Il caso
giovedì 24 Luglio, 2025
Bar del tribunale: il 31 luglio scade il bando della gestione, due licenziamenti in attesa della Regione
di Benedetta Centin
Cgil e UIltucs: «La Regione ci ha assicurato che le lavoratrici verranno reimpiegate dal nuovo appaltatore ma non è certa la continuità, perché non ricorrere a una proroga?»

Con il 31 luglio termina la gestione da parte di Reactiva del bar interno al tribunale di Trento. Un servizio, questo, che la cooperativa ha assicurato negli ultimi due anni. L’auspicio, ora, è che le porte della caffetteria riaprano quanto prima, non solo per il servizio di cui usufruiscono quotidianamente i dipendenti del palazzo di giustizia, avvocati e pubblico, ma soprattutto per le due bariste impiegate. Che sono state licenziate. In attesa che la Regione indica un nuovo bando per l’affidamento — c’è già stata un’indagine di mercato per la manifestazione di interesse a partecipare alla procedura per l’affidamento, questa volta di durata quadriennale — le due lavoratrici rimarranno senza lavoro. Senza prospettive a breve termine. Per questo si sono rivolte ai sindacati, a Cgil e Uil.
«Le due dipendenti hanno ricevuto comunicazione dalla cooperativa Reactiva della cessazione dell’appalto che avverrà il prossimo 31 luglio così come dell’impossibilità di reimpiegarle in altre mansioni equivalenti. Di qui il licenziamento delle lavoratrici» spiega Michele Bellino di Uiltucs, Unione italiana lavoratori turismo commercio servizi. «Dalla segreteria generale della Regione noi e la Cgil ieri abbiamo avuto ampia assicurazione sul fatto che l’affidamento del servizio vedrà tutelati i lavoratori impiegati dall’appaltatore uscente — continua Bellino — questo significa che verranno applicate clausole sociali che prevedono l’acquisizione delle lavoratrici a seguito del subentro di un nuovo gestore».
C’è però l’incognita tempi. Quanto dovranno attendere le due per tornare in servizio dietro il bancone del bar di palazzo di giustizia dispensando sorrisi e caffè? «I tempi non collimeranno, rischiamo di avere un buco tra questa gestione e quella che subentrerà — chiosa il segretario della Filcams Cgil del Trentino Luigi Bozzato — Ad oggi non abbiamo alcuna certezza in merito alla continuità del servizio. Riassumeranno le due lavoratrici sì ma quando? E data questa incognita perché allora non si è ricorsi alla proroga prevista in questi casi così da scongiurare interruzioni?». Bozzato riferisce ancora: «La Regione ha fatto sapere che la procedura selettiva è in corso ed abbiamo un incontro previsto per il 31 luglio ma è anche vero che il bando potrebbe andare deserto». Per Bellino «Non è accettabile che le lavoratrici abbiano questa spada di Damocle, che siano in balia di questa ambiguità di tempi e procedura. Loro che lavorano in un luogo come il tribunale, con le pubbliche amministrazioni coinvolte»
Flp: «Servizio da assicurare»
C’è anche poi un altro aspetto, quello dell’importanza del servizio bar. Giuseppe Vetrone, segretario regionale FLP, Federazione lavoratori pubblici, insiste sulla necessità di continuare ad assicurare questo servizio. «Ad oggi è l’unico punto di ristoro che garantisce al personale in servizio negli uffici giudiziari di largo Pigarelli una pausa pranzo veloce e pratica — spiega il referente sindacale — Pausa pranzo che sappiamo essere di mezz’ora minimo e che permette al personale di non uscire dal compendio nelle ore in cui negli esercizi di ristorazione convenzionati, c’è solitamente una gran coda per il pranzo. Oltre alle pause brevi caffè durante il lavoro».
C’è anche poi l’aspetto economico. «L’attuale buono pasto erogato dalla Regione di 7 euro non è assolutamente sufficiente per una pausa pranzo nei ristoranti vicini al tribunale. Cosa invece possibile nell’attuale bar che a dire il vero ha dei costi contenuti, molto apprezzati dai dipendenti». Bar che «offre un servizio essenziale anche per il pubblico, così gli avvocati, magistrati» ancora Vetrone che ricorda come nel 2023, «la Flp si era impegnata molto per far riaprire il bar che aveva chiuso battenti nel 2021, anche causa Covid. Oggi non è più così e il servizio va assicurato». Per il segretario regionale quindi deve farsi «di tutto per avviare un nuovo percorso, semmai migliorando anche l’offerta dei prodotti ma non si parli di chiusura definitiva. Contro la quale, la FLP manifesterà tutto il proprio dissenso, già espresso da tantissimi lavoratori che ci hanno contattato per tenere alta l’attenzione».
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