il dibattito de il T
martedì 13 Maggio, 2025
Dipendenti comunali, teatro e opere pubbliche: scintille a Cavalese tra i candidati Betta e Finato
di Daniele Benfanti
Botta e risposta al dibattito de il T. Il risultato del pareggio perfetto tra i due candidati al primo turno (968 voti ciascuno), costringe a un ulteriore turno di voto, un ballottaggio che ha il profumo dello spareggio

Anche per questo ulteriore confronto tra i candidati sindaci Carlo Betta e Sergio Finato, l’Auditorium dell’Istituto «La Rosa Bianca» di Cavalese si è riempito di oltre 200 persone per assistere al dibattito pre-elettorale organizzato dal T. Il risultato più unico che raro del pareggio perfetto tra i due candidati al primo turno (968 voti ciascuno), costringe a un ulteriore turno di voto, un ballottaggio che ha il profumo dello spareggio.
Nel dibattito di stasera, martedì 13 aprile, aperto dal caporedattore del nostro quotidiano, Lorenzo Ciola, e poi moderato dal caposervizio della redazione Valli, Gianfranco Piccoli, i due aspiranti sindaci avevano a disposizione due minuti ciascuno per rispondere a 18 domande e un a trentina di secondi per eventuali repliche e controrepliche.
Le prime tre cose che farà da sindaco, se eletto?
Betta: «Ci sono state tredici dimissioni, tra il personale del Comune: occorre riallacciare rapporti sani e produttivi con i dipendenti, ma anche con la giunta provinciale, la Comunità territoriale. Poi penso a manutenzione e sistemazioni in vista delle Olimpiadi, alla segnaletica, agli sbarrieramenti. E bisogna riprendere in mano il Teatro, fermo da 12 anni, il cantiere delle scuole, bloccato da tre anni, e il cantiere dell’ Ospedale, sia per quanto riguarda la parte in muratura che operativa-gestionale.
Finato: «La legislatura è partita con il Covid, c’è stato un forte turnover di personale (tre segretari comunali), anche per i pensionamenti: nel 2022 mi sono sentito più commissario che sindaco: chi vince i concorsi e arriva da Trento si ferma qui un anno o due, anche per il problema casa. Ma mi sento sereno: ad oggi abbiamo una pianta organica rinnovata, con l’ingresso di alcuni giovani. Abbiamo assunto un capotecnico ingegnere; stiamo facendo una gara interna per il Teatro; per quanto riguarda la sanità, ho combattuto come maggioranza; per l’arredo urbano sono in arrivo 200mila euro dalla Provincia come fondi olimpici per arredo e sbarrieramento».
Replica di Betta: «I 200mila euro della Provincia sono comunque in capo a Piazza Dante, in regia diretta, non del Comune».
Replica di Finato: «No, no solo la rotatoria del palacongressi sarà gestita direttamente dalla Provincia, come fondi».
Quali saranno i criteri per scegliere la sua giunta?
Finato:«Non ho fatto promesse a nessuno. Sarà lunedì il momento opportuno per pensarci, eventualmente. Gli elettori hanno riconfermato 9 consiglieri e 4 assessori uscenti: valuterò preferenze, disponibilità di tempo e competenze sono i criteri. In un paio di giorni comunicherò la giunta, la prossima settimana, se del caso».
Betta:«I criteri li hanno stabiliti gli elettori. Competenza e capacità sono le caratteristiche di chi ho individuato»: si tratta di Mario Rizzoli, Mansueto Vanzo (Manci), Patrizia Gilmozzi, Bruna Dalpalù e Fulvio Vanzo».
Sotto la parola turismo si annidano tutta una serie di grandi opportunità per Cavalese e la Val di Fiemme intera: quali possono essere le operazioni, se lei fosse sindaco, che intenderebbe promuovere in questo settore? (domanda dall’Asat).
