Politica

venerdì 24 Maggio, 2024

Governo, via libera del Cdm al decreto «salva-casa»

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Il testo proposto dal ministro delle Infrastrutture Salvini riguarda «misure urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica»

Il Consiglio dei ministri, secondo quanto si apprende, ha approvato il cosiddetto decreto legge «Salva-casa» proposto dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e recante «misure urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica».

Si compone di tre articoli il testo del decreto legge «Salva-casa» approvato dall’Esecutivo. Il primo articolo introduce delle modifiche al Testo unico sull’edilizia per «semplificare il rilascio della documentazione amministrativa sullo stato legittimo degli immobili», favorire «i cambiamenti di destinazione d’uso», stabilire «previsioni in materia di tolleranze in relazione alle piccole incongruenze tra il titolo edilizio e lo stato di fatto relative ad interventi realizzati prima dell’entrata in vigore della disposizione in esame» e superare l’attuale disciplina «sulla doppia conformità relativamente alle parziali difformità».

L’articolo 2 invece riguarda le strutture amovibili realizzate durante l’emergenza sanitaria da Covid-19, cioè i dehors, e ha l’obiettivo di »consentire il mantenimento di quelle strutture, che si ritengono di utilità sociale, realizzate per finalità sanitarie, assistenziali ed educative”. L’ultimo articolo reca infine “disposizioni di coordinamento e entrata in vigore» .

Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, ha parlato di «buona notizia». Non è una voce isolata, come conferma la Federazione italiana agenti immobiliari professionali: »Accogliamo con favore le misure contenute nel decreto Salva Casa approvato oggi dal Consiglio dei Ministri – dichiara Gian Battista Baccarini, Presidente Nazionale Fiaip – prioritariamente finalizzate ad agevolare la circolazione regolare degli immobili a tutela del cittadino e a beneficio della dinamicità virtuosa del mercato immobiliare e di chi vi opera professionalmente oltre a sbloccare le centinaia di migliaia di pratiche edilizie che intasano gli uffici tecnici comunali creando nervosismo o, peggio, contenzioso contro la pubblica amministrazione, con conseguenti disagi e costi sociali».