Scuola

domenica 13 Novembre, 2022

L’asilo bilingue salva Ruffrè dallo spopolamento

di

Per contrastare la fuga delle famiglie in Alto Adige e attirarne di nuove, l’assessora Contu ha puntato sul tedesco

Lingua tedesca, contatto con la natura e collaborazione tra nido e scuola materna. Sono queste le tre principali caratteristiche che il Comune di Ruffrè-Mendola, paese di 423 anime dell’Alta Val di Non, al confine con Bolzano, offre nel suo «Servizio sperimentale 06» e con le quali prova a combattere lo spopolamento. Una problematica che coinvolge tutto il Trentino ma che risulta più evidente in Comuni meno popolati.

Se negli anni Ruffrè è riuscito a mantenere stabile il numero di abitanti, soprattutto grazie all’alto numero di immigrazioni (ben 36 nel 2021), il problema si presenta in ottica futura, visto che nel corso degli ultimi tre anni la media d’età delle persone che si sono trasferite qui supera quota 40. E solo nove persone negli ultimi 10 anni avevano l’età per entrare nella scuola materna. Una situazione che aveva quasi convinto il Comune a chiudere definitivamente la struttura, spinto anche dalle richieste dei genitori.

Per evitare di perdere un servizio fondamentale come quello della scuola materna, l’amministrazione e, soprattutto, l’assessore alle Politiche sociali e alla cultura Claudia Contu, ha dovuto pensare a un progetto nuovo. Da questa esigenza è nato il «Servizio sperimentale 06», una combinazione di asilo nido e scuola materna, gestito dalla cooperativa «La Coccinella», che accoglie bambini e bambine fino ai 6 anni d’età. «Più un asilo nido è piccolo e più rischia di costare – spiega Contu –. Unendo le due strutture, invece, riusciamo a ottimizzare le risorse. L’educatore che controlla i bimbi del nido che dormono offre lo stesso servizio anche a quelli della materna, così come il cuoco o l’inserviente».

L’obiettivo era duplice: evitare da un lato che le famiglie portassero i bambini in altri Comuni e provare dall’altro ad attirarne di nuovi. Per questo era necessario pensare a qualcosa che potesse incentivare le persone ad arrivare a Ruffrè. Da qui nasce l’idea del bilinguismo, diventata la caratteristica principale del Servizio. «Negli ultimi anni le famiglie ricercavano questo tipo di offerta e portavano i propri figli a San Felice, in Alto Adige, anche fino alla scuola primaria – continua l’assessore –. Abbiamo pensato fosse importante fare in modo che le famiglie trentine avessero un luogo in Trentino che offrisse le stesse cose».

Grazie a «La Coccinella» e alle figure messe a servizio dalla Provincia, i bambini sono ora osservati da figure professionali preparate, che parlano e svolgono le attività in tedesco. In questa maniera, utilizzando un linguaggio adatto alla loro età, si cerca di rendere naturale l’uso della lingua straniera.

Anche se dopo soli nove mesi (la struttura ha aperto a marzo) è difficile stabilire quanto questo progetto stia contribuendo a contrastare lo spopolamento, i primi risultati si sono già visti. Dei 16 bambini presenti (sei al nido e 10 alla materna), tre sono figli di insegnante di lingua, a dimostrazione di quanto la scelta di puntare sul bilinguismo sia azzeccata. Una di queste famiglie (mamma Carla e papà Roberto) viene da Borgo d’Anaunia e, nonostante la distanza, crede fortemente nel progetto: «Avevamo la necessità di portare nostra figlia all’asilo nido – spiega Carla –. Potevamo optare per Sarnonico, ma alla fine ci ha convinti l’uso della lingua tedesca. Già nei primi mesi, quando c’era un educatore madrelingua, vedevamo che a nostra figlia ogni tanto scappava qualche parola in tedesco. Questa totale e naturale immersione con il tedesco aiuta i bambini ed è per noi molto importante».

Il bilinguismo, insieme alla collaborazione tra nido e materna, non solo attira le famiglie fuori Comune, ma contribuisce a creare un legame che può convincere i genitori a lasciare i propri figli anche nella scuola materna. È questo l’obiettivo a lungo termine dell’intera amministrazione: «Siamo un Comune di pendolari – conclude Contu –, offrire ai genitori la possibilità di lasciare da noi i figli fino alle 18.30 è di estrema importanza. Tre ragazzi del paese hanno deciso di fermarsi qui e costruire casa: il nostro servizio può aver aiutato».