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venerdì 9 Maggio, 2025

Itas, oggi in piazza Duomo la festa per lo scudetto. Il presidente Poli: «Un successo non scontato»

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Appuntamento alle ore 18. In estate a sostituire Fabio Soli arriverà il coach argentino Marcelo Mendez

Sono passate poche ore dal trionfo tricolore di Civitanova Marche quando il presidente della Trentino Volley Marcello Poli deposita nella sede gialloblù di via del Brennero il trofeo numero 22 della storia societaria. Sulle pareti, le foto dei successi precedenti, a cominciare dallo scudetto vinto in casa il 7 maggio 2008, esattamente 17 anni prima del titolo ceralaccato alle 22.59 di mercoledì sera dall’attacco vincente di Kamil Rychlicki che ha steso definitivamente la Lube Civitanova dopo una gara 4 durata quasi due ore e mezza. Sul viso di Poli, al timone dallo scorso novembre e quindi al primo titolo da presidente, pure qualche lacrima di commozione, che si mescola alla gioia di una notte magica e non del tutto programmata, forse anche per scaramanzia. Tanto che per trovare un posto dove dormire nelle Marche dopo la festa sono state necessarie alcune telefonate nel cuore della notte alla ricerca di qualche camera. Un traguardo, quello tricolore, che suonava quasi come un’ultima spiaggia dopo i quattro obiettivi sfumati nel corso della stagione, dalla Supercoppa alla Cev passando per il Mondiale e la Coppa Italia.

 

Il presidente gialloblù, però, offre un’altra lettura. «Non è semplice confermarsi ad alti livelli – evidenzia Poli – e non è un mistero che un po’ tutti noi siamo diventati “di bocca buona”. Non devono esserci rammarichi per la stagione, anche se è vero che i tifosi, i soci della società e i nostri 130 sponsor si aspettano sempre il massimo da questa squadra. Dobbiamo goderci i successi che non sono mai scontati e che non sono pochi: nonostante una squadra rifondata dopo le delusioni del 2021, in quattro stagioni abbiamo portato a casa Supercoppa, scudetto, Champions e un altro tricolore. In questo senso l’ambiente fa la differenza». Il presidente getta poi acqua sul fuoco alle stilettate di Fabio Soli («Io sarei rimasto, bisogna chiedere ad altri il perché del mio addio», le parole ai microfoni Rai del partente coach) pochi istanti dopo il termine del match di mercoledì. «Sono dinamiche che fanno parte dello sport – prosegue Poli -. Io sono abituato a guardare avanti, ricordo ciò che è stato perché sarebbe sciocco non farlo, ma non sono abituato a recriminare, preferisco pensare al futuro e alla nuova guida tecnica che arriverà (la panchina verrà ereditata dall’argentino Marcelo Mendez, ndr). Vien da dire che se Soli è rammaricato nel lasciare Trento, significa che qui si sta bene».

 

Non può mancare un riferimento ad Alessandro Michieletto, mvp del campionato e ormai campione affermato ai livelli più elevati. «Alessandro ha un contratto lungo (sino al 2027, ndr), e poi è particolarmente legato a Trento: papà Riccardo è team manager dopo aver vestito la maglia gialloblù, Alessandro ha cominciato a giocare da noi, è la nostra bandiera e vogliamo goderci il miglior giocatore al mondo il più possibile». Con lui rimarranno anche Lavia, Sbertoli, Flavio, Bartha, Laurenzano e i giovani emergenti, mentre in partenza ci sono Kozamernik e Rychlicki, con quest’ultimo che sarà sostituito dall’opposto transalpino Théo Faure, negli ultimi due anni a Cisterna. Con la squadra praticamente al completo, uno dei temi sul tavolo della società gialloblù è quello legato al nuovo palazzetto che dovrebbe nascere nei prossimi anni a Trento. «Noi in regular season abbiamo fatto registrare una media di 3600 spettatori, ovvero il 90% della capienza della il T Quotidiano Arena – conclude Poli – con sold out nelle partite clou e in praticamente tutte le partite dei playoff: di fatto questa struttura la saturiamo, se dovesse prender corpo un nuovo palazzetto siamo ben contenti, sappiamo che in caso i tempi sarebbero comunque medio-lunghi visti i diversi attori coinvolti: ci sono due società sportive che potrebbero usufruirne, oltre agli altri eventi che si potrebbero ospitare».

 

Se la localizzazione della futura arena è da definire (a molti la zona di Piedicastello sembra più idonea rispetto a quella di San Vincenzo anche in ottica parcheggi da condividere con il nodo intermodale), ben più nota e tradizionale è la sede della festa tricolore, prevista oggi dalle 18 in Piazza Duomo: 17 anni fa, mentre Silvio Berlusconi varava il proprio quarto governo, a imperversare sul palco allestito nel cuore cittadino c’era Umberto Smaila. Altri tempi.