Il caso
sabato 23 Dicembre, 2023
La petizione per salvare il cinema Roma ha superato le 2.500 firme. Il gestore: «Segnale importante, noi vogliamo andare avanti»
di Simone Casciano
La sala rischia lo sfratto perché i proprietari non vogliono rinnovare il contratto d'affitto

Ieri sera la petizione per salvare il cinema Roma di Trento, lanciata sul portale Change.org, aveva già superato le 1.800 firme e questa mattina sono velocemente arrivate oltre le 2.500. Una testimonianza di quanto la monosala più grande del capoluogo, nata nel 1950 e gestita da 23 anni dalla famiglia Lazzeri, all’interno del circuito che comprende anche il cinema Modena e il cinema Vittoria, sia un punto di riferimento importante per i residenti del capoluogo. Lo confermano anche i messaggi lasciati da chi ha sottoscritto la petizione. «Sarebbe una grave mancanza per le persone di ogni generazione e soprattutto per i giovani» scrive Maria Dallaserra online. Giacomo Dematté descrive il Roma come «un luogo cardine della vita sociale della città». Sono centinaia anche i messaggi di solidarietà arrivati. A lanciare la petizione è stato il gestore della sala, Massimo Lazzeri di Cineworld. «Mi interessava dare un forte segnale, anche ai proprietari – dice Lazzeri – E fare capire a tutti che questo cinema è importante per la comunità di Trento, per tutti gli amanti del cinema e della cultura e la risposta che c’è stata dimostra che è così».
Che il Cinema Roma fosse a rischio di avere i giorni contati era nell’aria. Su il «T» di qualche mese fa avevamo scritto di come l’immobile fosse finito nell’elenco di quelli che erano stati candidati dai proprietari al bando ministeriale per diventare studentati privati. Una novità di cui il gestore ai tempi era all’oscuro. Quello che invece Lazzeri sapeva era che a marzo scade il contratto di affitto per la sala. «Da tempo siamo in discussione con i proprietari per rinnovare il contratto, ma le interlocuzioni non sono andate bene». Lazzeri dice di averle provate tutte. «Ci siamo detti disposti sia a pagare una rata d’affitto più alta, sia ad acquistare l’immobile, ma non ci sono state aperture». Sembra proprio che la proprietà, che fa capo alla famiglia Zanotelli che si sta appoggiando ad un immobiliarista, stia guardando ad opzioni più lucrative, come la realizzazione di appartamenti e garage. Lo stesso destino toccato due anni fa e sarebbe un peccato. Già ora a Trento si sente la mancanza di un cinema d’essai. Film come «The old oak» di Ken Loach o «La Chimera» di Alice Rorwacher non trovano spazio nella programmazione di Trento e gli appassionati devono pianificare trasferte a Verona o Bolzano. «Io di quell’operazione fui critico – dice Lazzeri – I proprietari avevano il diritto di vendere ma avrei voluto che il Comune o la Provincia intervenissero per salvarlo». Un’intercessione che ci si potrebbe augurare per il cinema Roma. «Non è una sala in difficoltà – specifica Lazzeri – Al contrario, quest’anno siamo la seconda monosala per biglietti venduti dietro solo al cinema Troisi di Roma. Per quattro anni abbiamo vinto il biglietto d’oro». Si tratta però di una sala che ha bisogno di manutenzione. «Assolutamente – ammette Lazzeri – Serve un rinnovamento degli interni, si potrebbe fare anche un multisala. Noi siamo disponibili ad investire ma ci servono garanzie sulla gestione a lungo termine del cinema».
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