caso regeni
martedì 20 Febbraio, 2024
Caso Regeni, iniziato il processo agli 007 egiziani. I genitori di Giulio: «Attendevamo questo momento da otto anni»
di Sara Alouani
Intanto la difesa di uno degli imputati per l'omicidio e il sequestro del ricercatore ritiene che il processo non possa essere portato avanti visto che mancherebbero dati significativi per l'identificazione

Sono entrati questa mattina, nella città giudiziaria di piazzale Clodio, Paola e Claudio Regeni, i genitori di Giulio, il giovane ricercatore ucciso al Cairo nel 2016 da quattro 007 egiziani. Il processo è ricominciato oggi dopo la sentenza della Consulta che ha sbloccato il nodo relativo alla questione legata alla contumacia degli imputati. Presente in aula anche l’onorevole Laura Boldrini.
«Oggi non è avvenuto niente di diverso da ciò che ci aspettavamo. Erano 8 anni che aspettavamo questo momento – ha dichiarato Alessandra Ballerini, legale di parte civile di Claudio e Paola Regeni .- Finalmente speriamo che questo processo possa partire, sono state sollevate le questioni preliminari che erano già state rigettate in tutte le altre aule e quindi speriamo, dopo la decisione della Corte Costituzionale che rafforza molto la nostra posizione, di poter avere un processo contro chi ha fatto tutto il male del mondo a Giulio».
Intanto l’avvocato Tranquillino Sarno, difensore di uno dei quattro 007 egiziani imputati per l’omicidio e il sequestro di Giulio Regeni ritiene che il processo non possa essere portato avanti visto che mancherebbe la dichiarazione di domicilio dell’imputato, il nome preciso e considerato che «anche le sue generalità cambiano da una pagina all’altra dei verbali».
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