Emergenza casa

sabato 19 Novembre, 2022

«Casa per tutti, Itea apra le porte degli immobili sfitti». A Trento arriva la protesta degli sfollati e di chi non ce la fa più

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Una cinquantina di persone sono arrivate in piazza Pasi nel pomeriggio rispondendo all'appello dello sportello «Casa per tutti». Tra sfratti, aumenti delle spese condominiali e infinite liste d'attesa la situazione ha raggiunto un punto critico

Più di 200 sfratti da inizio dell’anno e, a fronte di questo, Itea conta 1215 alloggi sfitti al momento. È da questi numeri che muove i suoi passi la protesta del comitato «casa per tutti» e delle tante persone e famiglie che si sono ritrovate in presidio, prima ad Arco il 29 di ottobre, e oggi in piazza Pasi a Trento. Tra chi ha partecipato ci sono storie differenti: c’è chi ha perso la casa, chi da tempo è in lista di attesa, ma l’alloggio non gli viene assegnato, e chi si trova stretto nella morsa di bollette diventate insostenibili per qualcuno che vive con un canone basso.

«Ci sono famiglie che nonostante il bassissimo ICEF, e la presenza in graduatoria Itea da decenni, si trovano circa al 150° posto della stessa» dice Stefano Bleggi dello sportello «Casa per tutti» e questo fa il quadro della gravità della situazione.
Il problema principale, secondo i manifestanti, è il grande numero di alloggi sfitti accumulati negli anni da Itea: erano 615 nel 2019 mentre adesso sono 1215 un incremento quasi del 100%. Una situazione che tiene sempre più persone al di fuori del sistema di casa a canone basso di cui avrebbero bisogno e a cui avrebbero diritto. Nel frattempo ci sono anche gli sfratti in essere dagli alloggi assegnati d’urgenza in cui per legge non si può rimanere oltre un dato termine.
Itea ha sostenuto, nelle scorse settimane, che gli immobili sono vacanti perché necessitano di interventi di ristrutturazione, ma secondo il comitato la colpa dei ritardi che hanno causato questo accumulo ricade proprio sull’ente: «Dove sono finiti gli alloggi facilmente ristrutturabili su cui si è lavorato negli anni scorsi?» si chiedono.

Secondo i dati forniti dall’assessorato alla Salute e politiche sociali al 3 agosto 2022 nei primi 8 mesi dell’anno erano stati assegnati appena 143 appartamenti.
Gli alloggi sfitti invece risultavano ripartiti in: 47 in fase di sgombero, 615 per cui è in programma una ristrutturazione, 388 per cui i lavori sono in corso, 23 sotto verifica finale e 142 di prossima assegnazione.
A fronte di questi numeri il comitato a Itea chiede: «i 142 alloggi classificati in agosto come di prossima assegnazione sono stati assegnati? E i 388 in lavorazione quando saranno pronti?».
Altri interrogativi sono stati invece posti all’assessora competente Stefania Segnana: «Che senso ha sfrattare le famiglie dagli alloggi di urgenza quando non si riesce a dare loro una casa in graduatoria? Visto l’incremento degli sfratti come mai non è stato previsto un fondo per le morosità, come in altre parti d’Italia, che sarebbe una garanzia anche per i proprietari?».
All’emergenza casa poi, tra gli inquilini Itea, si è aggiunta anche la crisi delle spese condominiali, molti immobili infatti hanno il riscaldamento centralizzato e quindi è lì che si vede l’incremento più importante. Un aumento però sproporzionato e insostenibile per persone che vivono in casa a canone basso: «Una signora ci ha fatto vedere la bolletta di quest’anno, era di 700 euro. Un anno fa era di 200, parliamo di un incremento del 250%» raccontano dal comitato. A denunciare il problema sono stati alcuni inquilini delle torri di Madonna Bianca, ma il comitato sta cercando di capire se il problema si estende anche ad altri condomini Itea.

A fronte di tutto questo le famiglie di Trento hanno chiesto un incontro con l’assessora Segnana, «qualora non ricevessimo risposta – dice Stefano Bleggi  – siamo pronti ad andare tutti insieme sotto il palazzo della Provincia».