Il caso

venerdì 8 Dicembre, 2023

Emergenza casa, in Trentino trecento famiglie sono senza abitazione

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Alcune sono già in strada, altre sotto sfratto. Il problema è sempre più acuto

Che la casa sia un diritto o meno può anche essere oggetto di un dibattito politico, ma sempre di più sta diventando ciò che non dovrebbe mai essere: un privilegio. Almeno trecento nuclei famigliari in Trentino si trovano in una situazione di emergenza abitativa, ma il numero è sicuramente più grande e molte altre famiglie e persone, pur non essendo in emergenza, fanno fatica a trovare un alloggio in affitto, senza parlare del mercato della compravendita.
I dati
I numeri arrivano da due realtà che nell’ultimo anno, con fini e modalità diverse, si stanno occupando dell’emergenza casa in Trentino: lo Sportello casa per tutti e il Progetto Locazione. Lo Sportello da giugno 2022 segue famiglie in emergenza casa in tutto il Trentino e attraverso forme di attivismo, come i picchetti antisfratto, le proteste e anche un ricorso all’Onu, cerca di difendere i nuclei famigliari a rischio sfratto e alzare l’attenzione sul fenomeno. «Sono circa 80 i nuclei famigliari che si sono rivolti a noi – racconta Chiara Aliberti dello Sportello – Nella maggior parte dei casi si tratta di famiglie a cui non viene rinnovato il contratto, le morosità sono molto poche». Un fenomeno che interessa una fascia di popolazione sempre più grande. «Una volta in emergenza casa ci trovavi la famiglia che stava uscendo dai percorsi di accoglienza. Oggi invece coinvolge anche pensionati, lavoratori stranieri sul territorio da tanti anni, giovani lavoratori che non riescono ad uscire dalla casa dei genitori e anche i professionisti, come medici o infermieri, che proviamo a portare sul territorio». Sono circa 220 gli appuntamenti che il Progetto Locazione ha fissato nei suoi sportelli a Trento, Rovereto e Cles. Un progetto realizzato da Atas Onlus come capofila di tante realtà, sostenuto da Itas, Fondazione Caritro e Cassa centrale banca, che cerca di mettere in contatto nuclei famigliari e proprietari di immobili. «Abbiamo dovuto sospendere gli appuntamenti perché abbiamo l’agenda piena fino alla fine di dicembre – spiega Paolo Bellini di Locazione – Il fenomeno è sicuramente più grande. Intanto portiamo avanti il nostro lavoro. Siamo riusciti a chiudere 4 locazioni a Trento, 2 a Rovereto e siamo in trattativa per altri cinque».
Il pubblico grande assente
In questo contesto pesa l’assenza del pubblico che a lungo ha pensato il mercato immobiliare e degli affitti si potesse governare da solo. Non è così: interessi privati, la concorrenza degli affitti turistici e altre dinamiche stanno concorrendo nel rendere sempre meno accessibile il mercato degli affitti. Contemporaneamente quello della compravendita è segnato da un aumento dei prezzi delle case a cui fa da contraltare la crescita dei tassi d’interesse che indebolisce il potere di acquisto delle famiglie. Il Comune di Trento è corso ai ripari un anno fa provando ad utilizzare la leva fiscale per incentivare la messa sul mercato degli alloggi sfitti. Serve di più, ma al momento in Provincia ancora non si sa chi sarà l’assessore con deleghe per le politiche della casa (al momento è l’uscente Claudio Cia) e anche Itea è senza presidente da quando, mesi fa, si è dimessa la neovicepresidente della Provincia, Francesca Gerosa. Ex-presidente che ha lasciato l’ente di edilizia popolare con un’eredità pesante: circa mille appartamenti sfitti stando agli ultimi dati disponibili e con ancora più famiglie in lista d’attesa