Centrosinistra

sabato 4 Marzo, 2023

Campobase diventa partito ma non riesce a lanciare Valduga presidente

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Il sindaco di Rovereto non scioglie la riserva e ripete: «Ci sono se c'è un progetto». Ma sulle alleanze è chiaro: «No con i 5 Stelle»

Campobase, da associazione politica, è diventato partito. Oggi – 4 marzo – il primo congresso che ha eletto segretario il sindaco di Folgaria Michael Rech. Un centinaio i delegati presenti alla sala congressi della Cantina La Vis, molti gli interventi tra cui tanti quelli di giovani militanti, anche se la composizione della platea aveva un’età media piuttosto alta, con pochissime donne. Un’evidenza sottolineata dagli stessi giovani – «è necessario puntare sulle nuove generazioni» – e dall’unica donna intervenuta. L’assessora della giunta perginese Elisa Bortolamedi ha infatti esordito dicendo lei stessa: «Finalmente una donna».

Dopo l’intervento di Rech, che ha tracciato la linea politica della nuova formazione politica richiamando i valori del civismo, del popolarismo e dell’autonomismo, il tanto atteso intervento del sindaco di Rovereto Francesco Valduga. Che però non ha sciolto definitivamente le riserve sulla sua candidatura alla presidenza della Provincia: «Deciderà la coalizione», taglia corto a margine dei lavori dell’assemblea. Perché nel suo intervento non ne parla, limitandosi a dire che «la leadership deve essere diffusa», e citando Moro spiega che «i partiti (e le coalizioni) dei leader nascono e muoiono con i leader». Tocca però il tema delle alleanze, e seppur senza citarli respinge l’idea di un accordo con i 5 Stelle: «Abbiamo bisogno di forze con vocazione di governo, che non soffino sul fuoco dell’antipolitica», perché – questa volta citando Mino Martinazzoli – l’antipolitica si sconfigge con la buona politica. Anche, e per Valduga soprattutto, di governo: «Noi di Campobase ci siamo per rappresentare civici e popolari, per costruire un’alleanza che ci permetta di governare la nostra comunità. Ci siamo con impegno e passione e competenze perché siamo innamorati del Trentino».

Valduga, in un passaggio del suo intervento, sottolinea la necessità di un ricambio della classe dirigente: «Abbiamo bisogno di persone che hanno voglia di servire la comunità, e non di servirsi di essa. Abbiamo bisogno di persone che sappiano andare oltre il personalismo». E riferendosi a chi vanta esperienze di lungo corso: «L’esperienza è un valore ma non diventi un limite, perché la stessa esperienza politica è valutata per come si comincia, per come si svolge il mandato e per come si è capaci di uscire di scena». Un riferimento, ammette poi, a molti dei componenti della coalizione che rappresentano stagioni politiche ormai passate.

Il nodo della leadership della coalizione non è ancora risolto. Valduga evita di parlarne esplicitamente e le sue risposte a domande puntuali rimandano alla necessità di una condivisione. Ma sono gli stessi di Campobase che lo invocano e lo presentano come «il nostro candidato alla presidenza della Provincia». Ipotesi su cui sono però gli stessi alleati a tirare il freno: «Il nome del candidato presidente si decide al tavolo di coalizione – afferma il nuovo segretario del Pd Alessandro Dal Ri – anche se apprendiamo con favore che Campobase abbia ufficializzato il nome di Valduga». E sulla stessa lunghezza d’onda anche Lucia Coppola di Europa Verde, Renata Attolini di Sinistra italiana. Più aperta all’ipotesi  Valduga Claudia Merighi di Futura: «Che il nome di Valduga sia tra quelli da considerare non è certo una novità». Alla fondazione di Campobase come partito politico anche Dallapiccola e Demagri di Casda Autonomia, l’assessore Stanchina e il consigliere del capoluogo Alberto Pedrotti, che in disaccordo con il Patt hanno lasciato a Palazzo Thun le Stelle Alpine, e poi Alessandro Pietracci per i socialisti, Donatella Conzatti per Italia viva e per Azione Andrea Cavazzani e Massimiliano Mazzarella.

In platea, ad accogliere con un applauso le parole del sindaco di Rovereto, molti volti storici della Margherita e dell’Upt. Dagli ex parlamentari Tarcisio Andreolli, Vittorio Fravezzi, Mauro Betta a molti ex sindaci di area. C’erano anche l’ex sindacalista della Cisl Nicola Ferrante, Marcello Carli, Gianfranco Postal, Claudio Bortolotti, l’ex consigliere provinciale Marco Depaoli e l’attuale senatore del capoluogo Pietro Patton. Tra gli interventi anche quello del sindaco di Pergine Roberto Oss Emer che ha portato nella costituzione del nuovo partito i «suoi» civici: «Siamo a disposizione senza pretese e senza ambizioni né personali né politiche, ma ci sono per un progetto che metta al centro il nostro Trentino». Grande l’applauso anche al discorso telegrafico di Lorenzo Dellai: «Abbiate fiducia e trasmettete fiducia perché la nostra è una buona battaglia per aiutare il Trentino a ritrovare il sentiero perso nella nebbia, e battetevi sempre contro questa aria di rassegnazione che sento circolare. Il voto è contendibile e la partita è apertissima. Servono solo coraggio e entusiasmo».