La pandemia

mercoledì 4 Gennaio, 2023

Covid, tensioni tra Cina e Ue. «Restrizioni inaccettabili»

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Bocciata anche l’offerta di vaccini gratis: «Produzione sufficiente»

Tensione tra la Cina e l’Ue sul Covid. Di fronte all’aumento delle infezioni nel gigante asiatico, Bruxelles ha offerto gratuitamente dosi di vaccino adattate alle varianti ma Pechino ha rispedito al mittente la proposta e attaccato i paesi, tra cui l’Italia, che hanno introdotto restrizioni ai viaggiatori cinesi. Le misure «mancano di basi scientifiche, e alcune pratiche eccessive sono ancora più inaccettabili», ha detto la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, aggiungendo che la Cina potrebbe prendere delle «contromisure» opponendosi ai «tentativi di manipolare le misure di prevenzione e controllo dell’epidemia per raggiungere obiettivi politici». La Commissione europea, intanto, conferma di aver dato la sua disponibilità per far fronte all’impennata di casi dopo la fine della politica di tolleranza zero. «La commissaria Kyriakides ha contattato le controparti cinesi per offrire solidarietà e sostegno e ciò include competenze di sanità pubblica, nonché varie donazioni di vaccini dell’Ue adattati», ha affermato il portavoce Tim McPhee, ricordando che una tale disponibilità era già stata concordata nell’ultimo vertice bilaterale di aprile. Piccata la risposta di Pechino. La produzione di vaccini cinese «soddisfa le esigenze di garantire che tutte le persone idonee alla vaccinazione abbiano accesso ai vaccini Covid», ha riferito la portavoce, menzionando «una capacità di produzione annuale di oltre 7 miliardi di dosi e una produzione annua di oltre 5,5 miliardi di dosi». Le autorità cinesi rassicurano che la situazione è «sotto controllo», ma nei giorni scorsi, dopo aver rilevato voli con più della metà dei passeggeri positivi al Covid, Francia, Spagna e Italia hanno annunciato misure indipendenti per attuare regole più severe, in attesa di una risposta coordinata dall’Ue. Il governo italiano, in attesa delle decisioni dei 27, difende la sua scelta di effettuare i test ai viaggiatori in arrivo dalla Cina. «Fare un tampone non è nulla di offensivo», ha affermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, «è un provvedimento normale» e «non c’era nessun intendimento offensivo o di limitare la libertà», perché «noi abbiamo il diritto di proteggere i cittadini italiani ed evitare che ci sia un’altra pandemia».