziale, che colpisce in particolar modo i bambini con pochi anni d’età.
«La situazione è sotto controllo — il commento del dottor Valerio Di Giannantonio, medico di famiglia e segretario della Fimmg, la federazione dei medici di medicina generale, del Trentino — l’attenzione deve rimanere alta soprattutto per le persone più anziani, fragili, affette da malattie croniche, bambini più piccoli e donne in gravidanza. Dopo le difficoltà logistiche iniziali abbiamo potuto condurre una campagna vaccinale antinfluenzale e anticovid a regime, con una buona consapevolezza della popolazione che manifesta segnali di maggior fiducia nelle proposte sanitarie rispetto alla diffidenza determinata dalle fake news. L’influenza e la polmonite ad essa associata sono classificate tra le prime 10 principali cause di morte in Italia. La raccomandazione è di offrire la vaccinazione alle persone eleggibili in qualsiasi momento della stagione influenzale che può essere tardiva, anche ora ed anche se si presentano in ritardo per la vaccinazione o se riferiscono di aver già avuto uno o più episodi simil-influenzali. Sul fronte vaccinale, inoltre, ci prepariamo anche alla campagna, importante, di vaccinazione contro il papilloma virus, che inizierà l’11 gennaio».
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