caso orso

venerdì 7 Aprile, 2023

Dal 2014 sette aggressioni da parte di orsi, otto le persone ferite. Il primo episodio a Pinzolo, l’ultimo il 5 marzo a Rabbi

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Se le analisi confermeranno l'attacco di mercoledì, Andrea Papi sarebbe la prima persona uccisa in Trentino da un plantigrado

Se confermata dagli accertamenti, quella di ieri in val di Sole sarebbe l’ottava aggressione dell’orso ai danni dell’uomo in Trentino, la prima con esito mortale. Uno degli elementi ricorrenti delle aggressioni (ma non è il caso di ieri) è la presenza di un cane a fianco della vittima.
La convivenza tra il plantigrado, reintrodotto in Trentino nel 1996 attraverso il progetto Life Ursus, è stata priva di incidenti significativi (al netto delle predazioni di animali o di attacchi alle arnie) fino al 2014. È il giorno di Ferragosto e Daniele Maturi, all’epoca trentottenne, conosciuto con il soprannome di Carnera, incrociò l’orsa Daniza con i cuccioli nei boschi di Pinzolo, dove l’uomo stava cercando funghi. Maturi venne aggredito e riportò ferite alla schiena e alla gamba. Una vicenda che ebbe poi uno strascico con la morte di Daniza, che l’11 settembre successivo non sopravvisse alla dose di narcotico che fu sparata dai forestali per addormentarla.
Meno di un anno dopo, il 30 maggio del 2015, Marco Zadra, quarantaduenne quando accadde l’episodio, venne ferito in modo non grave ad un braccio da un orso mentre si trovava a monte di Zambana Vecchia.
Solo pochi giorni più tardi, il 10 giugno del 2015, ad essere aggredito dall’orso fu Wladimir Molinari, imbianchino di Cadine. Molinari stava correndo in compagnia del cane ai piedi del Sorasass. Ferito da un orso incrociato sulla strada forestale, tornò in paese da solo, dove venne soccorso e portato in elicottero al Santa Chiara.
Ed è di Cadine anche la vittima della successiva aggressione. Angelo Metlicovec il 17 luglio del 2017 si trovava non lontano dal lago di Terlago in compagnia del cane. Metlicovec venne colpito da un’orsa, che le successive analisi hanno identificato come KJ2. Un episodio che di fatto costò la condanna a morte per l’orsa, rintracciata sul Monte Bondone e uccisa dalla forestale il 13 agosto dello stesso anno.
Poi una «tregua» di quasi tre anni. Si arriva ad inizio estate del 2020 – precisamente il 22 giugno – per registrare una nuova aggressione da parte dell’orso. Siamo sul Monte Peller, in val di Non. A quota 1.500 metri si trovavano due cacciatori, padre e figlio, Fabio e Christian Misseroni. I due, in località Verdè, vengono sorpresi dall’orso: il primo ad essere colpito è il figlio diciottenne, graffiato ad una gamba. Ferito anche il padre, intervenuto per difendere il ragazzo.
Nell’agosto dello stesso anno, il sesto episodio, questa volta nei pressi di un centro abitato ad Andalo. Un carabiniere fuori servizio, Diego Balasso, sta passeggiando con un’amica non lontano dalla zona sportiva, lungo un tracciato che costeggia il lago. All’improvviso l’attacco dell’orso ai danni del militare, che riporta profonde ferite alla schiena, attenuate in parte da un piumino che la vittima indossava in quel momento. Anche in questo caso il responsabile viene identificato. Si tratta di M57. L’orso viene successivamente individuato e catturato, ma «risparmiato»: per lui si apre la porta del trasferimento in un parco dedicato in Ungheria, nella Fattoria degli orsi, una delle principali attrazioni della cittadina di Veresegyhaz.
L’ultima aggressione, in ordine di tempo, risale al 5 marzo scorso, quando Alessandro Ciccolini (fratello di Lorenzo, sindaco di Rabbi e presidente della Comunità della val di Sole) sta passeggiando in val di Rabbi in compagnia del cane a Malga Mandriole. Qui viene sorpreso e ferito da un orso. È stata la stessa vittima a dare l’allarme. Accompagnato all’ospedale di Cles, viene ricoverato alcuni giorni per una serie di ferite giudicate con gravi. I successivi accertamenti permettono di stabilire che il responsabile dell’aggressione è l’orso MJ5, per il quale viene emesso un ordine di cattura ed abbattimento.
Ieri la morte di Andrea Papi: se le analisi lo confermeranno, si tratterebbe della prima persona uccisa in Trentino da un orso.