L'incontro

lunedì 4 Marzo, 2024

La biodiversità alpina e le sue minacce attuali e future: gli uccelli di montagna come sentinelle del cambiamento climatico

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L'appuntamento è per mercoledì 6 marzo alle 20.45. Il Muse accoglie Dan Chamberlain, docente di Ecologia e Riccardo Alba, ricercatore del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università di Torino

Pernice bianca, fringuello alpino, culbianco, merlo dal collare, civetta capogrosso, solo per citarne alcuni: il nuovo appuntamento di “Incontri al museo per parlare di fauna” è dedicato agli uccelli di montagna. Mercoledì 6 marzo alle 20.45 il MUSE – Museo delle Scienze di Trento accoglie Dan Chamberlain, docente di Ecologia e co-autore del libro «Ecology and Conservation of Mountain Birds», e Riccardo Alba, ricercatore del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università di Torino, per fare il punto sull’avifauna alpina e sui pericoli che minacciano la biodiversità delle alte quote.

Da un punto di vista ornitologico, le montagne contengono la metà degli hot-spots di biodiversità a livello globale. Si stima che almeno il 12% degli uccelli in tutto il mondo si riproduca al limite del bosco o al di sopra di esso. Tuttavia, gli uccelli delle alte quote, molti dei quali sono specie endemiche o di interesse conservazionistico, sono sempre più minacciati dalla crescente pressione causata dalle attività umane e dai cambiamenti climatici.

«Gli habitat di alta montagna – anticipano Dan Chamberlain e Riccardo Alba del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università di Torino – sono importanti a livello globale per la biodiversità. Tuttavia, anche a causa delle difficoltà legate allo studio di questi uccelli in habitat di difficile accesso, la biodiversità montana è meno studiata rispetto a quella dei contesti di pianura e si sa poco sullo stato e sulle tendenze di queste specie».

Durante la serata al MUSE i due ricercatori porteranno la loro esperienza di studio sul campo, spiegando l’importanza delle Alpi quali scrigno di biodiversità e, con alcuni esempi dedicati alle specie da loro studiate, come le attività umane possano incidere sulla loro distribuzione e demografia. Con l’aiuto di modelli e previsioni, verranno illustrati gli effetti dei cambiamenti climatici sul futuro dell’avifauna alpina e della biodiversità.

La serata sarà occasione per approfondire aspetti poco noti dell’ecologia e del comportamento di alcune delle specie che nidificano negli ambienti alpini d’alta quota e, dialogando con i relatori, comprendere il forte impegno in atto per colmare le lacune in campo scientifico al fine di conservare le speciali comunità di uccelli che popolano le Alpi.
Introduce l’incontro Paolo Pedrini, responsabile dell’Ambito di ricerca Biologia della conservazione – Ufficio Ricerca e Collezioni MUSE.