Alto Garda

venerdì 16 Maggio, 2025

Casinò di Arco, chiude (ancora) il bar. E ora c’è l’ipotesi gelateria

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Lascia anche il «Tutto qua»: la stagione estiva partirà senza il locale

Per il bar del Casinò di Arco un altro buco nell’acqua: dopo appena un anno di gestione, la società di Pietro Addeo «Tutto qua» che si era aggiudicata il bando, ha dovuto gettare la spugna. Il risultato è che l’esercizio a breve, probabilmente prima della fine del mese, dovrà chiudere i battenti, lasciando ancora una volta la struttura più prestigiosa della città priva di un servizio considerato fondamentale anche da Amsa, la società in house del Comune che ne gestisce le sorti.

 

«Dovremo ricominciare da capo», ha laconicamente commentato il presidente Tomaso Ricci, lasciando trapelare la sensazione che, dopo tanti fallimenti succedutisi uno dopo l’altro, sia necessario affidarsi a professionalità diverse o elaborare nuove formule di utilizzo di quegli spazi. Di certo, per il momento, c’è che quest’estate la veranda del Casinò rimarrà tristemente inutilizzata, nonostante lo straordinario potenziale che essa rappresenta. Sulle date del prossimo bando non c’è ancora alcuna ipotesi plausibile, visto che saranno gli avvocati a dover sistemare le macerie del precedente, anche se sono stati già molti coloro che si sono rivolti ad Amsa, una volta diffusa la notizia, per sapere quando si apriranno i termini per la presentazione delle domande. Quando sarà stata fatta chiarezza sulle modalità di disdetta dell’attuale contratto, si potrà partire per pensare al da farsi. «Attualmente – ha spiegato il presidente di Amsa Tomaso Ricci – ci stiamo adoperando per capire su quali presupposti fondare il prossimo percorso di affitto della struttura. Magari potremo abbassare la cifra richiesta come base di partenza, arrivando a fissare un canone che non superi i 20 mila euro annui. Ma non credo che sia questo il vero problema. Qui – ha aggiunto Ricci – servono persone preparate che sappiano cosa offrire alla clientela: a furia di aprire e chiudere, la gente si disabitua a considerare che al Casinò c’è un bar e finisce per prediligere la concorrenza».

 

Ipotesi nuova gelateria
Una storia già sentita, compreso il finale, ovvero la chiusura anticipata delle saracinesche. Servono novità, anche se il presidente Ricci un’idea ce l’ha: «Io sono convinto – ha detto – che quella struttura sarebbe perfetta per realizzarci una pasticceria-gelateria di qualità sulla falsariga del notissimo “Bologna” di Mori, che si trova in un ambiente prestigioso, simile a quello che può offrire il Casinò. Ad Arco manca infatti una gelateria degna di questo nome che non sia da asporto. Inoltre – ha aggiunto – non tralascerei la possibilità, per il futuro gestore, di utilizzare la cucina professionale che si trova nell’interrato, degna di un grand hotel. Potrebbe infatti subentrare un’azienda che concentra il suo business nel catering e al contempo gestire il bar». Molto dipenderà dalle clausole del prossimo bando: di sicuro c’è che il nuovo gestore dovrà saper fare i suoi conti, perché una struttura simile può funzionare, facendo i conti della serva, solo se ci si può assicurare un incasso di almeno un migliaio di euro al giorno.