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venerdì 9 Maggio, 2025

Ateneo, cerimonia di laurea per 368 giovani in piazza Fiera. Il rettore Deflorian: «Lasciate il vostro segno nella società»

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L’invito del rettore: «Guidate il cambiamento e le sfide globali perseguendo la sostenibilità ambientale e sociale, con le competenze acquisite negli anni di studio»

Vengono da diverse parti di Italia. In alcuni casi arrivano da molto più lontano: Bangladesh, Colombia, Etiopia, Ghana, Uruguay, Vietnam. Storie, percorsi di vita e desideri diversi. Ma l’emozione per questo traguardo raggiunto è la stessa. Oltre 360 giovani hanno festeggiato il conseguimento della laurea in piazza Fiera insieme a parenti e persone care, compagne e compagni di corso, docenti.

La cerimonia si è aperta con l’arrivo del Corteo accademico e l’Inno nazionale della Repubblica italiana. Dopo i saluti istituzionali ha preso la parola il rettore, Flavio Deflorian.
Proiettando lo sguardo verso il domani, oltre il traguardo della laurea, il rettore ha esortato i neolaureati e le neolaureate a essere aperti al cambiamento e a coltivare la curiosità, ma soprattutto ad avere coraggio nel realizzare progetti innovativi.

«I piani per il futuro servono – ha detto – ma usate le competenze e le conoscenze che avete acquisito durante il percorso universitario per restare flessibili, per interrogarvi, accettare nuove sfide».

Ha richiamato il tema della sostenibilità e della transizione energetica, sempre più centrale nel dibattito pubblico ma anche messa in discussione nel contesto mondiale attuale. «I conflitti geopolitici e le guerre generano crisi energetiche che spingono alcuni paesi a rallentare o a rivedere le politiche ambientali. Le difficoltà economiche e l’inflazione portano governi e cittadini a spostare l’attenzione su esigenze più immediate, rendendo meno prioritarie le iniziative per la tutela dell’ambiente e della salute».
Anche la rapida diffusione dell’intelligenza artificiale e dei processi di digitalizzazione, come sottolineato dallo stesso Deflorian, avrà un impatto, richiedendo importanti quantità di energia per funzionare.

Un tema complesso dunque, ma tutti e tutte possiamo fare la nostra parte, è il messaggio del rettore che ha ricordato l’impegno dell’Ateneo: «Come istituzione promuoviamo una cultura del riuso, del risparmio energetico e della gestione consapevole delle risorse. Abbiamo integrato i temi ambientali nell’offerta formativa ed esteso la nostra attenzione anche ad altre dimensioni fondamentali come quella sociale, per l’inclusione e il benessere delle persone».

Rivolgendosi poi alla piazza, l’incitamento a immaginare soluzioni nuove e a guidare questa trasformazione. «Avete la possibilità, ma anche la responsabilità di lasciare un segno. Questo è il nostro augurio più sincero: che sappiate distinguervi, portando con voi i valori e lo spirito dell’Università di Trento».

Un’università profondamente europea, ha concluso infine Deflorian, ricordando la coincidenza con la Giornata dell’Europa. La data del 9 maggio segna infatti l’anniversario della “dichiarazione Schuman”, la storica proposta presentata nel 1950 dal ministro degli Esteri francese Robert Schuman che ha gettato le basi della nascita della futura Unione Europea.

È stato poi il momento della testimonial della cerimonia, Ada Rosa Balzan, laureata in Sociologia nel 2003 all’Università di Trento, con un’esperienza di oltre vent’anni in tematiche e progetti di sostenibilità, creatrice in Italia del primo algoritmo per misurare l’impatto ambientale e sociale delle imprese.
Ha raccontato la sua esperienza: «Più di vent’ anni fa ho discusso una delle prime tesi in Italia sulla sostenibilità, quando questa parola era ancora sconosciuta ai più. Inoltre una sociologa che voleva sviluppare un algoritmo per misurare la sostenibilità era pura follia». Oggi è tra le persone considerate più esperte sul tema, ricopre vari ruoli, come docente e coordinatrice in diverse università e business school e in gruppi di lavoro nazionali ed internazionali.