Betta:«Il turismo è legato al cambiamento climatico. Il Cermis resta comunque un punto fermo per Cavalese: pensiamo a più ciaspole e passeggiate in montagna. Bisogna estendere l’estate, allungare le stagioni, magari a un turismo per tutto l’anno. Approfittare di visibilità Olimpiadi e competenza volontariato».
Finato: «C’è collaborazione con l’Apt Fiemme-Cembra: le tre chiavi di sviluppo post-olimpico ( e ricordiamoci anche le Olimpiadi giovanili nel 2028) sono il turismo lento (pensiamo ai Cammini), il cibo e il gusto, infine la cultura, per destagionalizzare, come nel vicino Alto Adige. E poi puntare sempre di più sullo sport outdoor in chiave turistica».
Siete favorevoli all’eliminazione del limite dei mandati per i sindaci?
Finato: «Sindaci non ci si improvvisa. Impegno e pressioni sono importanti: Cavalese passa da 4mila abitanti a 12 mila nei momenti turistici. Serve formazione. Se una persona è preparata e i cittadini danno consenso, ritengo giusto proseguire. Socialità, fragilità, non solo infrastrutture, sono temi di cui si occupa quotidianamente un sindaco. Sono contrario al limite di mandati».
Betta: «Io sono contrario. Non vedo bene sempre gli stessi amministratori, serve dare spazio ai giovani che vogliono entrare in politica. Il mandato migliore sarebbe di sette anni, come il Presidente della Repubblica».
Replica di Finato: «Io in questi anni ho aperto ai giovani e li ho fatti maturare, nelle mie liste».
Controreplica di Betta: «Se il sindaco resta per 30 anni lo stesso… non sono d’accordo. Parlavamo di sindaci, non di altri ruoli».
Il personale sanitario spesso vince i concorsi ma non prende neppure servizio in ospedale a causa della difficoltà a trovare un alloggio. Come intendete rispondere, concretamente, al problema del reperimento degli alloggi? (domanda di Roberta Finessi, rappresentante sindacale Nursing Up – Ospedale di Cavalese).
Betta: «Il Comune può fare una verifica delle proprie disponibilità, ci sono lotti di proprietà comunale da da dare alle cooperative edilizie, per alleviare la sofferenza d’alloggi. Il Comune può ridurre l’Imis per appartamenti affittati. E poi banche e assicurazioni vanno stimolate a sostegno di chi affitta. Se ne sta parlando in Provincia. La disabilità, naturalmente, accresce il problema. Serve il cohousing. Sul fronte sbarrieramento Il Comune ha notevoli possibilità di intervenire».
Finato: «All’ex tribunale, al penultimo e ultimo piano ci sono spazi utili: c’è il desiderio di ricavare alloggi per operatori medico-sanitari. La consigliera provinciale Maria Bosin ha recuperato fondi per creare una foresteria a Tesero. Qui abbiamo recuperato un milione di euro per la foresteria a Cavalese per gli insegnanti: stiamo lavorando insieme alla Provincia».
La Provincia ha commissariato il Comune di Cavalese (e non solo) per il voto contrario (all’unanimità) del Consiglio comunale all’adesione del Consorzio Egato per la gestione dei rifiuti. In Val di Fiemme c’è un sistema molto efficiente e virtuoso. Come pensate, se eletti, di affrontare in futuro questo punto?
Finato: «Noi ci siamo opposti, come altri 15 Comuni trentini. Spiace, perché è una perdita di autonomia. Chiedevamo più autonomia nella raccolta: è un processo culturale che qui ha dato ottimi frutti. Io ripropongo Fabio Vanzetta come presidente della Comunità di Valle e nostro rappresentante in Egato, per riscrivere lo Statuto in modo da dare più libertà ai comuni sulla raccolta rifiuti».
Betta: «Una delibera firmata dal Commissario fa passare tutto alla Provincia. Il problema maggiore è il termovalorizzatore: ci viene tolta la possibilità di scegliere tariffe e modalità della raccolta. Bisogna discutere».
Replica di Finato:«Nella riforma dello Statuto si sta già inserendo il tema dei rifiuti».
