La storia

giovedì 10 Luglio, 2025

Da Lecco alla val di Fassa per filmare (e arrampicare) le Dolomiti: «Ho iniziato portando lo zaino della troupe, ora sogno un documentario»

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Mattia Proserpio a 22 anni si è trasferito in Trentino rispondendo a un annuncio di Federico Modica. Poi la scelta di trasferirsi per unire sport e videomaking

Due grandi passioni, qualche imprevisto e un colpo di fortuna (che aiuta gli audaci) per raggiungere l’obiettivo. Contiene tutti gli elementi giusti della trama di un film d’avventura (quella che lui ama), la storia di Mattia Proserpio che a 22 anni (nel 2023) si trasferisce da Milano in Val di Fassa, passando per Predazzo, all’inseguimento del mestiere e dello sport dei suoi sogni.

Cresciuto a Viganò, sulle colline di Lecco, studi al liceo artistico con indirizzo audiovisivo e poi tre anni all’Istituto Europeo del Design con indirizzo Arti Visive, Mattia Proserpio ha un personale talento per le immagini da fissare in uno scatto o da far fluire in un video. «È stata fondamentale l’esperienza allo IED – dice Mattia – che prepara con tanta pratica a lavorare, nel cinema, in tivù o nella pubblicità, facendo esperienza di troupe tra studenti, dove ognuno assume un ruolo, dal regista, al direttore della fotografia, all’operatore». Mentre Mattia perfeziona la sua formazione, coltiva pure l’amore per l’arrampicata: «Ho fatto un corso all’ultimo anno di liceo è mi è piaciuta tantissimo. Il Covid ha impedito di fare attività per qualche tempo, così appena è stato di nuovo possibile mi ci sono dedicato al massimo all’arrampicata: ogni momento libero lo passavo in parete o in palestra di roccia. Spesso, uscivo di casa a Milano in piena notte, per andare a vedere l’alba in quota, per poi correre a lezione. La montagna mi ha cambiato». Ma è due giorni dopo la laurea, che a Mattia capita l’occasione inaspettata e per questo ancor più perfetta.

 

«Era luglio di due anni fa e stavo rivedendo il cortometraggio di fine corso, quando è comparso in Instagram un annuncio di Federico Modica che era alla ricerca di qualcuno che portasse, per quattro giorni, zaini pesanti in montagna durante le riprese di un documentario itinerante». Va assolutamente precisato che Modica, giovane fotografo e videomaker di Predazzo già affermato in Italia e all’estero, non era uno dei tanti profili social seguiti da Mattia, ma una sorta di mito per lui:

«Lo seguivo da qualche anno- spiega il ventiduenne – perché faceva esattamente quello a cui io aspiravo: foto e video, ad alto livello, spesso di sport estremi in montagna».
In un attimo Mattia risponde all’appello di Modica. Immediatamente Federico conferma.
E, poche ore dopo, Mattia è in giro per il Trentino con un grosso zaino sulle spalle, dando prova di essere sempre sul pezzo: «Aiutavo l’operatore con lo stabilizzatore per le camere oppure Federico a cambiare i filtri sulle lenti, anticipando le loro mosse con la velocità imparata, da studente, sui set. Ci tenevo a fare bella figura».

Manco a dirlo, Mattia fa un’ottima impressione a Modica che in quei giorni, a causa di un imprevisto, non potendo contare su un’assistente, gli chiede di accompagnarlo anche in Austria per una settimana di riprese di arrampicata.
Quando, alla fine, Mattia torna a Milano per uno stage di montaggio video a cui tiene, arriva una nuova proposta di lavoro last minute da Federico, questa volta, in Spagna. Mattia molla lo stage e lo segue nuovamente.

 

Tutto troppo bello per essere vero. Infatti, alla fine di queste esperienze, dopo aver dato la disponibilità per altre collaborazioni, Mattia deve rientrare a Milano. «Ero molto soddisfatto di quanto vissuto – racconta – e consapevole del fatto che non c’era possibilità di un lavoro stabile con Modica. Perciò mai mi sarei aspettato, mentre ero ancora in Trentino ad arrampicare per qualche giorno prima di tornare a casa, che Federico mi proponesse di trasferirmi in Val di Fiemme, dato che, per una serie di cambiamenti e coincidenze, aveva bisogno di un nuovo collaboratore».

 

Mattia non se lo fa ripetere due volte e, a ottobre, è in val di Fiemme, a Predazzo. «È accaduto tutto in pochi mesi. Mi sono buttato senza sapere cosa sarebbe successo ed è andata bene: da due anni mi occupo soprattutto di video, ma quando serve anche di foto. Naturalmente, le riprese in parete restano le mie preferite anche se, nell’ultimo anno, mi è piaciuto molto lavorare sulla neve, così ho messo da parte lo snowboard e ripreso gli sci, in pista e fuori, con lo sci alpinismo».

 

Da diversi mesi Mattia ha lasciato Predazzo per vivere a Pozza, dove riesce a dare meglio sfogo alla sua passione per la montagna. «Divido un appartamento con un amico per essere vicino a tante cime. Al mattino presto o appena terminato il lavoro mi alleno sia con l’arrampicata, sia con la corsa, anche assieme agli amici che ho incontrato qui e con cui faccio esperienze su Alpi e Dolomiti. L’obiettivo è migliorare come alpinista. In questi anni ho scalato parecchio, anche su ghiaccio. Quest’estate vorrei affrontare la Sud della Marmolada. Sto anche partecipano a una selezione del Cai che sta formando un gruppo di giovani alpinisti per ripetere o aprire nuove vie, in particolare in Patagonia, dove mi piacerebbe tanto andare. Ho presentato il curriculum, superato la prova pratica e ora sto seguendo il percorso che si conclude a febbraio, quando saranno scelti i migliori».

 

Sono ambiziosi i progetti personali e professionali di Mattia Proserpio: «Mi piacerebbe realizzare un documentario su un’importante spedizione alpinistica, di cui magari essere anche protagonista. – spiega – A volte è difficile scegliere tra due passioni che hanno tanti punti di contatto».
Ma poi perché farlo? «In questi due anni è successo di tutto e grazie al lavoro mi capitano, da un giorno all’altro, opportunità che vanno più veloci dei miei desideri». E molto probabilmente, per una nuova serie di avventure, a Mattia, basterà solo aspettare.