La manager ha sottolineato che parlare a quei tempi di sostenibilità era una scommessa, un salto nel buio. «Quello che ho imparato è il valore di credere in ciò che ancora non esiste, di investire sulle proprie idee anche quando nessuno sembra comprenderle, di non aspettare che il mondo sia pronto. Quando ho iniziato il mio percorso – ha ricordato – non c’erano modelli da seguire. Ho dovuto costruire la mia bussola, accettando il rischio di sbagliare. Ma è proprio in quei momenti che si cresce di più».

Nel rivolgersi alle centinaia di giovani presenti in piazza, Balzan ha concluso il suo intervento con queste parole: «Non scegliete la strada più facile, ma quella che vi appassiona. Non lasciate che siano gli altri a dirvi cosa è possibile e cosa no. Siate voi a tracciare la rotta».
Preceduta dall’esecuzione dell’Inno alla gioia (che è anche inno ufficiale dell’Unione europea), la consegna delle pergamene ai migliori dottori e dottoresse di ricerca e ai laureati e alle laureate da parte di Flavio Deflorian e il prorettore al benessere organizzativo e ai rapporti con il personale, Franco Fraccaroli.

A questo punto ci si è avviati verso la conclusione della cerimonia, con l’inno universitario Gaudeamus Igitur e il momento solenne della proclamazione del rettore Deflorian. Infine il lancio dei tipici cappelli, feluche e tocchi, sulle note dell’Halleluja di Händel.
Un momento di festa per la comunità universitaria ma un giorno speciale anche per la città di Trento. Un’occasione per manifestare il legame tra l’Ateneo e il territorio che lo accoglie.
La cerimonia è stata infatti organizzata in collaborazione con il Comune di Trento e la Provincia autonoma di Trento. Hanno portato i saluti istituzionali il sindaco e l’assessore provinciale allo sviluppo economico, lavoro, università e ricerca.

Dal sindaco l’invito a prendersi cura della democrazia, a coltivare i propri sogni nello studio, nel lavoro e nella vita e di condividerli con qualcuno affinché diventino realtà; l’assessore ha sottolineato come le competenze offerte dall’università, insieme al dialogo, al confronto, al pensiero critico e alla partecipazione possono contribuire ad affrontare le sfide che la società oggi ha davanti a sé.

Partecipanti alla cerimonia
Erano 368 i neodottori e le neodottoresse presenti questa mattina in piazza. Hanno conseguito la laurea triennale da ottobre 2024 a marzo 2025 al Centro Agricoltura Alimenti Ambiente e nei dipartimenti di: Biologia cellulare, computazionale e integrata; Economia e Management; Fisica; Ingegneria civile, ambientale e meccanica; Ingegneria e Scienza dell’Informazione; Ingegneria industriale; Lettere e Filosofia; Matematica; Psicologia e Scienze cognitive; Sociologia e Ricerca sociale; Facoltà di Giurisprudenza.
Oltre a loro, sul palco anche dieci tra i migliori dottori e dottoresse di ricerca dell’anno solare 2024: Natasha Bertelsen (Cognitive and brain sciences); Gioele Piccoli (Fisica); Chiara Chioni (Ingegneria civile, ambientale e meccanica); Sara Papi (Ingegneria e Scienza dell’Informazione); Andrea Cristoforetti (Materiali, Meccatronica e Ingegneria dei sistemi); Adelaide Gallo (Scienze agroalimentari e ambientali); Vincenza Vigorito (Scienze biomolecolari); Micol Gemignani (Scienze cognitive); Filippo Gioachin (Sociologia e Ricerca sociale); Caterina Bergomi (Studi giuridici comparati ed europei).