Olimpiadi 2026
giovedì 5 Gennaio, 2023
di Tommaso Di Giannantonio
Il verdetto sul destino iridato dell’Ice Rink di Piné arriverà entro il 20 gennaio. Da qui alle prossime due settimane il Comitato olimpico nazionale italiano (Coni) formalizzerà le proposte alternative allo stadio del ghiaccio pinetano per le gare di pattinaggio veloce: formalizzerà, in particolare, quella che fino a ieri era solo un’ipotesi, cioè riallestire l’Oval di Torino, già utilizzato per le Olimpiadi invernali del 2006. La road map è stata illustrata ieri dal presidente del Coni Giovanni Malagò in un incontro in videoconferenza con il governatore trentino Maurizio Fugatti e il sindaco di Baselga di Piné Alessandro Santuari.
«Un colloquio interlocutorio in merito all’evento olimpico 2026 ed in particolare all’Oval di Piné», così lo ha definito il primo cittadino di Baslega. Si è valutata, nello specifico, la situazione, lo stato del progetto e le criticità in essere. Prima tra tutte l’aumento dei prezzi dei materiali nel comparto delle costruzioni, che ha fatto schizzare il costo del nuovo anello da 30 a 50 milioni, più altri quasi 10 milioni di opere funzionali. «A seguito del colloquio verranno formalizzate da parte del Coni nei prossimi giorni proposte alternative, nell’ambito dell’evento 2026 e non solo, per l’impianto sportivo di Baselga di Piné, a seguito delle quali verranno fatte le dovute valutazioni congiunte tra Comune e Provincia. Quest’ultima — aggiunge il sindaco Santuari — conferma peraltro l’impegno per la comunità pinetana».
Ieri comunque non è stato presa alcuna decisione. Una volta che verrà formalizzata la proposta alternativa da parte del Coni, «nell’ottica della leale collaborazione, avremo l’obbligo di valutarla: questo è un dovere istituzionale. Noi, dal punto di vista tecnico e progettuale, siamo in grado di fare l’opera: abbiamo fatto tutto quello che si doveva fare dal punto di vista progettuale e nell’aver messo a disposizione le risorse per quest’opera», ha spiegato ieri Fugatti nella conferenza stampa con il ministro Salvini, riferendosi al progetto firmato dall’architetto Alessandro Zoppini, che prevede una nuova copertura e la riqualificazione completa della pista. E lasciando capire che il nodo è appunto quello della sostenibilità economica dell’impianto, cioè dei costi aggiuntivi. L’ultima parola spetterà alla Provincia? «L’ultima parola spetta al Trentino, ma spetta anche agli altri territori: anche se il Trentino fosse d’accordo ma gli altri territori non sono d’accordo non passa», ha chiarito Fugatti. Il cambio di sede richiede infatti il voto favorevole di due terzi dei consiglieri di amministrazione della Fondazione Milano-Cortina 2026. «Una cosa è certa — assicura il sindaco di Baselga — ogni decisione che sarà presa comporterà il rilancio che Baselga attende da decenni. Attendiamo le proposte del Coni».
La galassia degli sport del ghiaccio parla già di una «grande occasione mancata» in caso di una «rinuncia tout court». «E non solo per il pattinaggio di velocità — recita la nota firmata dai comitati trentini della Federazione italiana sport del ghiaccio, hockey, curling e velocità — ma per tutto lo sport trentino. Per quanto ci riguarda, le associazioni e i volontari del ghiaccio hanno già dimostrato di saper lavorare insieme per i grandi eventi: ci auguriamo quindi sia fatto tutto il possibile, e se necessario anche l’impossibile, agli altri livelli per mantenere l’altopiano di Piné tra i grandi protagonisti dell’Olimpiade 2026». Una reazione è arrivata anche dalla consigliera provinciale di Fratelli d’Italia Katia Rossato: «Si ritiene di fondamentale importanza, nell’inauspicabile caso in cui si dovesse optare per l’Oval di Torino, che tale territorio riceva un indennizzo che permetta di rilanciare la zona dal punto di vista turistico e sportivo. In questo senso il confronto con il territorio sarà di fondamentale importanza».T. D. G.
L'indagine
di Benedetta Centin
Baselga di Piné, raccolta di piccoli frutti, gli stagionali «Il datore di lavoro ci chiede 4mila euro per i permessi di soggiorno». La «segnalazione di sfruttamento in agricoltura» di Flai Cgil, indaga la Guardia di Finanza