La storia
domenica 25 Dicembre, 2022
di Stefano Marini
Spesso si parla di professionalità in fuga dall’Italia. La storia di Carlo Alberto Luzzani, cuoco trentino tornato a casa dopo essere emigrato prima in Australia e poi a Panama, dove era diventato il cuoco dell’ambasciatore italiano sull’istmo, dimostra che è possibile anche il viaggio inverso. Luzzani è tornato a Lodrone, suo paese natale, dove ha riaperto un locale di famiglia trasformandolo in un ristorante/gastronomia di successo proprio nel periodo più difficile del Covid.
La passione di Carlo Alberto Luzzani per la cucina non nasce per caso. Ristorazione e accoglienza sono una tradizione per la sua famiglia. Cominciò la bisnonna affittando camere a Lodrone, mentre nel dopoguerra sua nonna Carla diede vita all’hotel Castel Lodron, a oggi la più importante realtà dell’accoglienza turistica del Comune di Storo. Il padre, Gianluca, era invece un cuoco molto apprezzato per la qualità delle sue ricette e per la sua capacità di adattarsi in maniera impeccabile al contesto in cui si trovava a operare.
Come per molti altri cuochi giudicariesi, Luzzani si è formato fra Trentino e Lombardia: «L’abilitazione professionale l’ho ottenuta frequentando il triennio all’istituto alberghiero di Tione, mentre il diploma l’ho conseguito all’alberghiero di Idro. Ho iniziato a lavorare in varie realtà della ristorazione del nord Italia, quindi a 26 anni ho deciso di provare un’esperienza all’estero. Avevo un amico in Australia e ho deciso di andare a trovarlo. All’inizio pensavo di fare una vacanza, poi una cosa tira l’altra e ho trovato lavoro».
In Australia ha trovato poi qualcosa di più di un semplice impiego: la sua futura moglie, Maryoly. «Ci frequentavamo da qualche tempo quando Maryoly ha ricevuto una proposta di lavoro a Panama – racconta Luzzani –. A quel punto ho scelto di seguirla, consapevole del fatto che per un cuoco italiano trovare lavoro all’estero è molto semplice. Così abbiamo iniziato la nostra avventura a Panama, che è durata sei anni. Una delle cose che mi mancavano dell’Italia era la stagionalità dei prodotti. All’equatore le pietanze sono più o meno sempre le stesse mentre a me piace essere stimolato a cambiare a seconda della stagione».
Dopo la nascita della loro prima figlia, Carlo Alberto e Maryoly si sono trovati di fronte a una scelta: restare a Panama o avvicinarsi a una delle rispettive famiglie. Alla fine la scelta è ricaduta sull’Italia: «Volevamo crescere i nostri figli vicino ai nonni e a mio avviso per un bambino il Trentino e la Valle del Chiese sono ideali». Una volta tornato in Italia Luzzani ha deciso di aprire per la prima volta un’attività tutta sua, adattando un locale di famiglia, il bar Stella di Lodrone, che è stato trasformato prima in gastronomia e poi in ristorante.
Il periodo però non era dei più facili. Apertura a marzo 2020, in piena esplosione pandemica: «Devo dire che ero tranquillo perché abbiamo lavorato fin da subito con l’asporto e con un’offerta orientata sulla pasta fresca per ristoranti. Offriamo anche servizio di catering per eventi e cerimonie e più di recente abbiamo aperto come ristorante. Sta andando bene e siamo contenti. Ironia della sorte quando ho iniziato a fare il cuoco mio padre e mio fratello avevano un locale a Storo ma io non ne volevo sapere di lavorare in proprio. Oggi invece continuo a chiedere a mio fratello Gianmarco, che è un esperto nella gestione dei locali, di darmi una mano perché con lui potremmo fare molte più cose e ampliare la nostra offerta ai clienti».