Marginalità
domenica 29 Ottobre, 2023
Emergenza freddo, in strada 150 senzatetto. «E i numeri sono in aumento»
di Francesco Terreri
Il 1° novembre riapriranno i dormitori, ma i posti non bastano. L'associazione Amici dei senzatetto di Trento: «Sempre più migranti»

Mercoledì primo novembre partono i centri di accoglienza notturna invernale per i senza dimora. Il fabbisogno complessivo individuato dalla Provincia è di 228 posti, ma i senzatetto in Trentino sono di più e in aumento e già l’anno scorso si sono dovuti trovare ulteriori sistemazioni di emergenza. «In città i senza fissa dimora sono almeno 150», spiega Giuseppe Palatucci, presidente dell’organizzazione di volontariato Amici dei Senza Tetto di Trento. «Sono cresciuti, mentre si prevedono sempre gli stessi posti per l’inverno e tanta gente rimane fuori».
L’associazione di Palatucci gestisce 36 posti letto, di cui 24 per uomini e 12 per donne. «Aumentano i migranti, ma ci sono anche italiani. E cresce il numero delle donne». Tra i senzatetto «storici» ci sono i romeni accampati all’ex Sloi, che poi chiedono l’elemosina in giro per la città. «Sono una specie di tribù a parte», dice Palatucci. Naturalmente anche loro hanno bisogno di un posto caldo quando fa freddo. Poi ci sono tutti gli altri. «Tanti migranti arrivano dalla rotta balcanica, mentre dai barconi e da Lampedusa ancora no – sostiene Palatucci – Sono pakistani ma anche maghrebini. Poi ci sono i migranti che Austria e Germania mandano indietro dopo sei mesi se non trovano lavoro e non parlano tedesco. Li rimandano nel Paese di primo approdo, che spesso è l’Italia». Tornano via Brennero e magari si ritrovano proprio a Trento.
«In genere sono persone tranquille. Tra loro però ci sono anche delinquenti, ma le procedure per i rimpatri non funzionano, questa storia dei Cpr (i Centri di permanenza per i rimpatri ndr) sembra solo una boutade», osserva Palatucci. Il grosso dei senzatetto è formato da stranieri: «Maghrebini, subsahariani, pakistani, del Bangladesh. Ma ci sono anche ucraini, albanesi, moldavi, qualcuno dell’Unione europea come polacchi e romeni. E poi gli italiani». Dal suo osservatorio, Palatucci sottolinea: «Stanno aumentando le donne». E non mancano i minori.
Tra i senza dimora qualcuno ha un lavoro, ma sono casi rari. In genere chi lavora un alloggio riesce a trovarlo. «Noi nei mesi estivi abbiamo garantito il posto letto a lavoratori stagionali», precisa Palatucci. La maggior parte dei senzatetto invece avrebbe bisogno di un sostegno più ampio, per trovare un alloggio ma anche un’attività lavorativa che consenta loro di regolarizzarsi e uscire dalla condizione di marginalità sociale.
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