Turismo

martedì 8 Novembre, 2022

Giulio Prosser: «Apt unita, lavoriamo insieme»

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Il terremoto innescato dalla richiesta di Ronzo di uscire dall’ambito turistico della Vallagarina per sposare la causa più “ricca” del Garda, alla fine sembra essere uno scricchiolio di assestamento.

Il terremoto innescato dalla richiesta di Ronzo di uscire dall’ambito turistico della Vallagarina per sposare la causa più “ricca” del Garda, alla fine sembra essere uno scricchiolio di assestamento. Il sindaco Carotta sembra essere solo e isolato nella sua fuga in avanti. Del tutto inattesa e che ha colto gli altri sindaci della Vallagarina, tutti compatti, completamente alla sprovvista. Il presidente della Comunità di Valle, Stefano Bisoffi, ha convocato i primi cittadini proprio per un sereno confronto sulla questione. E i sindaci potranno confrontarsi anche al tavolo dei soci dell’Azienda turistica, proprio per valutare se la frattura di Ronzo abbia un significato ben più ampio. Lo abbiamo chiesto direttamente al presidente dell’Apt Rovereto, Vallagarina e Monte Baldo, Giulio Prosser.
Presidente, c’è malessere nella compagine associativa dell’Apt?
Assolutamente no. Tanto che l’iniziativa del sindaco di Ronzo ci ha spiazzati completamente. Mai all’interno del Cda era stato palese qualcosa in questo senso, anzi c’è sempre stata grande coesione e uniformità di intenti.
L’Apt di Rovereto, secondo la prima riforma, nemmeno doveva esserci.
Infatti. Il territorio avrebbe dovuto essere spacchettato e assegnato alle altre Apt. I sindaci invece, con convinzione e unitariamente, sono riusciti a “salvare” l’Apt di Rovereto. Proprio per questo appare ancora più strana la mossa della Val di Gresta. La trasformazione della società a capitale prevalentemente privato è di un anno fa: e già qualcuno ha cambiato idea?
Infatti l’Apt con i soci privati si è rinforzata ed ha messo in campo una vasta progettualità.
Abbiamo 18 soci pubblici (i Comuni e la Comunità di Valle), ma anche 34 soci privati che investono capitali. Un segnale davvero importante.
Cosa ne dice di questa “ingerenza” del Garda sulla Valle di Gresta?
Non dico nulla, solo che la mia idea incrollabile è quella che dobbiamo collaborare strettamente. Già lo facciamo con Trento, con Folgaria e anche col Garda: i progetti in corso sul Baldo, ad esempio, sono portati avanti proprio con l’Apt del Garda. Sul fronte della cultura siamo in sinergia con il capoluogo, ad esempio con la card che permette l’ingresso ai vari siti delle due maggiori città della provincia.
E d’altra parte il lago e Rovereto in qualche modo si completamento per quanto riguarda l’offerta turistica.
In primavera sarà pronto l’Experience Point che sta sorgendo
all’uscita del casello autostradale Rovereto Sud, quello in assoluto più trafficato proprio perché punto d’arrivo della maggior parte di turisti che arrivano da fuori.
La porta del Trentino.
Faccio un inciso: la Vallagarina è il territorio primo in provincia per flusso di turisti: ovunque vadano, devono per forza passare da qui. Il nostro compito è intercettarli, ma non per questo impediamo loro di arrivare alle loro mete. Per me non esistono i confini, non alziamo muri: il turista diretto al lago ci andrà, sta a noi convincerlo a farsi anche un giro per la Vallagarina.
L’Experience Point servirà a quello?
Non sarà un punto informativo classico e lo si capisce dal nome. Daremo informazioni sul Garda? Ma certo. Se ci chiederanno di Trento, della Val di Sole o della Val di Fiemme daremo le indicazioni necessarie. Ma lì daremo anche un assaggio dei prodotti locali, faremo “assaggiare” il territorio e le sue offerte, indirizzeremo i turisti verso la Val di Gresta, il Monte Baldo, verso il Mart o verso le cantine (anche qui la Vallagarina detiene il record di presenze). Tutto questo nell’ottica di una grande collaborazione con tutti.
E poi c’è l’altro progetto mirato a intercettare i turisti.
Alla stazione dei treni. Rovereto sarà una delle due città da 40 mila abitanti in Italia ad avere una fermata dell’Alta Velocità. Siamo chiamati ad approfittarne. Abbiamo vinto un bando con Rfi per affittare circa 100 metri quadrati all’interno della stazione, a sinistra dell’ingresso. Lì accoglieremo i turisti, custodiremo per loro i bagagli e glieli porteremo in hotel (a Rovereto, a Riva o a Arco o dovunque abbia prenotato) mentre lui, magari su una bici elettrica che gli metteremo a disposizione potrà farsi un giro nel centro storico di Rovereto, o in destra Adige. Potrà scendere dal treno e non doversi preoccupare di nulla.
Quindi i progetti ci sono, le iniziative non mancano.
E ovviamente i soci le sanno queste cose perché le nostre iniziative nascono sempre da un incontro di proposte e richieste: nulla è calato dall’alto. Ma sono ottimista e sono certo che la compattezza della Vallagarina non sarà scalfita.