Cosa intendete fare per la riqualificazione estetica ed energetica di via Bronzetti?
Betta:«Se le risorse saranno favorevoli, valutiamo. Non bastano i fiori: le case che si affacciano sulla via sono in condizioni pessime. Si può lavorare sulle agevolazioni Imis».
Finato: «Va dato un incentivo allo sviluppo degli edifici. Nel nostro programma elettorale abbiamo inserito il piano colore: Egna, Termeno e Trento ce l’hanno già».
Replica di Betta: «Sevono risorse…»
Replica di Finato: «Ci sono già i bonus statali».
Ex Poste, ex Onmi, Locanda Cascata. Quale futuro per questi tre volumi oggi non utilizzati?
Finato:«La Locanda Cascata è già stata inserita nel Def comunale: la cederemo. Il Comune non può fare tutto: quella deve rimanere una struttura turistica. L’ex poste è un ecomostro: noi abbiamo già un parere di fattibilità dell’architetto Agostini: prevediamo l’abbattimento, per realizzare un parco, e 27 posti auto interrati, oltre a un punto informativo Apt. Per quanto riguarda l’Ex Omni vogliamo la Casa della natura sul Parco storico della Pieve, con aule didattiche per parlare di botanica, natura, biologia».
Betta: «Bisogna togliere le inferriate alle ex poste, fatto un nuovo cappotto e un nuovo tetto. Poi diventa una struttura analoga a quanto c’è intorno: non serve abbattere la struttura. Mettiamoci spazi per i giovani (une ambulatori medici ora sparsi, al piano terra. Su La Cascata l’idea è di venderla a destinarla a bar-ristorante. Casa ex Omni pensiamo di trasformarla in camera mortuaria sia religiosa che laica, adeguata e degna: all’Ospedale ora costa parecchio».
Replica di Finato: «Stiamo lavorando con sopralluoghi e preventivi per sistemarvi ambulatori medici».
Quali risposte intendete dare rispetto al recupero di terreni a prato o pascolo in risposta al consumo di suolo per strade ed infrastrutture? (domanda di Mauro Varesco, Federazione allevatori e Coldiretti).
Betta: «Recuperare legname, riportarli a vocazione orginaria, dare ai contadini, riconvertire a pascolo».
Finato: «Nei pressi di Masi con bando individuata una zona dove procedere con bonifiche e rimboscare, da dare in affitto, per un periodo da 8 a 10 anni».
Replica di Betta: «Mi dicono che per questo sono state presentate al Comune domande scritte ma rimaste senza risposta»
Finato: «No, ci sono state risposte. Qualche fermo c’è stato, per le difficoltà del periodo pandemico, ma a referto di giunta ci sono le risposte».
Parliamo di sicurezza dei cittadini: cosa pensate di fare, se eletti, in termini di prevenzione, sia attiva che passiva?
Finato: «Sulla sicurezza attiva abbiamo lavorato tanto, grazie a 300mila euro di telecamere dal Ministero dell’Interno, più 200mila euro aggiunti l’anno scorso allo stesso scopo. Abbiamo telecamere abilitate anche alla lettura della targa. Furti e spaccio sono spesso un’ emergenza. Per evitare devianze, soprattutto dei giovani, serve dare opportunità a cominciare da strutture sportive».
Betta: «Dobbiamo pensare a cosa fare da qui in avanti. La Polizia locale è sotto organico. Va nominato un comandante. Tante telecamere? Ma come vengono usate? Pensiamo a una pista da sci per bambini al parco in inverno, illuminata, o magari a una pista di fondo per la sera, per avere animazione».
Replica di Finato:«Noi due anni fa abbiamo lavorato per un corpo unico di Polizia locale in Val di Fiemme. Abbiamo avviato diversi concorsi. Ma sono stati poco partecipati e abbiamo abbassato i requisiti dalla laurea in giurisprudenza al diploma ed esperienza aggiuntiva. Ma, ripeto, l’obiettivo è rimasto il Corpo unico».
Replica di Betta: «Non c’è ancora il comandante, si potevano abbassare prima le pretese del bando».
