Ambiente

mercoledì 26 Ottobre, 2022

Dopo Vaia, il bostrico: distrutti 690mila metri cubi di abeti

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Nelle valli di Fiemme e Fassa il Servizio foreste in collaborazione con la Fem ha dislocato 36 delle 229 trappole installate in Trentino. Obiettivo: catturare l'insetto che sta attaccando le foreste e in particolare l'abete rosso

Dopo la tempesta Vaia, di cui il 28 ottobre ricorre il quarto anniversario, il bostrico. Il territorio trentino delle valli di Fiemme e Fassa, già provato dall’uragano che ha distrutto 1,3 milioni di metri cubi di foreste su un totale di 4 milioni di schianti, ora fa i conti con il coleottero che ha causato danni irreparabili ad altri 690mila metri cubi di boschi. «L’emergenza bostrico sta diventando motivo di preoccupazione in termini economici, mentre sono state messe a punto le necessarie iniziative di gestione per garantire la sicurezza delle diverse comunità, anche in considerazione delle mutate condizioni climatiche» dice Giulia Zanotelli, assessora provinciale all’agricoltura.
Nelle valli di Fiemme e Fassa, il Servizio foreste in collaborazione con la Fondazione Edmund Mach ha dislocato 36 delle 229 trappole installate sull’intero territorio provinciale per la cattura dell’insetto che sta attaccando le foreste e in particolare l’abete rosso. Risultato: solo 3 non hanno segnalato il superamento della soglia epidemica delle catture, pari a 8mila individui.
«Le catture, che negli ultimi anni appaiono in costante aumento in questo distretto, rappresentano la cartina di tornasole di una situazione preoccupante, anche alla luce di alte temperature e siccità che hanno caratterizzato la stagione calda – aggiunge Zanotelli – Condizioni che hanno avuto l’effetto di favorire le pullulazioni e dunque la diffusione dell’insetto. L’evoluzione della situazione appare ora difficilmente prevedibile, in quanto legata alle condizioni meteorologiche. L’individuazione di nuovi focolai è assicurata dal personale forestale che, nello svolgimento delle proprie funzioni, garantisce in modo continuativo la sorveglianza sul territorio».