la stora

martedì 28 Maggio, 2024

Don Laghi, il «Parroco del ciclismo» finisce sul maggiore giornale sportivo spagnolo «Marca»

di

Una vita tra fede e bici, il don sbarca sul quotidiano più diffuso di Spagna

È noto da anni in Italia come il «Parroco del ciclismo», vicino tanto ai corridori che al pubblico, in qualsiasi competizione sportiva, dal Giro del Trentino a quello d’Italia, senza disdegnare le competizioni al di fuori dei confini nazionali per seguire la sua passione. Ora don Daniele Laghi sbarca su «Marca», il più celebre quotidiano sportivo di Spagna, e di gran lunga il più diffuso. Il giornale fondato nel 1938, che ogni anno assegna premi prestigiosi a più abili calciatori della Liga spagnola, ha dedicato ieri un lungo articolo al sacerdote alense, oggi parroco a Brentonico, noto tra l’altro per aver sposato un gran numero di campioni. «Con Dio si pedala meglio», recita il titolo a caratteri cubitali parlando del «Prete a cui le stelle chiedono la benedizione». Don Laghi, scrive il quotidiano, «Vince sempre perché appartiene a tutte le squadre. Ha corridori distribuiti in quasi tutte le squadre. Tutti lo amano. Sono suoi fedeli, amici, discepoli… e molti di loro li ha sposati e accompagnati per parte della loro vita». Il religioso, parroco su sei parrocchie e undici chiese, è particolarmente attivo in questo periodo in cui va in scena il Giro d’Italia, e non manca mai di assistere far valere il suo sostegno – in termini di preghiere e benedizioni – «Per ciascuno dei corridori che rischiano la vita in queste tre settimane per la Corsa Rosa». Anche se ha mancato il sesto successo di Pogacar a causa – avrebbe raccontato a Marca – di un altro impegno tipico di maggio, le prime comunioni. «Per il sacerdote, che ha sposato, battezzato o celebrato vari sacramenti a corridori o parenti di corridori come Quinziato, Viviani, Cesare Benedetti, Diego Rosa, Davide Malacarne o Moscon – prosegue il giornale – è particolarmente emozionato di accompagnare spiritualmente un’altra giovane promessa, Alessio Magagnotti». Il quotidiano riporta la filosofia del parroco, che vede nello sport un modo come un altro per avvicinarsi a Dio: « “Dicono che la vita sia in salita… ebbene, prendiamo la bicicletta con gioia, con fiducia, con coraggio e quando arriviamo in cima dopo aver sudato scopriamo un paesaggio unico. La bicicletta ti fa scoprire il paesaggio, la natura e allora dici grazie al Signore. È un’opportunità per il corpo, per lo spirito e per stare insieme, il Signore pedala con te… non ti appesantisce, anzi. ti rende la vita più tranquilla e felice”».