La nomina
mercoledì 23 Luglio, 2025
Diocesi, dopo la morte di don Leonardelli una donna guiderà l’area testimonianza. Annalisa Pasini: «Attenzione a chi è fragile»
di Redazione
Assistente sociale e psicologa è la nuova delegata scelta dal vescovo Tisi. Ad interim per l’Area Cultura il biblista don Stefano Zeni

Annalisa Pasini, 46 anni, psicologa e assistente sociale, attuale presidente del Consultorio Familiare Ucipem, è la nuova Delegata dell’Area Testimonianza e Impegno sociale dell’Arcidiocesi di Trento. Pasini raccoglie il testimone dal compianto don Mauro Leonardelli, scomparso prematuramente lo scorso 26 aprile. La nomina è stata ufficializzata dall’arcivescovo Lauro Tisi nella mattinata di oggi, mercoledì 23 luglio, in un incontro con i dipendenti di Curia e degli enti diocesani, riuniti al Centro Bernardo Clesio.
Insieme ad Annalisa Pasini, l’Arcivescovo ha nominato come Delegato ad interim per l’Area Cultura don Stefano Zeni, biblista e attuale direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Romano Guardini di Trento. Don Zeni subentra a don Andrea Decarli, impegnato in un delicato percorso di recupero fisico, dopo il malore che lo aveva colto a metà giugno.
“Ringrazio Annalisa Pasini e don Stefano Zeni per aver accolto la proposta”, ha sottolineato l’Arcivescovo. “Sono particolarmente lieto – ha aggiunto – di poter annunciare la presenza di una donna in un ruolo così rilevante per la nostra Chiesa: con la sua professionalità e la sua sensibilità costruita nel quotidiano del contesto familiare, Annalisa potrà aiutare a crescere tutta la comunità ecclesiale, in dialogo con le istituzioni e la società civile. Ringrazio inoltre don Stefano che già alla guida del Guardini – ha detto ancora don Lauro – rappresenta un punto di riferimento per l’offerta culturale della nostra Diocesi. Nel ruolo allargato, egli potrà mettere ulteriormente a frutto la grande esperienza acquisita e aiutarci a migliorare il nostro impegno culturale, basato sulla ricchezza del Vangelo e disposto a porsi in dialogo con tutti”.
Insieme a don Lauro, all’incontro hanno preso la parola anche il vicario generale don Claudio Ferrari che ha illustrato anche alcune novità nell’organizzazione interna dei vari Servizi di Curia e l’Economo diocesano Marco Merler che ha sintetizzato il bilancio di Arcidiocesi recentemente pubblicato.
Alla nuova Delegata spetterà coordinare un’Area molto vasta, comprendente tutto il mondo Caritas e l’ambito delle migrazioni, il Centro Missionario, la pastorale di ammalati e anziani, i pellegrinaggi e il settore sociale. “Ho accolto con fiducia e un sano timore – commenta Pasini a caldo – la sfida di poter mettere a servizio della nostra Chiesa trentina le competenze che ho appreso nel mio percorso professionale e nelle mie esperienze di volontariato”. “Affronto questo servizio – aggiunge Annalisa – con curiosità e con il desiderio di portare avanti l’intento della Diocesi, a partire dal vescovo Lauro e dal compianto don Mauro, di fare attenzione a chi fa più fatica e di percorrere la strada, oggi controcorrente, di alimentare la cura reciproca nelle comunità”.
Per la nuova Delegata significa “porre attenzione a chi è più fragile, a chi soffre, a chi è straniero, a chi è lontano, alla cura dell’ambiente in cui viviamo, con l’idea che, come adulti, possiamo provare a testimoniare di più, per i nostri ragazzi, che un mondo accogliente è possibile. Su questo mi piacerebbe consolidare ponti e reti con le diverse realtà istituzionali e non”.
In merito alla scelta di una donna ai vertici di un settore così rilevante per la vita della Chiesa, Pasini ammette la “ventata di novità”. “Personalmente mi sono sempre sentita accolta e spero davvero – precisa – di meritare la fiducia accordatami lavorando insieme, a piccoli passi, per una Chiesa capace di accogliere le sfide dell’oggi e del domani”.
Oltre all’impegno professionale che la vede tra l’altro docente all’Università di Trento in “Servizio Sociale di Comunità”, Annalisa Pasini è da sempre vicina al contesto ecclesiale, a cominciare dalla frequentazione del mondo parrocchiale e scout. Insieme al marito Vittorio e ai quattro figli, affianca l’attività del Seminario diocesano nella formazione dei futuri preti ed è membro della Commissione Formazione Permanente del Clero, in particolare dei preti giovani.
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