Alto Garda

lunedì 5 Maggio, 2025

Il voto ad Arco e l’impatto dell’inchiesta «Romeo»: primi gli ambientalisti, centrosinistra fuori dai giochi

di

Arianna Fiorio andrà al ballottaggio con il candidato del centrodestra Alessandro Amistadi

Sarà ballottaggio anche ad Arco e, di questo, ne erano quasi tutti consapevoli; meno consapevoli erano, alla vigilia del voto, i volti che si sarebbero scontrati al secondo turno. Dall’espressione popolare ne è emerso un duo chiaro e preciso con percentuali che rendono la sfida del 18 maggio tutt’altro che semplice e definita e che aprono numerose porte e ragionamenti di eventuali apparentamenti. Si sfideranno Arianna Fiorio da un lato e Alessandro Amistadi dall’altro.
Fuori dai giochi il governo uscente che con Dario Ioppi e la sua coalizione si posiziona al terzo posto nella classifica delle preferenze.
In ultimo Mauro Ottobre a chiudere la quaterna di candidati sindaci. Ultima posizione in merito a percentuali, ma non per valore perché, e non ne ha mai nascosto le velleità, Ottobre potrebbe offrire la sua percentuale sia a Fiorio che ad Amistadi. Un gruzzolo di voti che potrebbero cambiare le sorti.

 

Il peso politico di «Romeo»
I due Comuni più coinvolti dall’indagine «Romeo», Riva e Arco, che hanno fatto di tutto per cancellare l’ombra della giustizia sulle rispettive amministrazioni sono però stati travolti completamente. Ne è espressione il risultato dell’intero centrodestra Rivano (coinvolto in Romeo) e della coalizione arcense che aveva il suo apice nell’attuale sindaco Alessandro Betta, poi messo ai margini dalla stessa coalizione che ha sostenuto Dario Ioppi, ma che, alla conta dei voti, ha pagato pegno per quell’idea di continuità che ha, inevitabilmente tenuto su se stessa. Anche la percentuale di votanti in forte calo può essere vista come un continuo segnale di disaffezione alla vita politica accentuato dalle vicende giudiziarie. Arco, infatti, è passato dal 66,14% delle elezioni comunali del 2020 al 57,91% delle attuali. Un calo di nove punti percentuali di non poco conto che segnano un declino continuo di partecipazione alla vita politica e amministrativa di uno dei comuni più importanti di tutto il Trentino oltre che dell’Alto Garda e Ledro. Su 15.226 aventi diritto al voto sono andati a votare in 8.818 cittadini di cui 4.311 maschi e 4.507 femmine.

 

Fiorio sempre in vantaggio
La candidata sindaca Arianna Fiorio fin dai primi seggi scrutinati ha mantenuto la testa della partita politica con un vantaggio discreto sui suoi diretti avversari. Un sostanziale equilibrio di posizioni che per tutto lo spoglio hanno mantenuto Fiorio davanti alla coalizione di centrodestra che ad Arco si è presentata unita, dimostrando una capacità di raccolta di consensi non indifferente. Durante il lento spoglio che si è concluso alle prime luci dell’alba la candidata della coalizione Arco che vorrei non ha mai perso la testa della corsa. Così come Amistadi non le ha mai lasciato grande campo libero. In difficoltà il centrosinistra a trazione Pd che non riesce a imporsi nonostante i tanti assessori oggi al governo e in campo per trainare il buono che è stato fatto in questi anni di amministrazione. Difficile dire con certezza cosa non abbia funzionato, ma servirà fare una buona analisi. di certo ora si apre un capitolo importante che è quello del confronto con il mondo di Arco che Vorrei. Se Fiorio prenderà in considerazione un apparentamento potrebbe essere più facile con il mondo del centrosinidtra, ma vi è lo scoglio Pd. Un dialogo maggiore lo si potrebbe avere con Campobase. Ma le contrattazioni non saranno semplici. Ammesso che ci siano. Fiorio potrebbe anche decidere di continuare la corsa in solitaria consapevole che piuttosto che dare voti al centrodestra, l’elettorato di Ioppi guarderebbe a lei come proposta più vicina ai propri ambiti valoriali. Così fosse per gli attuali amministratori in carica non ci sarebbe partita e verrebbero tutti allontanati dall’ambito amministrativo della cosiddetta stanza dei bottoni. Certo il passo non sarebbe semplice e forse un po’ azzardato, perché ne potrebbe giovare il centrodestra. Vi è poi chi sosterrebbe la tesi che una parte del Pd sarebbe pronta a consigliare un voto al centrodestra pur di non far passare la rivale di sempre al goveno della città all’ombra del castello.