La figura

martedì 10 Gennaio, 2023

Giorgio Castriota Skanderbeg, eroe simbolo della coesione europea

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Al Giardino Massimiliano I d’Asburgo di Trento è stata inaugurata la stele dedicata allo storico condottiero albanese del XV secolo

Lo scorso 22 ottobre al Giardino Massimiliano I d’Asburgo di Trento è stata inaugurata la stele dedicata a Giorgio Castriota Skanderbeg, storico condottiero albanese del XV secolo, considerato da secoli un eroe nazionale.

All’evento, molto partecipato anche dalle autorità albanesi come l’ambasciatrice d’Albania e il console del Kosovo, erano presenti anche il sindaco di Trento Ianeselli, il mons. Angelo Massafra, vescovo di Scutari e presidente della Conferenza episcopale albanese, lo storico albanese Paulin Zefi, Domenico Morelli presidente del Comitato Federativo delle Minoranze Linguistiche d’Italia e l’on. Vittorio Sgarbi.

Molti si chiederanno per quale motivo un generale dei Balcani, conosciuto per aver difeso la sua terra dall’occupazione dell’Impero Ottomano, venga celebrato in Italia e più precisamente in Trentino. Ce lo spiega la presidente dall’Associazione culturale delle donne albanesi in Trentino “Teuta” Leonora Zefi che è anche colei che ha commissionato la costruzione del monumento. «Castriota – dichiara Zefi – ­­ non è solo un eroe nazionale per noi albanesi, ma è una figura europea a tutto tondo. Papa Callisto III all’epoca lo soprannominò Athleta Christi e Defensor Fidei, impavido difensore della fede cristiana poiché, grazie alla sua armata seppe erigere un muro contro l’espansione dell’islam sull’Europa cristiana in un’epoca in cui il mondo era diviso tra oriente e occidente su base religiosa». L’idea di erigere una stele dedicata a Skanderbeg, secondo quanto afferma Zefi, è nata proprio da un senso di appartenenza della comunità albanese, molto presente in Trentino, infatti, secondo i dati ISPAT, nel 2021 la popolazione balcanica rappresentava l’11.4% degli stranieri sul territorio.

«Sono presenti monumenti di Giorgio Castriota in tutta Europa –dice Zefi– e in Italia ce ne sono dove gli albanesi sono considerati una minoranza linguistica, ad esempio a Fermo, dove proprio nel 2013 è stato inaugurato il monumento dedicato al condottiero balcano. A Roma – aggiunge – in P.za Albania c’è la più grande statua di Skanderbeg d’Europa». E allora perché non rappresentare la comunità albanese trentina? D’altronde, come cita la stele del Cristo Re, Giorgio Castriota è un eroe simbolo della coesione europea, un ponte tra due culture che intersecano le loro diversità per incontrarsi in un punto comune. Secondo la presidente di Teuta la comunità albanese in trentino si sta radicando fortemente: «ad oggi quasi 4 mila hanno acquisito la cittadinanza italiana, sono cittadini trentini ma contemporaneamente hanno bisogno di riallacciarsi in qualche modo alla cultura d’origine e, oggi, possono farlo anche attraverso questo simbolo».

Zefi ribadisce anche quanto sia importante comprendere appieno la propria identità per costruire una personalità forte e pronta ad un processo di integrazione in un Paese diverso dal proprio e specifica: «gli stati dove la popolazione straniera è perfettamente integrata sono quelli dove la qualità della vita è migliore e sono indiscutibilmente avanti anni luce». Non è scontato dire che la comunità dell’aquila su sfondo rosso è estasiata dalla nuova stele trentina che è diventata una sorta di meta turistica anche per famiglie con bambini provenienti da tutta la Provincia che si addentrano nel parco per scattare qualche foto ed inviarla a Zefi con messaggi di ringraziamento. La presidente albanese sottolinea che il percorso, durato ben 2 anni, è stato molto tortuoso tra la burocrazia per la concessione del terreno da parte della circoscrizione del centro storico di Piedicastello ed i permessi da richiedere al consiglio comunale di Trento ma «la soddisfazione – commenta con un sospiro di sollievo –  ci ha ripagati di tutti gli sforzi».