Elezioni 2023

martedì 17 Gennaio, 2023

Fdi sfida la Lega, Il tavolo del centrodestra apre la partita del candidato presidente. Gli alleati: «Per noi rimane Fugatti»

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Il commissario di FdI Urzì: «Il centrodestra vince solo se unito e compatto». Poi attacca: «Coalizione mai riunita». L’insofferenza degli altri partner: «Un errore non vedersi, ma chiudiamo la partita»

La coalizione di centrodestra non è abituata a convocarsi per discutere tutti assieme. E ieri lo si è capito subito, perché fino all’ultimo molti dei convitati nemmeno sapevano dove si dovessero incontrare le delegazioni. Alla fine si è capito: nella sede del gruppo della Lista Fassa, in via delle Orme. E nella sala, attorno a un tavolo rotondo, si sono seduti un po’ alla volta gli esponenti delle forze politiche che compongono il centrodestra. Chi ostentava grande soddisfazione — come il commissario di Fratelli d’Italia Alessandro Urzì, accompagnato dal suo vice Cristian Zanetti — chi invece non nascondeva affatto il suo disappunto, come Walter Kaswalder, il presidente del Consiglio provinciale che è anche leader di Autonomisti popolari: «Io al tavolo? Io sono qui perché ho portato le chiavi della sede, che usiamo in comune con la lista Fassa. C’è bisogno anche di chi porta le chiavi — afferma con insofferenza — ma per il resto io quello che dovevo fare l’ho già fatto, la mia lista l’ho già messa a punto. Io non dormo». Al tavolo si sono seduti anche Mattia Gottardi de La Civica, Luca Guglielmi e Armando Mich per la Lista Fassa, Gabriella Maffioletti e Antonio De Leo per Forza Italia, Diego Binelli e Roberto Paccher per la Lega e, alla fine, anche Kaswalder con Barbara Balsamo.
Si è discusso della candidatura di Francesca Gerosa? Sì e no. «Si è chiesto conto di questa accelerata — ammettono i presenti — ma non si è entrati nel merito». E qualcuno spiega: «Hanno ribadito che quella è la loro proposta, ma allo stesso tempo hanno affermato che prima di tutto viene la coalizione, che dobbiamo essere tutti d’accordo perché l’impegno condiviso è che alle elezioni del prossimo autunno si arriva tutti uniti». C’è chi ha criticato apertamente la scelta di «imporre» un nome quando c’è un predestinato, il governatore uscente, anche se per i fedelissimi di Fugatti «si tratta solo di strategie per contare di più». Urzì avrebbe spiegato che la scelta di procedere con l’indicazione di un loro candidato di bandiera è dovuta anche al fatto che la coalizione non si incontrava da un anno. Quindi una questione politica, per prendersi la voce fin qui negata al più grande partito della coalizione che però non esprime nessun esponente in giunta e che quindi non è partecipe delle decisioni che vengono prese all’interno della stanza dei bottoni.
Durante l’incontro si è quindi scavalcata a piè pari la discussione sul nome: «Non potevamo chiedergli di ritirare la proposta a soli tre giorni dall’annuncio. Ma allo stesso tempo — spiega chi c’era — non si è entrati nel merito». Il nome rimane lì, sul tavolo, e quando sarà il momento si affronterà la questione: «Tutta la coalizione sostene Fugatti, e a modo loro anche Fratelli d’Italia — spiega uno degli esponenti delle forze sedute al tavolo — anche perché Urzì avrà detto mille volte che la proposta di Gerosa non è pregiudiziale al governatore e che l’obiettivo è stare tutti uniti».
Il tavolo del centrodestra si è poi preso l’impegno di riunirsi con più continuità: «Ci rivediamo tra 15 giorni». E un po’ di mea culpa i partiti presenti in giunta l’hanno fatto, ammettendo che ci si sarebbe dovuti vedere più spesso, spiegando però che se non c’è stato modo di incontrarsi è colpa dei tanti impegni istituzionali.
«Ora ci incontreremo — assicurano — e i problemi li affronteremo tutti. Mica possiamo tirarla per le lunge. Non siamo mica il centrosinistra noi».