La storia
domenica 25 Maggio, 2025
Chloe Kitson e Loris Sommavilla e la vita tra caprioli e api: «Il nostro miele? Nasce in un’oasi di felicità»
di Elisa Salvi
Dalle arnie della coppia arriva una produzione di alta qualità con il loro marchio «Kit-Som»

Due cuori, una «capanna» e tanto miele. È nel punto più panoramico di Sorte, poco sopra Moena, che Chloe Kitson e Loris Sommavilla hanno avviato una piccola azienda agricola, dove producono il miele «Kit-Som». Per vicini hanno il bosco e i caprioli che, al sorgere del sole e al calar della sera, attraversano i loro prati e, quando riescono a superare lo steccato, fanno una scorpacciata di cavoli e biete del loro orto. Un’oasi quasi fuori dal mondo (sebbene a pochi minuti dal paese), cercata a lungo da Chloe e Loris per vivere il più possibile a contatto con la natura e apprezzare il passaggio delle stagioni.
Chloe, 38 anni originaria di Cambridge, arriva in Val di Fassa in un nevoso inverno di diciassette anni fa. E non va più via. «Per alcune stagioni ho lavorato per un tour operator inglese – racconta – poi in alcuni bar e da qualche tempo nel settore delle pulizie». Loris, fassano di 46 anni, dopo diversi anni in una carrozzeria, da qualche tempo lavora in un noleggio sci. Chloe e Loris, moglie e marito con l’obiettivo di comprar casa in Val di Fassa, nell’estate 2017 leggono l’annuncio di un’agenzia per la piccola proprietà di Sorte con quasi un ettaro di terreno. «Chloe non voleva nemmeno vederla – dice Loris – per paura di innamorarsene e, poi, non riuscire ad acquistarla». Accade esattamente quello che Chloe teme, ma per fortuna c’è il lieto fine: «Avevamo visto tante case nei mesi precedenti ed eravamo un po’ scoraggiati, perché costavano troppo o erano completamente da ristrutturare e non avevamo il budget necessario. Così, quando ci siamo avvicinati alla casa circondata da prati incolti, perché qui c’era un maneggio chiuso da anni, ci siamo guardati attorno e, in mezzo a un mare d’erba, abbiamo capito che questo posto era perfetto per noi».
Dopo l’acquisto, però, non sono tutte rose e fiori. Oltre a un investimento impegnativo, il 3 luglio 2018, quando una violenta alluvione colpisce Moena, devono far fronte all’allagamento della parte interrata dell’abitazione e, a fine ottobre dello stesso anno, alla tempesta Vaia che abbatte alberi e provoca diversi danni. «In entrambe le circostanze ci siamo spaventati molto e per i due anni successivi ad ogni temporale eravamo in allarme».
Assieme ai miglioramenti energetici della casa, dove installano pannelli solari e una pompa di calore, Loris e Chloe seguono corsi di apicoltura e acquistano le prime arnie. In pochi anni arrivano ad averne una cinquantina e a produrre miele di millefiori, di tarassaco e pure d’acacia. «L’anno scorso abbiamo ottenuto 800 chili di millefiori, la nostra massima produzione. Solo una cinquantina, per via del maltempo, di tarassaco e di acacia che realizziamo praticando il nomadismo». Durante un paio di notti d’inizio primavera, quando le api sono tutte nelle arnie, Loris ne sposta alcune a Fontanazzo per produrre miele di tarassaco e a Pergine per quello d’acacia. «Tramite il passaparola abbiamo trovato a Pergine un appezzamento con tante acacie che durante la fioritura diventa una distesa di fiori bianchi. Speriamo nel meteo perché, se continua a piovere, la produzione sarà scarsa come un anno fa».
Il periodo più intenso di lavoro è proprio questo: «Dalla primavera fino a buona parte dell’estate c’è tanto da fare. Raccogliamo il miele fino alla fine di luglio, quello di agosto invece lo lasciamo alle api affinché abbiano provviste per superare l’inverno. In questi mesi, poi, bisogna evitare che le api sciamino e si disperdano perciò controlliamo spesso l’eventuale costruzione di nuove celle reali, dove nascono le regine». Da quest’anno Chloe e Loris hanno un laboratorio tutto loro per la smielatura. «Ci appoggiavamo a un laboratorio di Ziano che ha anche l’attrezzatura, ma con la produzione che aumenta abbiamo optato per una cantina di famiglia a Campestrin che stiamo sistemando per smielare, invasare ed etichettare tutto a mano». I due vendono il miele a un paio di negozi di Fassa e pure al birrificio Rampeèr di Campitello che, con questa delizia, prepara una birra speciale. Chloe e Loris hanno anche un bell’orto, dove coltivano insalata, cipolle, patate, pomodori, zucchine, fagioli, biete, cavoli e tanto altro. «L’anno scorso, in un campo sopra casa, abbiamo piantato anche il grano saraceno. Le piantine sono cresciute bene ed eravamo soddisfatti, poi però sono arrivati i caprioli e si sono spazzolati tutto nonostante la recinzione. Pazienza, ci riproveremo quest’anno». Le verdure che crescono in abbondanza le vendono così come le uova delle loro galline che razzolano di fronte a casa. «Abbiamo una piccola cassetta all’imbocco del sentiero al limite del bosco che porta da noi e d’estate vendiamo le uova fresche a chi passa da qui per andare a Malga Peniola».
Nonostante tutte queste attività, Chloe e Loris non riescono a vivere del ricavato della loro fattoria. «L’inverno facciamo volentieri lavori stagionali, anche perché api e campi sono a riposo. L’estate, invece, vorremmo occuparci entrambi solo di orto, api, galline, sfalcio dei prati e di tutto quel che c’è da fare». Ma le ambizioni sono anche altre. «Ci piacerebbe costruire un bel pollaio, non solo per galline ovaiole, ma anche per polli ruspanti e magari allevare qualche maiale». Tutti e due sono attenti all’alimentazione. «Siamo felici di mangiare quello che coltiviamo nell’orto, così come le uova e il miele: è tutto buono e genuino». Nel frattempo, si godono la loro casa che per molti appare come un miraggio, tra il verde della collina di Sorte. «Quando i turisti arrivano qui, per comprare il miele o le uova, spesso ci chiedono se la casa è in vendita. Questo ci rende orgogliosi, perché i nostri sacrifici sono ricompensati: la pace che c’è quassù non ha prezzo».
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