Politica
giovedì 1 Maggio, 2025
Fratelli d’Italia, Donzelli spinge Goio. “Può vincere. Gerosa? Guai a sfiduciarla, il terzo mandato va discusso”
di Donatello Baldo
Il deputato carica il centrodestra verso le elezioni comunali

«L’obiettivo è portare anche a Trento il buon governo che c’è a livello provinciale e nazionale, guidati con il centrodestra». Domani Giovanni Donzelli, responsabile organizzativo di Fratelli d’Italia, sarà in città per la chiusura della campagna elettorale. Assieme alla Lega, che porterà sul palco il ministro Roberto Calderoli, e Forza Italia, che avrà qui il capogruppo al Senato Maurizio Gasparri.
Deputato Donzelli, cosa dirà agli elettori? C’è da vincere le elezioni, da far prevalere Ilaria Goio su Franco Ianeselli, il sindaco uscente.
«Dirò appunto che non possiamo perdere la possibilità di inserire Trento nella filiera del buon governo, quello di Meloni, quello di Fugatti».
Perché, dice che se una giunta è dello stesso colore di chi governa lo Stato e la Provincia, è più facile governare la città?
«Non significa che si dà più attenzione a una città se è governata dal centrodestra, non scherziamo. Il problema è che una amministrazione di segno opposto potrebbe portare a un mancato dialogo, a una mancata interlocuzione con lo Stato e la Provincia. Perché spesso i sindaci del centrosinistra sono ideologici, basti guardare sul tema sicurezza quello che succede».
Che cosa succede?
«Da una parte, la nostra, si cerca di risolvere i problemi. Abbiamo approvato il ddl sicurezza per punire le truffe agli anziani, per contrastare le occupazioni abusive, per sveltire i provvedimenti contro la criminalità, per impedire a quelle rom che rubano di evitare il carcere solo perché sono sempre incinte. La sinistra invece che fa? Dice che tutto questo è una grave offesa alla libertà, e i sindaci di sinistra si opporranno a mettere in atto tutti gli strumenti a loro disposizione per ridare sicurezza alle strade e ai quartieri».
Ilaria Goio, dunque, sarebbe più reattiva sul tema sicurezza?
«La sicurezza è per noi uno dei temi importanti. Saprebbe fare certamente meglio di altri. E poi l’ho conosciuta, ho avuto modo di apprezzarla. Una persona a modo, preparata, semplice. Di quelle persone che non si montano la testa perché sanno cosa significa lavorare, perché abituata a conquistarsi i risultati con l’impegno e la passione. Lei è la soluzione giusta per Trento, una città per troppo tempo ostaggio dei furbetti della poltrona».
A proposito di poltrone, nelle scorse settimane la maggioranza provinciale, ma senza Fratelli d’Italia, ha votato per il terzo mandato per il governatore.
«Il partito, non a Roma ma sul territorio, in autonomia quindi, aveva deciso di non procedere sul terzo mandato. Posizione che il partito a livello nazionale condivide. Il tema non è se essere favorevoli o contrari come approccio filosofico, ma capire se una legge come questa è in linea con la Costituzione, con l’articolo 3 che impone la parità tra i cittadini, anche in quanto elettori. Come possono i cittadini trentini avere possibilità di voto passivo diverse da quelli di altre regioni? Dobbiamo rispondere a questa domanda».
Una questione di costituzionalità che potrebbe porre il governo, impugnando la norma…
«Noi di Fratelli d’Italia porremo la questione in sede di Consiglio dei ministri. È quello il luogo dove deve essere affrontata la questione di un’eventuale impugnazione. Sicuramente FdI manterrà la sua linea: le Regioni non possono decidere in autonomia su questi temi».
Toccare l’autonomia in Trentino è cosa delicata…
«Per noi l’autonomia è una risorsa, è una importantissima opportunità. Ma è su materie organizzative, non ci può essere un’autonomia che va a normare i diritti dei cittadini in modo difforme dal dettato costituzionale. Il punto è questo. I principi di unità nazionale non sono delle Regioni».
A proposito di autonomia, il governo ha approvato la proposta di modifica dello Statuto.
«Giorgia Meloni ha mantenuto il suo impegno. Un’ottima cosa per il Trentino e per l’Alto Adige. Il centrodestra, a differenza del centrosinistra che su questo ha solo saputo parlare, ha trovato la sintesi e chiuso una trattativa importantissima. anche su questo si vede quanto vale Giorgia Meloni».
Che ora dovrà dimostrare quanto il suo rapporto privilegiato con Donald Trump possa tornare utile sul problema dei dazi. Che preoccupa anche il Trentino, soprattutto il settore vinicolo.
«Mentre la sinistra sbraitava che si doveva ingaggiare la guerra commerciale, rispondendo con contro-dazi. Oppure che si doveva scegliere o l’Europa o gli Stati Uniti, Giorgia Meloni, da vera statista, senza cercare visibilità prova davvero a far stare assieme l’occidente. Ora vediamo cosa succede, ma possiamo già dire grazie alla premier per aver tenuto aperto il dialogo».
Torniamo alla politica locale. Il centrodestra a Trento, si presenta unito. Ma mancano le civiche e gli autonomisti che sono con Fugatti a livello provinciale.
«A noi interessano gli elettori, non i posizionamenti delle civiche del territorio. E gli elettori del centrodestra sanno bene chi votare, Sanno che la sfida è con il centrosinistra. Centrosinistra che è confuso, diviso al suo interno, interessato solo alla spartizione delle poltrone».
Prima parlavamo di terzo mandato. L’approvazione della legge ha spaccato Fratelli d’Italia. Due consiglieri se ne sono poi andati dal partito.
«Buona fortuna. Porte aperte per entrare da noi, ma anche per uscire. Coerenza vorrebbe che si dimettessero però anche dal Consiglio. Cambiare casacca e tenere la poltrona è una mancanza di rispetto verso chi ti ha votato».
C’è chi nella maggioranza raccoglie firme per sfiduciare la vicepresidente Gerosa, rea di non aver votato il terzo mandato a Fugatti.
«Non c’è alcun rischio. Francesca lavora a stretto contatto con Fugatti, c’è perfetta sintonia. Non credo che la Lega possa permettere a qualcuno di indebolire il governo del Trentino. Non avrebbe alcun senso. Siamo una coalizione unita, sui valori, non sulle poltrone».
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