Il caso
giovedì 12 Settembre, 2024
di Tommaso Di Giannantonio
A un giorno dalla prima serata, ieri mattina i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia si sono scagliati contro Poplar, il festival di musica e cultura. Hanno convocato una conferenza stampa ad hoc per presentare un’interrogazione rivolta al sindaco di Trento: «Un rave&politics con migliaia di ragazzi. La sicurezza e il rispetto delle norme sono garantite?», questo il titolo del documento datato 4 settembre. «Rave party? Forse abitano in un mondo parallelo. Li invitiamo al festival: per loro è disponibile un biglietto omaggio», replica con ironia Luca Bocchio di Entropia, l’associazione organizzatrice.
Il capogruppo di FdI Giuseppe Urbani ha messo in discussione la scelta della location. Da qualche anno il festival ha trovato la sua cornice sul Doss Trento. «Non vogliamo mettere i bastoni tra le ruote al mondo giovanile, ma noi siamo amministratori — ha esordito Urbani — La giunta precedente aveva vietato manifestazioni sul Doss Trento per la sacralità del posto: ricordiamo che lì c’è il mausoleo di Cesare Battisti, ci sono le tracce di una basilica molto antica e c’è il museo degli Alpini. L’altra criticità è di natura ambientale perché sul Doss ci sono i gufi reali. Infine c’è una questione sicurezza. Non capisco perché non si sia scelto di organizzare il festival alla Music Arena». Per quanto riguarda la criticità ambientale, Poplar ha ricevuto l’autorizzazione dal Servizio Aree protette della Provincia, a cui è seguita l’autorizzazione a utilizzare lo spazio pubblico da parte del Comune di Trento.
Andrea Merler, invece, si è concentrato principalmente sulla questione sicurezza e sui finanziamenti. «Il Doss Trento è uno sperone in cui c’è una sola via di accesso: i partecipanti e i mezzi di soccorso passano per una stessa via», ha detto. In realtà, «abbiamo un’ambulanza fissa e un’altra che va e viene attraverso una strada diversa da quella che fanno le persone. E in ogni caso — puntualizza Bocchio — abbiamo un tasso di ospedalizzazione davvero basso».
Il consigliere di Fratelli d’Italia ha poi sollevato dubbi sul servizio sicurezza: «Per circa 3.500 partecipanti c’è una security fatta di volontari». L’associazione Entropia precisa che «abbiamo un team di sicurezza formato da 14 professionisti abilitati e poi un team formato da 25-30 persone volontarie».
Infine Merler ha denunciato anche il clima del festival: «Il festone di Mesiano è stato chiuso per violenza sessuale e abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti. Non vogliamo che i giovanissimi siano messi in questo clima». E poi è passato all’attacco sulle fonti di finanziamento: «Vogliamo sapere con quali somme è stato finanziato l’evento. Un evento che prevede un incasso di 400mila euro, altro che non profit. Qui parliamo di guadagni facili».
L’associazione smentisce. «Il festival si appoggia su finanziamenti pubblici solo per il 20% del suo budget, in particolare il Comune di Trento ci ha assegnato 20mila euro di contributi. Non ci dà oltre 2 milioni come la Provincia ha fatto con la Music Arena. Noi siamo bravi a spendere diligentemente le risorse. Rave? Il festival è come una grande sagra, ma per le generazioni più giovani, dove le persone vengono e bevono una birra, una coca cola o addirittura un Gin tonic — ribatte Bocchio ironicamente — L’età media dei partecipanti è di 30 anni». Il festival è in programma da oggi a domenica con più di 40 artisti.
L'intervista
di Tommaso Di Giannantonio
Il sindaco di Trento: «Buco delle Vigiliane? Si attesta a 155mila euro, non a 490. I finanziamenti pubblici arrivano a 450mila Gerosa, ora serve serietà»