Valsugana
domenica 13 Luglio, 2025
Borgo, sbalzate dalla giostra un anno fa: «L’incidente ci ha cambiato la vita»
di Benedetta Centin
Due le ragazze, 18 e 23 anni, volate dalla «Top Spin» il 14 luglio 2024. L'inchiesta ancora in corso. «Per quanto resiliente mia nipote fa i conti con dolori, debolezza e vertigini». La sindaca Ferrai: «Potenziati soccorsi e sorveglianza»

A Borgo Valsugana i più giovani aspettavano il luna park della sagra di San Prospero, inaugurato venerdì, ma non loro, le due ragazze di 19 e 24 anni che un anno fa esatto domani sono state scaraventate sull’asfalto da un’altezza di alcuni metri mentre il sedile della giostra «Top Spin» che occupavano roteava su se stesso in elevazione. Un volo pare dovuto — ma sarà l’inchiesta della Procura di Trento ancora in corso a definire le cause — alle maniglie di sicurezza dell’astronave volante che non avrebbero funzionato, allo sganciamento della barra orizzontale, le protezioni di blocco, che avrebbero dovuto tenere inchiodato allo stesso sedile le due giovani. Finite poi d’urgenza al Santa Chiara. E cioè una studentessa e nuotatrice agonista allora di 18 anni e l’amica bagnina, insegnante di nuoto e di acquafitness al tempo di 23. Quest’ultima finita anche contro la recinzione dell’attrazione prima di toccare terra, tanto da riportare conseguenze più gravi.
Ad oggi, a distanza appunto di un anno, entrambe si trovano a fare i conti con conseguenze fisiche. Ed emotive. Ferite ancora aperte.
Lo zio della 24enne: «Non è più come prima»
«Mia nipote aveva tanti progetti: la patente da conseguire, l’università da frequentare, la voglia di diventare quanto prima autonoma. Ma l’incidente ha cambiato le cose: per quanto sia resiliente, energica, tenace, deve fare i conti con dolori, malesseri, debolezza e vertigini: la sua quotidianità, purtroppo, non è più quella di prima» fa sapere lo zio della 24enne che l’estate scorsa aveva trascorso due mesi tra terapia intensiva e riabilitazione, tra l’ospedale Santa Chiara e una struttura collegata. E ad oggi non ha smesso di sottoporsi a terapie, per alleviare i dolori. «È terribile vederla così, per me, per mia moglie: per noi è come una figlia» continua l’uomo che cercherà di tenere lontano la ragazza dalla sagra, dai brutti ricordi. «Questi sono giorni difficili: mia nipote non ha memoria dell’incidente ma con il ritorno del luna park potrebbero tornarle a galla quelle sequenze e non voglio soffra ancora — continua lo zio — Se sono arrabbiato per quanto successo? Non più. Piuttosto dispiaciuto, a maggior ragione se è vero che quell’incidente poteva essere evitato».
La sindaca Ferrai: «Potenziati i servizi alla sagra»
«Ho sentito al telefono la più grande delle due ragazze proprio pochi giorni fa, ci tenevo a sentirla prima dell’inizio della sagra di San Prospero, per avere aggiornamenti sulle sue condizioni, lei che aveva riportato conseguenze più gravi, cosciente che l’evento può smuovere ricordi pesanti — riferisce la sindaca di Borgo Valsugana, Martina Ferrai — La speranza è che le due giovani possano recuperare del tutto, dal punto di vista fisico ma anche emotivo». Sull’incidente la Procura aveva aperto un’inchiesta indagando a vario titolo per lesioni colpose e falso ideologico il giostraio veneto e tre professionisti, e cioè chi ha firmato il documento sul collaudo, il presidente della commissione provinciale di vigilanza che avrebbe dato parere favorevole all’utilizzo della giostra «Top Spin», e chi ha attestato e certificato la regolare installazione e il corretto montaggio dell’astronave girevole. Tutte attestazioni non veritiere secondo la Procura che ha delegato una perizia che nei prossimi mesi verrà portata in aula con le consulenze di parte. Quanto alla giostra, posta sotto sequestro, ad aprile è stata spostata da piazza Romani al piazzale della caserma dei vigili del fuoco di Borgo.
«Il ricordo dell’incidente di un anno fa è presente in tutti noi e proprio in considerazione di quanto accaduto — fa sapere la prima cittadina — abbiamo deciso di potenziare l’area di primo soccorso, affiancando i vigili del fuoco a un’ambulanza della Croce Rossa con tre, quattro operatori, e dall’altra anche la sorveglianza con tre squadre formate ciascuna da due volontari dell’Associazione nazionale carabinieri che presidieranno l’area della sagra, coordinati dalla comandante della polizia locale».
Venerdì caduto un 14enne
E proprio la polizia locale, con gli operatori sanitari del 118 e i vigili del fuoco volontari sono intervenuti venerdì sera, prima giornata della sagra, per un 14enne caduto dalla pedana della giostra Tagadà in quel momento ferma. Secondo una prima ipotesi, al vaglio degli agenti, qualcuno potrebbe aver manomesso la pedana, o meglio alcuni supporti: un presunto gesto doloso, forse una ragazzata, di cui però non ci sarebbero testimoni. «Dispiace per il ragazzino dolorante e spaventato: dovrebbe aver riportato una frattura al braccio, probabilmente da operare — il commento della sindaca Ferrai sopraggiunta sul posto — I vigili del fuoco sono intervenuti subito per transennare e stabilizzare la pedana, installando un pannello per non renderla accessibile».