Agricoltura

martedì 29 Novembre, 2022

Grandine, 30 milioni di danni per meleti e vigneti

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La stima di Codipra per l'annata agraria conclusa. Le aziende saranno risarcite entro la fine dell'anno

Grandine, soprattutto, brinate, gelate primaverili e, per non farci mancare nulla, anche la siccità. Per l’annata agraria appena conclusa Codipra ha stimato in 30 milioni i danni alle colture causati da eventi climatici avversi. Una cifra importante, ma viste le premesse sarebbe potuta andare molto peggio.
Le liquidazioni per le aziende agricole danneggiate scatteranno nella seconda metà di dicembre. Entro fine anno saranno tutti risarciti dagli indennizzi assicurativi. Codipra — consorzio di difesa dei produttori agricoli di Trento che promuove per i propri iscritti la stipula di contratti di assicurazione — copre circa il 90 per cento degli agricoltori trentini con i suoi 11.783 soci. Il valore totale delle produzioni assicurate (uva e mele prevalentemente) ammonta a 573 milioni di euro.
Dalla notte dei tempi, però, ogni stagione è appesa all’incognita meteo. E nell’ultima annata è stata la grandine a causare più danni in assoluto. Scongiurato invece il pericolo delle brinate e delle gelate primaverili. E superata senza troppe ferite anche la siccità estiva, che aveva destato non poche preoccupazioni. «Fortunatamente — considera Marica Sartori, direttrice di Codipra — grazie alla lungimiranza tipica del territorio trentino, negli ultimi decenni sono stati eseguiti diversi investimenti in costruzione di pozzi agricoli, bacini idrici e stazioni di pompaggio da laghi che, affiancati ad un sistema di irrigazione a goccia che caratterizza la quasi totalità degli appezzamenti trentini, ha permesso di superare senza significativi danni la stagione, portando a maturazione una produzione qualitativamente e quantitativamente ottimale». Ciò non si significa che non si debbano affrontare le sfide dei cambiamenti climatici. «Come Consorzio — aggiunge la direttrice — siamo costantemente al lavoro per trovare soluzioni sempre più innovative per permettere un uso multifunzionale e razionale dell’acqua, anche al fine di riuscire a trovare un equilibrio assicurativo. Proprio per raggiungere tali obiettivi è necessario impiegare le tecnologie di intelligenza artificiale. Basti pensare che esperienze di campo con innovativi sensori e l’uso dell’intelligenza artificiale hanno registrato un risparmio idrico di oltre il 40 per cento rispetto ai metodi di irrigazione tradizionali».
Gli attuali sistemi hanno permesso tuttavia di limitare i danni. Rispetto alle precedenti annate agrarie — in particolare in confronto al 2017 (115 milioni) a al 2021 (75 milioni) — il rapporto tra i premi pagati dagli agricoltori e i risarcimenti fa segnare una situazione di «relativa tranquillità», spiega in una nota il Consorzio. Situazione positiva sia per l’agricoltura trentina, che può contare su buone produzioni, sia per il sistema della gestione del rischio, che necessitava di un anno in equilibrio, dopo diversi anni con risultati anche pesantemente negativi.
Tra l’altro, il sistema della gestione del rischio, per rispondere alle crisi climatiche e non solo, si appresta ad affrontare una nuova epoca, a partire dal 2023, con l’introduzione del Fondo «AgriCat» e con risorse finanziarie quasi duplicate rispetto alla precedente programmazione: nella nuova Pac 2023-2027, la gestione del rischio potrà contare su oltre 3,1 miliardi di euro, quasi il 25% delle risorse complessive stanziate dalla prossima programmazione. AgriCat, in particolare, è uno strumento che offrirà a tutti gli agricoltori destinatari di aiuti diretti (si tratta di una platea di oltre 700.000 aziende agricole) una copertura mutualistica contro gli eventi meteo-climatici cosiddetti catastrofali, rappresentati da gelo e brina, siccità e alluvione, garantendo il diritto a un indennizzo economico. Il Trentino — pur disponendo già di un sistema di questo tipo — sarà una delle tredici province sottoposte alla sperimentazione.
Quest’anno, inoltre, Codipra è stato fortemente impegnato nelle rilevazioni relative ai danni da fitopatie al prodotto, per quanto riguarda la cimice asiatica, e agli impianti produttivi, soprattutto per quanto riguarda scopazzi del melo e flavescenza dorata. Ma «è fondamentale che le attività di prevenzione e di mitigazione dei danni e le attività risarcitorie vadano di pari passo», spiega la direttrice.