il caso

lunedì 12 Dicembre, 2022

Caso Pedri, l’associazione Penelope: «Non dimentichiamoci di Sara»

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In occasione della giornata dedicata alle persone scomparse, la onlus punta l'attenzione sulla ginecologa che manca dal 2021. Il prefetto di Trento Bernabei: «Nel 2022 il servizio di ricerca si è attivato 95 volte»

«Chi dimentica cancella, noi non dimentichiamo. Succede che molte persone scomparse non vengano più ritrovate o vengano trovate solo dopo diversi anni. Così è successo anche nel caso di Andrea Liponi, scomparso da Bolzano 14 anni fa, e di Sara Pedri, scomparsa nel marzo del 2021, ma anche di Fiorenzo Cimonetti, scomparso da Mori nel 2019, e di molti altri scomparsi in regione». Così Mirella Spadotto Liponi, presidente di Penelope Trentino Alto Adige, l’associazione dei familiari e amici delle persone scomparse, in occasione della Giornata dedicata proprio a chi è scomparso. «Proprio per ricordare alla comunità che alcune persone sono scomparse e che mancano ancora all’appello della cittadinanza, va riproposta ogni anno la data del 12 dicembre come giornata loro dedicata – aggiunge Spadotto Liponi –. Perché non ci si dimentichi di loro e si continui a cercarle».
In occasione della giornata il prefetto di Trento Gianfranco Bernabei ha fatto il punto sui casi di persone scomparse in Trentino: «Nel 2018 il piano provinciale delle persone scomparse è stato attivato 118 volte, nel 2019 per 122 volte, nel 2020 per 99 volte, nel 2021 per 83 volte. Quest’anno le attivazioni sono state 95. I numeri quindi sono in linea con quelli di lungo periodo». Il prefetto ha poi assicurato il massimo impegno nelle ricerche di chi ancora risulta scomparso: «Il Trentino è un territorio dove, per le peculiari caratteristiche geomorfologiche, le ricerche sono ancora più complesse e delicate, specie in alta montagna. Se nella maggior parte dei casi le operazioni si concludono positivamente, risultano tuttora alcune situazioni, particolarmente delicate e complesse, per le quali si rende necessario proseguire con periodiche e approfondite attività di ricerca anche con l’impiego di unità altamente specializzate».