Sanità
giovedì 9 Novembre, 2023
Continue aggressioni ai medici. Il sindacato ora si mobilita: «Pronti allo sciopero»
di Davide Orsato
Nicola Paoli, medico di base e segretario provinciale del sindacato Smi denuncia nuovi casi a Trento e ad Arco

L’ultimo episodio si è verificato ieri mattina in un ambulatorio di Trento Sud. Un paziente che la pazienza l’aveva persa del tutto è entrato nello studio medico interrompendo una visita e dando in escandescenze. La notizia non ha avuto il tempo di arrivare ai colleghi che già sono piovute segnalazioni analoghe, un caso in particolare è avvenuto ad Arco. Il copione è sempre lo stesso: i pazienti non si sentono seguiti, talvolta sono scontenti della diagnosi e richiedono prescrizioni di farmaci ed esami. Molto spesso pretendono di fare tutto via mail o whatsapp, come in pandemia. «Ma si tratta di una stagione che si è conclusa e non si può pretendere che il medico sia a propria disposizione. Alcuni colleghi vengono esasperati al punto di cedere e di prescrivere quanto pretendono. Ma la medicina non si fa così e in questo modo si va contro l’interesse del paziente».
A parlare è Nicola Paoli, medico di base e segretario provinciale del sindacato Smi che sta raccogliendo tutti questi episodi. «Ci siamo stancati, la beffa è che oltre alle irruzioni e alle minacce, questi soggetti ci segnalano anche all’urp dell’azienda sanitaria e dobbiamo perdere tempo solo per dimostrare che stiamo facendo il nostro lavoro». Quanto all’episodio avvenuto a Trento, non è un caso — dice Paoli — che l’ambulatorio colpito sia della zona di Trento Sud. «Con i medici che stanno lasciando a Meano e all’Argentario, in molti si sono riversati dai colleghi della zona». Smi sta prendendo in considerazione anche un possibile sciopero, per sensibilizzare sulla problematica.
trento
Trento, verranno sostituite alcune piante secche nella Circoscrizione San Giuseppe – Santa Chiara
di Redazione
Le piante interessate sono alcuni ciliegi da fiore in via Grazioli, un ligustro nel parcheggio dell’Agenzia provinciale per la coesione sociale in via Grazioli, un acero, un abete rosso e un cedro nel giardino di piazza Venezia