Val di Fassa

sabato 10 Dicembre, 2022

Valanga in val San Nicolò, grave uno scialpinista

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Lo smottamento si è verificato intorno alle 13. Sette gli sciatori coinvolti, le operazioni di salvataggio sono complicate dalla presenza di nebbia in quota.

Aggiornamento delle 22

È ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Santa Chiara lo scialpinista quarantenne rimasto oltre un’ora sotto la neve. Si troverebbe in un severo stato di ipotermia, in pericolo di vita: era alla guida della comitiva provenente dal Veneto, ma risiedeva da tempo in val di Fassa. Il distacco è avvenuto all’altezza di 2.200 metri, lungo il percorso che porta alle Cascate. La valanga si è staccata al passaggio degli scialpinisti e, secondo le ricostruzioni del soccorso alpino, aveva un fronte di circa 70 centimentri e una lunghezza di trecento metri. Oltre alla guida, è stato colpito dalla slavina anche un secondo scialpinista che ha riportato lievi ferite alla schiena. Illesi gli altri cinque del gruppo.

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C’è uno scialpinista gravemente ferito a seguito della valanga staccatasi in val di Fassa nel primo pomeriggio di oggi. Si tratta di un uomo rimasto per oltre un’ora sotto la neve e ora ricoverato in grave stato di ipotermia. Faceva parte di una comitiva di sette scialpinisti veneti.

La slavina si è verificata in val San Nicolò, nel Comune di Pozza di Fassa, intorno alle ore 13.00. Stando alle prime ricostruzioni ci potrebbero essere almeno due persone coinvolte. Sono in corso le operazioni per ricerca e recupero di eventuali alpinisti colpiti dalla slavina. Purtroppo la presenza di nebbia sta rendendo le operazioni più complicate. Non è ancora stato possibile sorvolare l’area con l’elicottero. Sul posto anche i locali vigili del fuoco volontari.

L’intensa nevicata di ieri ha innalzato il rischio valanghe che oggi è «moderato» in tutto il Trentino. Così come riportato sulla stessa pagina Facebook del Soccorso Alpino: «Bollettino valanghe – sabato 10 dicembre. Grado di pericolo 3 – marcato. La neve fresca deve essere valutata con attenzione. In tutte le regioni in quota l’innevamento è estremamente variabile a seconda dell’azione del vento. Nelle zone in prossimità delle creste, nelle conche e nei canaloni si sono formati accumuli di neve ventata in parte facilmente distaccabili. A bassa quota a livello locale debole pericolo di valanghe per scivolamento di neve e colate umide. A livello isolato sono possibili distacchi a distanza e valanghe spontanee».

L’intervento del Soccorso Alpino

La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata intorno alle 13 da parte dei compagni di escursione che hanno cominciato subito le operazioni di ricerca dello scialpinista con le sonde poiché l’uomo era privo di Artva.

La Centrale Unica di Trentino Emergenza, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino settentrionale del Soccorso Alpino e Speleologico, ha chiesto l’intervento dell’elicottero mentre una squadra di operatori della Stazione Centro Fassa si portava sul posto con la motoslitta e a piedi. A causa delle cattive condizioni atmosferiche, con scarsa visibilità dovuta alla presenza di nebbia, l’elicottero è dovuto atterrare a Predazzo. Da lì tecnico di elisoccorso, l’unita cinofila del Soccorso Alpino di turno al nucleo elicotteri di Mattarello, equipe medica, soccorritori provenienti dalle Stazioni Centro Fassa, Alta Fassa e Moena e Vigili del Fuoco sono stati trasportati in quota con i mezzi dei Vigili del Fuoco e con le motoslitte e i quad. Due unità cinofile di Soccorso Alpino e Polizia hanno cominciato la ricerca in valanga, mentre una quarantina di soccorritori hanno effettuato una ricerca con le sonde. Intorno alle 14.20 l’uomo è stato individuato sotto la neve in gravi condizioni, è stato disseppellito e affidato alle cure dell’equipe medica. Poiché la nebbia non ha permesso all’elicottero di avvicinarsi per il recupero, l’uomo è stato trasferito a valle via terra con i mezzi, affidato all’ambulanza e poi all’elicottero e trasferito d’urgenza all’ospedale Santa Chiara di Trento. L’intervento si è concluso intorno alle 16.30.