Il caso

venerdì 24 Maggio, 2024

Inchiesta Liguria, 9 ore di interrogatorio per Toti: «Ribadita priorità a interesse pubblico»

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Ha risposto a tutte le domande legate alle ipotesi di corruzione elettorale e al filone di inchiesta sui presunti finanziamenti illeciti
Giovanni Toti (Foto Alessandro Bremec/LaPresse)

Ci si attendeva un interrogatorio-fiume e le aspettative non sono state tradite. Otto ore davanti ai pm, sottoposto a centinaia di domande. Una giornata cruciale per la difesa del governatore ligure Giovanni Toti. Dalle 11 nella caserma del comparto navale della guardia di finanza al porto di Genova, ha risposto agli inquirenti titolari dell’inchiesta per corruzione che aveva portato il presidente della Regione agli arresti domiciliari. Toti ha respinto tutte le accuse: «Nel mio percorso politico ho sempre perseguito l’interesse pubblico il quale è il fine unico ed ultimo della mia azione politica», è uno dei passaggi della memoria che il governatore ligure ha consegnato nelle mani dei pm durante l’interrogatorio. «Non ho mai travalicato le specifiche competenze degli enti e degli uffici preposti, mai ho ingerito nelle libere scelte e decisioni dei soggetti coinvolti mai ho fatto pressioni verso alcun soggetto, mai ho servito un interesse particolare in danno di quello collettivo», ha scritto ancora, sottolineando che «mai tale attenzione si è estrinsecata nel superare o modificare il parere dei propri uffici o le istruttorie degli organismi terzi, vedi gli uffici di autorità portuale. Il mio intervento in sede politico/funzionale si è sempre limitato strettamente al percorso autorizzativo tracciato dagli uffici preposti in ogni campo, circoscrivendosi a chiedere una attenzione coerente con le esigenze di rapidità del mercato, o di realizzazione delle opere sollecitate dagli altri organi amministrativi e di governo (porto, strutture Commissariali del sindaco Bucci) ovvero a sollecitare, all’interno dei percorsi amministrativi e legislativi, la solerzia e l’attenzione dei Comuni Liguri nel realizzare i piani strategici regionali». Tra i capi di accusa si contestano i bonifici effettuali ai Comitati politici, ma il presidente della Regione Liguria si difende: «Ogni dazione di denaro è stata accreditata con metodi tracciabili e rendicontata. Del pari tutte le spese sostenute (sia a sostegno della mia attività politica come leader della lista Toti presente in Consiglio regionale e in molte amministrazioni municipali, sia per sostenere sindaci, liste e candidati collegati e coerenti alla linea politica della lista Toti, sia per quanto riguarda le iniziative della coalizione di governo) sono stati rendicontati e pubblicizzati in termini di legge e anche oltre. I bilanci e i rendiconti sono stati (e sono ancora) pubblicati sui siti internet delle organizzazioni politiche a mio sostegno» sottolinea. «Ogni euro incassato ha avuto una destinazione politica: nessun contributo ha prodotto arricchimento o utilità personale a me, agli altri appartenenti al mio partito o a terzi privati».