Elezioni

domenica 11 Maggio, 2025

Ballottaggi, ecco cosa accadrà. Due accordi e coalizioni spaccate: il centrodestra trova l’intesa a Borgo e a Cles

di

Scaduto il termine per gli apparentamenti. Dal Ri (Pd): «A Pergine e Arco prevalsi ragionamenti particolari». Iurlaro (FdI): «Se siamo uniti vinciamo»

Solo due apparentamenti su undici Comuni al ballottaggio. Cles e Borgo Valsugana. Altrove, in vista del ballottaggio, nessun accordo formalizzato. I fronti – che anche se a volte civici sono comunque orientati verso il centrodestra o verso il centrosinistra – non si sono riunificati. Non si riuniscono ad Arco Pd, Campobase e Casa Autonomia di Dario Ioppi con Arianna Fiorio, che andrà al ballottaggio contro il centrodestra unito con il Patt. E non si riunisce il centrodestra diviso a Riva del Garda tra Silvia Betta (Patt, La Civica e FdI) e Carlo Modena di Lega e Forza Italia, che dovrà sfidare il centrosinistra unito da Alessio Zanoni. E nemmeno a Mori il centrodestra è riuscito a ricomporsi: la Lega è con Nicola Mazzucchi , che andrà al ballottaggio contro il centrosinistra unito di Stefano Barozzi, e Fratelli d’Italia è con Paola Depretto.

 

Si lavora per unire
Il secondo turno delle elezioni amministrative si terrà domenica 18 maggio. «L’obiettivo è di ricucire, ricomporre, unire la coalizione». Lo dicono, da fronti opposti, sia il segretario provinciale del Partito Democratico Alessandro Dal Ri che il presidente provinciale di Fratelli d’Italia Alessandro Iurlaro. «Si lavora per unire attraverso accordi politici, visto che sono chiusi i termini per gli accordi formali e istituzionali dell’apparentamento», dice Dal Ri. «Si valutano quindi dei sostegni esterni, delle indicazioni di voto chiare. C’è ancora spazio per arrivare a un’intesa in alcune realtà, per vincere i ballottaggi, per non lasciare alla destra». E Iurlaro, specularmente, ma con lo stesso ragionamento: «Oltre l’apparentamento ufficiale, c’è margine per accordi politici. Stiamo lavorando, ci sono incontro e confronti. C’è la volontà di fare, se ci sono le condizioni – prosegue – un lavoro di squadra per consolidare nel ballottaggio i candidati che si riconoscono nei nostri programmi, nei nostri valori».

 

Centrosinistra, le tre sfide
«Riva, Arco, Pergine». Queste le tre sfide maggiori elencate dal segretario dem. «A mio parere sarebbe stato naturale l’apparentamento sia ad Arco che a Pergine. Poi si sa che con l’apparentamento, chi è avanti deve rinunciare a qualcosa in termini di seggi, e non è facile, mi rendo conto». E osserva: «Se fossimo stati uniti avremmo vinto al primo turno, ma in entrambi i luoghi le questioni territoriali, i ragionamenti particolari, hanno prevalso su una lettura generale». C’è Riva del Garda, dove il centrosinistra è unito: «Speriamo che il vantaggio di Alessio Zanoni del primo turno regga anche al secondo turno. Faremo il possibile per vincere. Così a Cles, dove non c’è nulla di scontato, dove sosteniamo convintamente Paola Demagri». Anche Borgo va al ballottaggio: «Si parte avanti, ma c’è l’apparentamento delle due liste che seguono. Ma anche lì ce la giochiamo». Così come a Mori, dove si parte avanti con Stefano Barozzi: «Ma il centrodestra diviso non è riuscito a trovare un accordo. A Mori faremo di tutto per riconfermare Barozzi».

 

FdI cerca l’unità
«L’unico schema funzionale ed efficiente, per vincere e per governare bene, è il centrodestra unito». Alessandro Iurlaro lo dice e lo ridice, convinto. «Il centrodestra unito funziona a livello nazionale, a livello provinciale. Per noi la strada è quella, doveva essere quella fin dal primo turno». La cartina dei Comuni al ballottaggio racconta però di una coalizione divisa: «Ma siamo riusciti a rinsaldarci a Cles con l’apparentamento, dove tutte la parti in gioco sono soddisfatte dell’accordo raggiunto. Sugli altri territori lavoriamo per l’unità attraverso accordi diversi, che non per forza devono essere quelli codificati ufficialmente. Si percorre la strada dell’unità fino alla fine, fino in fondo». Su Riva la divisione è la più evidente: «La scelta di posizionamento arriva da lontano. Siamo compatti su Silvia Betta, lo siamo sempre stati. La candidata ha chiuso in accordo con Forza Italia, quindi rimaniamo su questa linea e vediamo come voteranno gli elettori». Poi c’è Arco: «Lì la sfida è aperta — dice il presidente provinciale di FdI — e non molliamo Alessandro Amistadi che porta una proposta seria e credibile». I meloniani guardano anche a Mori, dove al terzo posto è arrivata una delle loro dirigenti più considerate sul territorio, Paola Depretto: «Lì abbiamo fatto un risultato eccellente. Ma la Lega ha detto no a un apparentamento. Peccato. Ma nonostante questo continuiamo a lavorare per trovare una strada di unità anche a Mori. Non solo per il centrodestra, non solo per una vittoria di parte, ma per poter dare a quel Comune un’alternativa credibile rispetto al centrosinistra».

 

Divisioni e astensionismo
I due esponenti provinciali dei due più grandi partiti sono dunque su fronti opposti: «Sia noi che loro — osserva però il segretario del Pd Dal Ri — ci confrontiamo con la difficoltà a unire la coalizione sui territori». Un terreno comune lo scorge invece il presidente di FdI Iurlaro: «La vera sfida, di tutti i partiti, è quella di recuperare l’astensionismo. Su questo ci si deve impegnare tutti, al di là degli schieramenti, in modo trasversale. È forse questa la vera sfida».