La storia

martedì 22 Luglio, 2025

Caldes, da mezzo secolo la Macelleria Anselmi resiste alla grande distribuzione: «La comunità ci è rimasta fedele. I consumi? Tutto è cambiato»

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Giorgio Anselmi si racconta: «Il primo gennaio del 1964 ho aperto la prima macelleria a Rumo. Negli anni Settanta era più comune che i clienti comprassero per esempio le “mezzene”, oggi si cerca pezzi già pronti al consumo»

«I consumi sono cambiati, ma la comunità del paese è rimasta forte» racconta Giorgio Anselmi, titolare della Macelleria Anselmi che ha da poco festeggiato i cinquant’anni di attività nella sua storica sede di Samoclevo, frazione del comune di Caldes.
Quanti anni aveva, Giorgio, quando ha aperto l’attività?
«Ne avevo 19 quando il primo gennaio del 1964 ho aperto la prima macelleria a Rumo, rilevando un’attività che esisteva già e che era in vendita. Feci questo passo insieme a mio fratello Alfredo, che mi ha affiancato fino al 1983. La macelleria di Rumo è rimasta attiva fino al 2003, quando l’abbiamo ceduta. Nel 1975, dopo il matrimonio, ho aperto il negozio con il macello a Samoclevo, dove ho sempre lavorato con mia moglie Lina, che è stata come un’ancora per me e mi è sempre rimasta accanto».
Com’è cambiata la vostra attività in questi cinquant’anni e come sono mutati i consumi?
«All’inizio lavoravamo molto di più con la piccola distribuzione rispetto ad ora. Non esisteva la grande distribuzione come adesso, e quindi si lavorava di più con i privati. Nonostante ora i consumi siano cambiati e ci si affidi anche ai supermercati, la comunità del paese è rimasta fedele e continua a venire a comprare da noi. Adesso, anche se abbiamo ancora molti clienti privati, si lavora molto bene con l’ingrosso: riforniamo alberghi, case di riposo, asili, sia in Val di Sole che in Val di Non. La vendita all’ingrosso comunque non è una novità: abbiamo sempre lavorato a stretto contatto con le strutture delle valli».
Ma, ad esempio, cosa comperavano i clienti quaranta o cinquanta anni fa?
«Per quanto riguarda i consumi, negli anni settanta era più comune che i clienti comprassero per esempio le “mezzene”, ovvero le pezze di carne, sia all’ingrosso che i privati, adesso invece non succede: si preferisce comprare il pezzo di carne già tagliato e pronto da consumare».
«Per quanto riguarda la vita del paese invece, vi siete resi conto di come sia cambiata rispetto a una volta? Percepite ancora il senso di comunità con le persone che vengono a comprare?
«Sì, il senso di comunità c’è ancora e i clienti di fiducia rimangono. Ovviamente la grande distribuzione nel tempo ha cambiato le dinamiche perché facendo la spesa in un supermercato è più facile trovare qualsiasi prodotto subito, però sono ancora in tanti a scegliere la qualità. Dal momento che noi macelliamo gran parte degli animali direttamente qui, possiamo puntare su una maggiore qualità del prodotto e rimanere competitivi anche rispetto alla grande distribuzione».
E i giovani?
«Anche i giovani vengono a comprare carne in macelleria nonostante la comodità della grande distribuzione».
Parlando, invece, dei suoi giovani, come saranno i prossimi cinquant’anni della Macelleria Anselmi?
«I miei tre figli lavorano tutti qui, se vorranno proseguire l’attività come una famiglia potranno farlo.
Certo, bisogna vedere come si evolvono i tempi, ma spero che vorranno continuare a servire la comunità con la dedizione di sempre, ricevendo un buon riscontro».