Territorio

lunedì 22 Maggio, 2023

Le testuggini minacciano il lago di Cei

di

Due esemplari catturati e portati a Verona, a rischio l’habitat naturale
Una tartaruga

Due sono state catturate, ma ce ne sono ancora altre che si stanno muovendo attorno al lago di Cei contribuendo a corrompere il delicato equilibrio di uno dei più pittoreschi laghi alpini del Trentino. Proprio per questo da qualche anno è attiva una campagna di riqualificazione ecologica non semplice da realizzare e che mira a intercettare gli esemplari di Trachemys scripta, comunemente nota come testuggine palustre americana, per portarle lontano da un habitat non destinato a loro ed impedire che ne alteri gli equilibri compromettendoli. In prima linea il Comune di Villa Lagarina che sta sostenendo l’iniziativa di riqualificazione ecologica.

«Questa specie è particolarmente attenzionata in quanto specie aliena non autoctona che troviamo in natura perché facilmente acquistabile nelle fiere, ai mercati o nei negozi di animali e che poi vengono abbandonate quando la loro gestione in casa diventa complessa. Questi animali, come altri, necessitano di attenzioni e spazi idonei – spiega Karol Tabarelli de Fatis, assistente tecnico scientifico dell’ufficio ricerca e collezioni del Muse (Museo delle Scienze). Vorrei anche ricordare che liberare queste specie in natura o in centri urbani costituisce un reato».

Le testuggini palustri americane sono diffusi animali da compagnia. Ma se vengono rilasciati nell’ambiente naturale causano gravi danni alla biodiversità: diventano voraci predatori di anfibi, pesci, insetti, uova e piante acquatiche, incidendo pesantemente sulla vita delle specie locali. Tanto che sono inseriti nell’elenco delle «100 tra le specie invasive più dannose», redatto dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (Iucn).

«Chiunque abbia questi animali inoltre – continua l’esperto – deve farne opportune denuncia, deve dichiararne il possesso. Al lago di Cei durante l’ultima campagna ne sono state catturate due di importanti dimensioni e sono state portate a Verona all’interno di un’ampia vasca. Sono state catturate dall’erpetologo Giovanni Bombieri che sta seguendo il progetto con estrema cura e attenzione».

La presenza di queste testuggini è particolarmente problematica nella zona di Pra dall’Albi – Cei, lago compreso perché sito peculiare per la sua vegetazione palustre e perché biotopo di vitale importanza per la riproduzione di molte specie di anfibi e rettili, nonché di interesse ornitologico legato all’avifauna alpina.
La lotta a queste invasive è quantomai cruciale perché per loro natura queste testuggini diventano assai pericolose per lo sviluppo dell’ambiente oltre che per la riproduzione delle specie autoctone.

«Va fatta una corretta informazione – spiega De Fatis – perché queste testuggini si acquistano con troppa facilità per pochi soldi, ma molto spesso chi se le porta in casa non è pronto a gestirle per un lungo periodo di tempo. Sono animali longevi e che aumentano di dimensioni con molta facilità. Abbisognano di spazi adeguati e gli appartamenti non sono idonei per accogliere la loro vita adulta, gli acquari casalinghi altrettanto non hanno dimensioni che conciliano lo stare in casa con l’accogliere queste specie animali».

Come dimostra Amia, la società veronese che gestisce la raccolta di rifiuti oltre che l’accoglimento di questi rettili anche per conto del Trentino, questi animali sono in grado di raggiungere dimensioni importanti superiori ai due chili per esemplare. Solo nell’autunno scorso sono state portate nel veronese oltre trenta esemplari catturate in vari ambienti naturali ad alta tutela dove le testuggini avevano iniziato a creare i primi danni ambientali all’ecosistema e alle specie autoctone. Le trenta testuggini, di peso superiori anche ai due chilogrammi, sono state posizionate in un container scarrabile di grandi dimensioni, fornito gratuitamente da Amia. Operatori della società di via Avesani hanno inoltre provveduto a riempire di acqua il contenitore per consentire agli esemplari di alimentarsi e termoregolarsi. Alcuni tecnici del Comune si occuperanno periodicamente del monitoraggio e dell’alimentazione degli esemplari. Oltre all’ambiente, le testuggini possono essere pericolose anche per la salute dell’uomo. Molti rettili, infatti, tra cui anche le testuggini, sono portatori di salmonellosi.

Nel 1975 la Food and Drug Administration statunitense vietò la vendita e l’importazione nei territori federali di testuggini palustri di carapace di lunghezza inferiore ai 10 cm, in quanto proprio la diffusione di quei rettili nelle case americane era la causa stimata di 300.000 casi di salmonellosi all’anno, specialmente in bambini che giocando con piccole testuggini poi si mettevano in bocca le mani. Per quanto riguarda l’Europa, la possibile contaminazione da batteri del genere Salmonella da parte di Trachemys scripta è un evento segnalato molto raramente.