la reazione

lunedì 5 Maggio, 2025

Crollo dell’affluenza alle amministrative, Fugatti preoccupato: «Va lanciato un appello ai giovani, i più assenti dalle urne»

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Le parole del governatore che commenta gli esiti delle elezioni di ieri: «I cittadini credono di non incidere realmente sulle future decisioni degli amministratori»

L’affluenza, o meglio, il crollo dell’affluenza alle urne di queste amministrative è stata al centro del dibattito anche dopo l’esito delle elezioni.

A commentare il dato estremamente negativo (solo il 54% degli aventi diritto ha espresso il proprio voto in Trentino) è il governatore Maurizio Fugatti che di dice preoccupato: «Nell’augurare buon lavoro ai sindaci risultati eletti al primo turno nella giornata di ieri, esprimo anche la preoccupazione per il significativo calo di affluenza alle urne. È un tema noto, che non riguarda solo la nostra provincia e che purtroppo si è aggravato e richiede uno sforzo supplementare da parte di tutti, istituzioni e cittadini. È evidente che gli appelli lanciati da chi riveste cariche istituzionali non sono purtroppo sufficienti».

Queste le parole di Fugatti che commenta gli esiti delle amministrative che hanno fatto registrare il crollo dell’affluenza del 10 per cento rispetto alle consultazioni di cinque anni fa. «Questo tema riguarda molte democrazie moderne, anche se le ultime elezioni in Germania hanno visto fortunatamente una crescita record della affluenza» ha aggiunto.

«Forse c’è la sensazione da parte dei cittadini di non riuscire a incidere realmente sulle future decisioni degli amministratori – continua Fugatti – e quindi si allontanano dalla fase elettorale. Sta a noi istituzioni dimostrare ai cittadini di occuparci dei loro reali problemi. Cosa non sempre facile, perché le nostre istituzioni poi devono confrontarsi con altre istituzioni e norme di rango superiore che a volte limitano anche l’esercizio della nostra attività amministrativa. Un appello va lanciato ai giovani, a volte i più assenti dalle urne. Serve un forte impegno per lavorare sul loro coinvolgimento. Il futuro è nelle loro mani, ma devono anche avere la responsabilità di saperlo sviluppare all’interno dei percorsi democratici della nostra comunità».