Verso il voto
domenica 27 Ottobre, 2024
di Donatello Baldo
Claudio Geat non le ha mandate a dire, né al Pd né alla giunta guidata da Franco Ianeselli. La conferenza stampa di ieri, sabato 26 ottobre, in cui il presidente della circoscrizione Centro storico-Piedicastello, fino a gennaio iscritto al Partito democratico, ha annunciato che sfiderà Ianeselli alle prossime elezioni comunali, ha provocato uno scossone nel centrosinistra cittadino. Amarezza, dispiacere, ma anche rabbia per il «tradimento» di uno di pilastri della coalizione che governa il capoluogo. «Da una parte siamo amareggiati», dice il segretario del Pd del Trentino Alessandro Dal Ri, che è anche consigliere comunale a Palazzo Thun. «Avrebbe dovuto dimettersi prima», dice poi la vicesindaca Elisabetta Bozzarelli.
Geat smemorato
Dal Ri, come dicevamo, esprime un certo dispiacere per l’epilogo dello scontro in atto negli ultimi mesi tra Geat e il partito in cui ha militato per molti anni. «Ma ho sentito anche parole cariche di astio, anche violente da parte sua, da parte di una persona che ha fatto parte fino a ieri alla nostra comunità politica». Lo scontro, come si sa, è sul byass: «È il fulcro della questione — ammette il segretario — ma vorrei ricordare che il bypass è sempre stato nel programma del Pd, perché da sempre chiediamo di spostare il traffico dalla gomma al ferro. Un punto strategico per noi, nulla di segreto». E Geat lo sapeva: «Lo sapeva perché immagino abbia letto il programma della coalizione prima di candidarsi come consigliere comunale del Pd alle scorse elezioni, e lo sapeva anche quando ha accettato la carica di presidente della Circoscrizione». Dal Ri spiega che «il Pd è rimasto fermo sulle sue idee, è lui che le ha cambiate, è lui che si è discostato», e ora se n’è andato. «Ma sono rimasti tutti gli altri in circoscrizione».
Né di destra né di sinistra
Il segretario dem, oltre all’amarezza e alle questioni interne, legge politicamente la questione. «Vedo che vuole fare una lista né di destra né di sinistra, ma la storia ci insegna che chi dice questo è fondamentalmente di destra. Quindi meglio così, che se ne sia andato, anche per una questione di chiarezza, perché il centrosinistra, quella che è stata la sua comunità politica, non può avere al suo interno gente di destra». E ancora: «Questo è uno slogan, un artificio retorico per far stare dentro tutti in un progetto che ha come unico punto in comune il no al bypass. Un po’ poco. Credo — conclude il segretario del Pd Alessandro Dal Ri — che per governare una città serva avere una visione si società. Non basta portare avanti un tema, serve saper affrontare la complessità». Ma sul tema, la precisazione: «Vorrei si tenesse presente che comunque il bypass non è mica un’opera del Comune. Il Comune ha fatto la sua parte nella delibera sulle prescrizioni, sui paletti messi a Rfi per rispettare l’ambiente e la sicurezza della città. Delibera su cui il Pd ha messo molto del suo».
«Doveva dimettersi prima»
Geat, oltre che al Pd, non ha risparmiato critiche a Ianeselli e alla sua giunta. Anzi. E in difesa dell’amministrazione cittadina interviene Elisabetta Bozzarelli, vicesindaca: «Le scelte politiche sono sempre legittime, e anche cambiare schieramento fa parte del gioco. Quello che ferisce della scelta di Geat è la strumentalizzazione di un ruolo che gli è stato affidato dagli elettori, che hanno votato la maggioranza di centrosinistra e che poi si sono trovati nei fatti un presidente di opposizione». E aggiunge: «La personalizzazione totale di un ruolo istituzionale è la cosa più distante dai valori che Geat proclama: è un caso da manuale di doppia morale. Coerenza vorrebbe che Geat si fosse dimesso da tempo». L’assessora però chiarisce che «la maggioranza votata dai cittadini proseguirà il lavoro nelle istituzioni e dentro la comunità, come da sempre insieme al sindaco ed alla giunta». E conclude anche lei stigmatizzando la linea politica della nuova lista Geat: «Dire oggi che non si è nè di destra nè di sinistra è una furbizia politica che cela l’incapacità di rappresentare i propri valori e le proprie proposte».
il caso
di Redazione
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