La Cooperativa Le Rai chiede quali politiche abitative avete per le persone con fragilità? E quali politiche intendete attuare per lo sbarrieramento del territorio?
Betta:«Serve intervenire presso le vasche della piscina, davanti al campanile San Sebastiano, ma vogliamo anche mettere in paese semafori a vibrazione, utili ai non vedenti».
Finato: «Ci siamo impegnati con un impianto semaforico in centro per ipovedenti, e per un attraversamento a chiamata, per aiutare persone con disabilità e anziani. In piscina c’è personale formato che aiuta persone con difficoltà a entrare in acqua».
Sul Cermis verrà ampliato il bacino di innevamento: qual è la vostra posizione rispetto a queste opere?
Finato: «Il bacino sul Cermis rientra nelle aree sciabili, con un passaggio da 15 a 45 metri cubi: l’ultimo tassello è stata l’autorizzazione della Magnifica Comunità, arrivata da poco. Un euro investito sul Cermis ne porta sette a Cavalese e Centro Fiemme: è dimostrato da fonti autorevoli. Ci sarà sempre più innevamento di precisione».
Betta: «Si tratta di interventi autorizzati dalla Provincia in aree sciabili: il Comune non ha potere. Il Cermis è fondamentale per Cavalese: serve acqua necessaria per innevamento».
È stato inserito nell’ultima variante al Prg il progetto (che era già antecedente all’attuale amministrazione) per il camping di Masi: qual è la vostra posizione?
Betta: «Vediamo se la Provincia approverà o stralcerà questo campeggio dal Prg: l’area è tutta del Comune, che sarà regista dell’operazione».
Finato: «Abbiamo ereditato il progetto. Era prevista un’area di 7 ettari con 700 fruitori. Non ci andava, ci sembrava esagerato. Abbiamo dimezzato: 4,8 ettari, con 300 persone massimo. Viabilità e sottoservizi ci preoccupavano. La variante è stata accolta a livello definitivo in consiglio comunale lo scorso novembre. Ora è attesa l’approvazione in giunta provinciale. L’area sarà riforestata, con case sull’albero: puntiamo al turismo dal Nord Europa, che genererà economica. Ci abbiamo creduto ma con equilibrio».
Finato, rivolga una domanda a Betta: «È vero che il progetto del Teatro l’abbiamo a casa come gara di appalto: tu hai parlato di varianti. Ci preoccupa: i tempi si allungano e i costi aumentano…
Betta: «Il progetto secondo me è ancora in mano all’ architetta di Ala, che doveva coinvolgermi ma non l’ha fatto. Non mi risulta una delibera. Non ho parlato di varianti ma del suo utilizzo: parlare di cinema e teatro forse è riduttivo. Il cinema oggi è poco usato, per il teatro c’è concorrenza con altri paesi di Fiemme».
Replica di Finato:«Abbiamo studiato in modo modulare la struttura, anche per ottimizzare il risparmio energetico».
Betta, rivolga una domanda a Finato: «Come pensi di realizzare un programma di cento e passa punti dato che finora la tua coalizione ha realizzato poco o nulla?
Finato:«Sono stati anni difficili, con cose riproposte e nuove idee. Alcune di queste idee sono state portate avanti in conferenza dei sindaci. IL nostro programma è corposo e ambizioso: sul non fatto sei libero di dire quello che vuoi, ma le opere sono tante. Saranno gli elettori a decidere».
In chiusura un appello al voto: votate per me perché…?
Betta:«Dico solo che i cavalesani possono scegliere tra un paese maltrattato come ora o bello e pulito, votandomi».
Finato: «Quattro anni fa eravamo un gruppo nuovo per il cambiamento. Che abbiamo fatto in tante piccole cose, nell’interesse collettivo, liberi da condizionamenti politici ed economici. Il “Vedremo, faremo” non fa parte del nostro Dna. Abbiamo una squadra motivata, compatta, mai avuto litigi. Possiamo dare stabilità e sviluppo».