Elezioni comunali 2025

domenica 18 Maggio, 2025

Ballottaggi, undici Comuni chiamati oggi al voto: tra centrodestra e centrosinistra la resa dei conti

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La partita delle elezioni è ancora aperta. Oggi (urne aperte dalle 7 alle 22), in undici Comuni trentini, ci sono i «supplementari», i ballottaggi tra i candidati sindaci che non avendo superato il 50% più uno dei voti si sono comunque piazzati al primo e al secondo posto. Si tratta dunque di una sfida diretta, una sorta di «duello»: uno vince e l’altro perde. Sfide che nei centri maggiori — al voto, infatti, sono chiamate città tra le più popolose del Trentino — avranno una valenza politica di primaria importanza. Da una parte, al netto dei Comuni più piccoli, l’area del centrodestra e dall’altra parte l’area del centrosinistra. La contrapposizione più marcata — con i partiti che corrono con i loro simboli — sarà nel Basso Sarca, a Riva del Garda e ad Arco, mentre a Pergine il confronto è tra il centrodestra e i civici, mentre a Borgo Valsugana la sfida è tra Martina Ferrai (di area centrosinistra) e il sindaco uscente Enrico Galvan (di area centrodestra).
Il primo turno, la fotografia
Due settimane fa, l’esito del primo turno ha restituito una fotografia in chiaroscuro per le due grandi coalizioni. Da un lato il centrodestra autonomista che governa a livello provinciale ha perso l’occasione per capitalizzare il proprio consenso: disunito, perde forza, non riesce a sfondare nei centri più grandi. Dall’altro il centrosinistra non può gioire troppo. Ha vinto a Trento riconfermando il sindaco Ianeselli, ha trionfato a Lavis e a Riva del Garda ha sfiorato il 50%. Ma ha perso Dro, non è arrivato al ballottaggio ad Arco e si è lasciato raggiungere a Mori, dove la sfida si terrà oggi.
Le sfide del centrodestra
Il ballottaggio di oggi sarà decisivo per scoprire il vincitore di queste elezioni comunali. A Mori la Lega — che conta anche sui voti di Fratelli d’Italia, anche in mancanza di apparentamento — spera di vincere sul centrosinistra unito. Mentre spera il centrosinistra a Cles, che vorrebbe battere la «strana» alleanza tra Patt e FdI apparentati. Le lotte intestine – ma anche e soprattutto l’inchiesta Romeo – hanno portato a un conto molto salato a Riva del Garda, dove il centrodestra rischia di perdere l’amministrazione (l’unica nei primi cinque Comuni trentini per demografia), guidata dalla leghista Cristina Santi nella scorsa consiliatura. Centrodestra che si è presentato diviso, incapace di riunirsi nemmeno in vista del voto di oggi. Rimanendo compatto, invece, il centrodestra autonomista ha conquistato il primo posto a Pergine Valsugana con il 43,4%. Il ballottaggio di oggi è con il civico Carlo Pintarelli, che raccoglie l’eredità del sindaco uscente Oss Emer. E il centrodestra si presente al completo anche ad Arco, in sfida contro la candidata ambientalista Arianna Fiorio.
Le sfide del centrosinistra
l centrosinistra guarda con speranza a Cles, dove appoggia la consigliera provinciale di Casa Autonomia Paola Demagri contro Stella Menapace del Patt apparentata con Fratelli d’Italia. A Riva del Garda il centrosinistra unito ha sfiorato al primo turno la vittoria con Alessio Zanoni (48,7%), e la sfida è ora contro una parte di centrodestra (diviso). A Pergine Valsugana il centrosinistra ha mostrato di tenere al primo turno, ma è fuori dai giochi al ballottaggio, che si disputa tra il centrodestra unito e il sindaco civico che non ha voluto apparentamenti. Risultato sorprendente del centrosinistra a Borgo Valsugana, con la candidata di area sindaca Martina Ferrai, che ha preso il 41,2% dei voti, oggi al ballottaggio contro Galvan dell’area di centrodestra.
Borgo e Cles
