Il fenomeno

giovedì 5 Gennaio, 2023

Allarme della Polfer: «Rischio sfide di coraggio sui binari». Preoccupano le gare a Lavis

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Ragazzi appena adolescenti si sdraiano sui binari e si incitano a resistere il più possibile mentre si vede arrivare il treno da lontano. Crescono le sfide di coraggio

C’è la droga, certo. Così come ci sono i reati, anche gravi, contro la persona: dalle aggressioni alle rapine. E c’è il capitolo dell’immigrazione: una recente operazione, in collaborazione con la polizia austriaca, ha interrotto una tratta di migranti collegata alla «rotta balcanica», che sfruttava proprio i collegamenti ferroviari con il Brennero. Ma tra le cose che preoccupano di più gli agenti della polizia ferroviaria attivi sulle linee del Trentino e dell’Alto Adige, ci sono anche le «sfide di coraggio» da parte dei giovanissimi. Ragazzi appena adolescenti che si sdraiano sui binari e si incitano a resistere il più possibile mentre si vede arrivare il treno da lontano. Una situazione che ha costretto gli agenti della Polfer a intervenire più volte, su tutto il territorio di competenza del compartimento di Verona che, oltre la provincia scaligera comprende anche il Trentino Alto Adige.
Tra i casi più recenti ci sono quelli segnalati a Lavis in autunno: gruppi di ragazzi che si siedono sui binari della Trento Malè nel tunnel interrato nei pressi della stazione, per poi alzarsi e mettersi a correre all’ultimo momento. Un fenomeno visto più volte e che ha richiesto l’intervento sul campo della polizia ferroviaria. «È un fenomeno che ci preoccupa molto — afferma Emanuela Ori, dirigente della compartimento Polfer Verona — Trentino Alto Adige — perché si è manifestato in particolare negli ultimi mesi. Il rischio è quello di emulazioni a catena e la possibilità che accada un incidente è davvero alta. In certi casi ci siamo andati davvero vicini. Allo stesso modo, e anche in questo caso abbiamo segnalazioni su Trento, c’è il problema di una mancanza di adeguato comportamento in stazione. In molti sono distratti o attraversano in maniera impropria i binari.
Proprio in stazione a Trento c’è stata una vittima a causa di una dinamica di questo tipo (si tratta del 36enne indiano investito da un treno il 29 novembre, ndr)».
Questione di educazione e di prevenzione. Anche per questo la Polfer continua a portare avanti anche in Trentino il progetto «Train… to be cool»: incontrati centinaia di ragazzi delle scuole medie e superiori.
Il 2022 è stato un anno impegnativo per gli agenti Polfer: nelle tre province sono state oltre 130 mila le persone controllate, il 13% in più rispetto all’anno scorso. Pesa anche il capitolo relativo al contrasto ai furti di rame, causa di ritardi alla circolazione dei treni e di consistenti disagi per i viaggiatori, che ha portato al recupero di sei quintali di materiale ferroso e alla denuncia di una persona, residente in Trentino, per gestione non autorizzata di rifiuti. I pusher attivi su Trento utilizzano spesso i treni come mezzo di trasporto: numerosi i sequestri e, oltre all’hashish e alla marijuana, c’è anche cocaina, eroina e droghe sintetiche.