Su undici Comuni al voto, solo in due si sono verificati apparentamenti. A Borgo Valsugana il sindaco uscente, Enrico Galvan di area centrodestra, è arrivato secondo, distaccato di molto dal primo, Martina Ferrai, civica più orientata al centrosinistra. Terzo, a pochissimo distacco dal secondo, Fabio Dalledonne, civico anche lui ed ex sindaco, che in vista del ballottaggio ha deciso di portare la sua dote di consenso a Galvan. La sfida è dunque aperta. A Cles, invece, al ballottaggio, ci sono Stella Menapace del Patt e Paola Demagri, ex Patt, ora consigliera provinciale di Casa Autonomia sostenuta da tutto il centrosinistra, che anche a livello provinciale l’ha sostenuta come candidata di coalizione. L’apparentamento l’ha fatto Menapace con il terzo arrivato Vito Apuzzo di Fratelli d’Italia, a cui Menapace cede molto, tra cui la vicepresidenza per metà mandato. Vedremo se l’accordo «anomalo» tra un partito territoriale e autonomista con un partito nazionale porterà i sui frutti.
Riva e Arco, partiti in campo
Nel Basso Sarca le sfide al ballottaggio sono due. Ad Arco, al primo turno, si è piazzata al primo posto Arianna Fiorio — espressione di sinistra-ambientalista — con il 35% delle preferenze, a inseguire Alessandro Amistadi, leader del centrodestra unito, con il 30%. Nessun apparentamento, Fiorio non lo ha proposto al centrosinistra di Dario Ioppi (che comprende il Pd, Campobase e Casa Autonomia). E Ioppi non ha dato indicazione di voto per Fiorio nello scontro con il contro il centrodestra. Ad Arco c’era a disposizione del centrodestra anche il pacchetto di voti di Mauro Ottobre, che non è stato considerato negli accordi ufficiali, e che si è invece pronunciato a favore di Fiorio. Nessun apparentamento nemmeno a Riva del Garda. Il centrodestra di Silvia Betta (FdI, Patt, La Civica e altre civiche) non ha cucito l’intesa con Carlo Modena (Lega, Forza Italia e Lista Spinelli). Il centrodestra va quindi in ordine sparso, anche sulle indicazioni di voto. Non viene data dalla Lega in favore di Betta, e solo Forza Italia a livello provinciale la suggerisce, senza però che sia raccolta e fatta propria da Modena, che invece lascia ai suoi libertà di coscienza. Alessio Zanoni, arrivato primo con il centrosinistra unito, e a un passo dal 50%, chiama all’appello i voti di Maria Pia Molinari (nemmeno lei ha dato indicazioni di voto) e di chi non è andato a votare.
Mori e Avio, la Lega spera
Ad Avio lo scontro sarà tutto interno al centrodestra, tra Ivano Fracchetti della Lega e Federico Secchi, ex di Fratelli d’Italia e volto storico della destra lagarina. Nessuna indicazione di voto da parte degli altri candidati sindaci sconfitti, Marco Pilati e Tullio Zampedri. A Mori l’uscente Stefano Barozzi, del centrosinistra, dovrà sfidare il suo ex sindaco Nicola Mazzucchi, sostenuto dalla Lega e da liste civiche. Sfumato l’accordo con Paola Depretto, terza arrivata con Fratelli d’Italia, che però ha dato indicazione di voto per Mazzucchi contro Barozzi.
Pergine, test sul civismo
Nel primo turno, a Pergine Valsugana, Marco Morelli — sostenuto da tutto il centrodestra unito — è arrivato primo. Al secondo posto Carlo Pintarelli, che rappresenta la continuità con la lunga amministrazione di Roberto Oss Emer. Terzo, Alberto Frisanco, che esprime il centrosinistra con Pd, Verdi e Campobase. La tradizione del civismo perginese è dunque alla prova finale, senza che ci sia l’appoggio del centrosinistra, che non è stato coinvolto in un apparentamento e che non ha dato alcuna indicazione di voto, se non attraverso i partiti provinciali (l’alleanza Ada e l’ex governatore Dellai) creando fibrillazioni a livello locale.
Gli altri ballottaggi di oggi
Si vota oggi per il ballottaggio anche a Cavalese dove, alla pari, si sono piazzati Carlo Betta e Sergio Finato. A Novella dove si contendono lo scranno di sindaco Silvano Dominici e Donato Petri. A Ville d’Anaunia si dovrà scegliere tra Giuliano Ghezzi e Fausto Pallaver. Mentre a Volano la sfida è tra Emanuele Volani e Walter Ortombina.

 

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